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Enel

Non solo Enel. Perché Sanchez in Spagna fa piangere un po’ i gruppi energetici

Che cosa è successo alla Borsa di Madrid (e non solo) alle società energetiche (come Endesa controllata da Enel) dopo l'annuncio del governo Sanchez sulle bollette energetiche

La Borsa di Madrid la maglia nera tra i listini europei (-1,1%), penalizzata dalle vendite sulle utilities che scontano la decisione del governo spagnolo di attingere ai profitti delle società energetiche, giudicati eccessivi e motivati ​​dalla corsa dei prezzi, per procurarsi risorse da destinare al contenimento dei costi dell’energia per cittadini e imprese. ”

Ci sono società energetiche che stanno attualmente registrando profitti straordinari e non penso che sia considerato che questi utili derivano dalla performance dei prezzi sui mercati internazionali”, ha detto il primo ministro Pedro Sanchez lunedì notte sulla televisione pubblica RTVE, secondo quanto riferito Bloomberg.

Il governo spagnolo punta a recuperare 2, 3 miliardi di euro fino a marzo 2022 limitando gli utili delle società energetiche, incluse quelle nucleari e idroelettriche.

Endesa cede il 4,8%, la sua controllante Enel il 4,7% a Milano e Iberdrola il 4%, occupando le ultime posizioni tra le utility europee. Il comparto, che sconta il timore di interventi sugli utili delle società, è molto negativo (-2,1% l’indice Stoxx europeo).

Il titolo di Enel ha perso oggi fino al 4,9% alla borsa di Milano, arrivando a 7,2 euro e riportando la prestazione peggiore tra tutte le società raccolte nell’indice FTSE MIB.

IL RUOLO DELLA SPAGNA

Il calo è legato all’annuncio del capo del governo spagnolo Pedro Sánchez in merito all’imposizione di un limite massimo ai prezzi del gas naturale e alla diminuzione della tassa sull’elettricità. Si tratta di misure pensate per contenere l’impatto sociale dell’aumento delle bollette dell’elettricità nell’ultimo trimestre dell’anno (aumento che riguarda anche l’Italia, come spiegato dal ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani).

IL PIANO DI SÁNCHEZ

Sánchez ha dichiarato che è inaccettabile che le società energetiche traggano profitto dagli alti prezzi di mercato del gas naturale e dell’energia elettrica. Ha detto che il suo governo realizzerà un reindirizzamento di risorse dalle aziende ai consumatori.

Secondo la ministra del Lavoro, Yolanda Díaz, “il bene pubblico viene prima dei conteggi profitti-e-perdite delle grandi aziende”.

L’IMPATTO PER ENDESA (ENEL)

Le misure del governo spagnolo, quindi, si ripercuoteranno sulle società elettriche attive nel paese. La più grande è Endesa, che ha sede a Madrid e fa parte del gruppo Enel, che la controlla con una partecipazione del 70,1 per cento.

Stando al worst case scenario elaborato dalla banca d’investimento Equita, il piano Sánchez avrà su Endesa un impatto di circa un miliardo di euro a livello di credito per quanto riguarda i minori profitti rispetto all’upside dei prezzi attuali dell’energia. Nel best case scenario, quello più favorevole, l’impatto economico sarà invece limitato a 100-200 milioni di dollari.

Equita dà un giudizio negativo sulle misure del governo spagnolo, ritenendole peggiorative del quadro regolatorio.

LE PREVISIONI SUL GOVERNO ITALIANO

Allo stato attuale delle cose, Equita esclude che il governo italiano possa intervenire sul mercato elettrico nella stessa maniera della Spagna, andando a danneggiare gli operatori del settore.

L’esecutivo di Mario Draghi potrebbe procedere, per limitare l’impatto dell’aumento delle tariffe energetiche sui consumatori, in altro modo: riducendo gli oneri di sistema in bolletta e spostando alcune voci sulla fiscalità generale.

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