Enel ha completato l’acquisizione di due parchi eolici a terra (onshore) in Germania, un affare da 80 milioni di euro che – stando alla società, guidata da Flavio Cattaneo e controllata di fatto dal ministero dell’Economia – contribuirà con circa 10 milioni di euro al margine operativo lordo di gruppo.
Gli impianti, dalla capacità installata totale di 51 megawatt, sono legati a una tariffa regolata che garantisce una remunerazione minima qualora i prezzi di vendita dell’elettricità sul mercato risultino inferiori alla soglia stabilita.
I PIANI DI ENEL SULLE ACQUISIZIONI
In un comunicato, Enel ha spiegato che l’operazione rappresenta la sua prima acquisizione “significativa” di impianti operativi in Germania, un mercato che viene definito “chiave” all’interno della strategia di espansione della società: questa strategia prevede una crescita nel settore delle rinnovabili in alcune regioni specifiche e caratterizzate da stabilità regolatoria e macroeconomica.
Nonostante le cessioni di asset nei paesi ritenuti non prioritari, Enel non sta rinunciando alle acquisizioni: proprio un anno fa, peraltro, era stata data notizia dell’operazione di acquisto – per 1 miliardo di euro – degli impianti idroelettrici di Acciona in Spagna, dalla capacità totale di 626 MW.
I RISULTATI ECONOMICI DEI PRIMI NOVE MESI DEL 2025
Il mese scorso, annunciando i risultati dei primi nove mesi del 2025, Enel aveva specificato che la loro crescita era stata guidata dalle “attività internazionali”. “La riduzione dei margini in Italia, sia nel retail per i minori prezzi medi applicati ai clienti finali che nella generazione, prevalentemente per la minore disponibilità della risorsa idrica, è stata più che compensata dal positivo contributo della Spagna e della Colombia”, si leggeva nel comunicato.
Nel periodo in questione, i ricavi sono ammontati a 59,7 miliardi di euro, il 3,6 per cento in più su base annua. È cresciuto (leggermente) anche l’Ebitda ordinario, da 17,1 miliardi a 17,6; più netto, invece, è stato l’aumento del risultato netto ordinario, da 5,4 miliardi a 5,7 miliardi. L’indebitamento finanziario netto è cresciuto di oltre il 3 per cento rispetto alla fine del 2024, a 57,5 miliardi.
Il dividendo 2025 ammonta a 0,23 euro per azione, il 7 per cento in più rispetto all’anno sul dividendo 2024: andrà in pagamento dal 21 gennaio 2026.




