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Venturini

Che cosa farà Enel-X con città, municipalizzate e complessi industriali

Tutti i dettagli dei futuri progetti di Enel  X nell’articolo di Giusy Caretto Utilizzare tecnologie smart, semplici e veloci per far scoprire ai clienti un nuovo modo di usare l’energia. E’ questo, tra le altre cose, quello che vuole fare Enel-X, la nuova società in cui il gruppo sta conferendo tutti gli asset che non…

Utilizzare tecnologie smart, semplici e veloci per far scoprire ai clienti un nuovo modo di usare l’energia. E’ questo, tra le altre cose, quello che vuole fare Enel-X, la nuova società in cui il gruppo sta conferendo tutti gli asset che non siano attinenti con la generazione, distribuzione e vendita di energia, convenzionale e rinnovabile guidata da Francesco Venturini. “Apriamo la strada a un’economia ancora più collaborativa e connessa. Creiamo servizi energetici aprendo a nuovi operatori e integrando nuovi settori. Siamo una Energy Cloud Platform”, spiega Venturini sul sito aziendale.

Con Enel-X l’auto elettrica si pone al centro del nuovo sistema energetico: prenderà l’energia dalla rete e la restituirà in caso di bisogno. Ma dietro il progetto dell’azienda c’è molto di più: c’è voglia di fare smart grid, di creare relazioni tra le infrastrutture, di connettere tutto.

COME CAMBIA LA CITTA’

Partiamo da qui. Enel-X, come si legge su Affari & finanza, ha già la gestione di 1,8 milioni di lampioni in 3.300 città. Fino ad oggi, però, Enel aveva la gestione di lampioni led della linea Archilede. Ora, la società vuole qualcosa di più. E alle prossime gare presenterà un’offerta più articolata.

In un futuro prossimo, il palo della luce non sarà più un semplice tubo di ferro sormontato da una lampadina tanto grande da illuminare la strada. Su ogni palo, infatti, potrà essere installato un accesso wi-fi, ,a anche telecamere di monitoraggio, che potrebbero inviare ad una piattaforma, tutte le informazioni su traffico e sicurezza in tempo reale.

E ancora, sempre nei progetti di Enel X, c’è la volontà di installare nei pali della luce dei sensori che, avvertendo l’arrivo dei pedoni, possano illuminare al 100% la strada, per poi attenuare la luminosità quando per strada non ci sono persone.

Sempre sullo stesso palo, poi, potrebbero essere installate delle spine per la ricarica delle auto elettriche.

IL VEHICLE TO GRID

E’ qui, in realtà, si aprono nuovi scenari. Già sperimentati all’estero, ma non ancora: l’auto elettrica non è solo uno strumento che prende energia dalla rete, ma può essere considerata un’enorme batteria capace di stabilizzare la richiesta e domanda di energia.

Il vehicle to grid è la possibilità per un operatore elettrico di controllare i sistemi di carica connessi alle diverse batterie delle auto elettriche in fase di rifornimento, così da utilizzarle per stoccare un eccesso di produzione o, al contrario, per dare un impulso di energia alla rete, così da stabilizzarla. Il distrinutore ha a disposizione vari megawattora di capacità di accumulo, senza dover costruire costosissimi sistemi di accumulo dedicati

IN ITALIA NON E’ (ANCORA) PERMESSO

La Danimarca già conosce il potenziale del Vehicle to grid, in Italia invece non è concesso lo “scambio di energia” tra auto elettrica e rete. Una prima colonnina vehicle to grid, in realtà, è stata installata a Genova, presso la sede dell’Istituto Italiano di Tecnologia, ma come ha spiegato Venturini ad Affari e Finanza si “è in attesa di ricevere il via libera alla sperimentazione ufficiale”.

7MILA COLONNINE DI RICARICA ENTRO IL 2020

Enel crede nella mobilità elettrica e punta a dotare il paese di un’infrastruttura di 7 mila colonnine entro i 2020 per arrivare a 14 mila nel 2022. Scendendo nei particolari, l’80 per cento dei punti di ricarica verrà installato nelle zone cittadine e il restante 20 per cento è destinato a copertura nazionale, per garantire gli spostamenti di medio e lungo raggio, nelle zone extraurbane e nelle autostrade. Tra queste ultime rientrano anche le stazioni di ricarica del progetto EVA+ (Electric Vehicles Arteries), co-finanziato dalla Commissione Europea, che prevede l’installazione, in tre anni, di 200 punti di ricarica: 180 lungo le tratte extraurbane italiane(sono già partite le prime installazioni) e 20 in Austria.

OPEN FIBER

Un palo della luce come descritto sopra è, ovviamente, un palo connesso. In questo contesto si inserisce il progetto Open Fiber: sotto ogni infrastruttura di questo tipo dovrà passare la fibra ottica e il lampione può essere anche appoggio per il 5g.

La società della fibra, dunque, “è una nuova linea di business fortemente integrata nelle nuove strategie di Enel”.

I SERVIZI DI ENEL X

  • e-Industries: offre soluzioni rivolte a grandi clienti con una particolare attenzione verso servizi flessibili (servizi di consulenza, tecnologie legate all’efficienza energetica, la generazione distribuita e la realizzazione di soluzioni off-grid e il Demand Response);
  • e-Mobility: copre tutte le tipologie di clienti con l’obiettivo di diventare leader tecnologico nel settore per promuovere una mobilità elettrica sempre più diffusa ed efficiente con infrastrutture di ricarica, Vehicle-to-Grid (V2G) e servizi di second life delle batterie;
  • e-Home dedicata ai clienti residenziali con servizi come l’installazione, la manutenzione di avanzate soluzioni tecnologiche per la casa; per case più intelligenti, capaci di risparmiare sempre più energia e offrire maggiore benessere;
  • e-City che offre servizi integrati alle Pubbliche Amministrazioni e alle municipalità, e soluzioni per la connettività come l’offerta wholesale di servizi di fibra ottica.

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