skip to Main Content

Mercato Libero

Perché le nazionalizzazioni in Argentina non sorprendono troppo Enel

L'Argentina ha nazionalizzato due centrali idroelettriche gestite da Enel. Ma il paese non fa più parte dei piani dell'azienda: l'uscita era cominciata lo scorso febbraio. Tutti i dettagli

Il governo dell’Argentina ha confermato la nazionalizzazione degli impianti idroelettrici sui fiumi Limay e Neuquén: i contratti di concessione non verranno rinnovati e le strutture passeranno sotto il controllo della società energetica statale ENARSA (Energía Argentina Sociedad Anónima).

Le centrali idroelettriche interessate dal provvedimento sono cinque in tutto; due di queste – El Chocón e Arroyito – erano gestite da Enel.

LA DECISIONE DELL’ARGENTINA

In una nota, il governo argentino ha motivato la decisione con la “necessità di garantire la sicurezza pubblica e la continuità della fornitura di energia elettrica” e la “piena operatività delle centrali”. Il trasferimento a ENARSA delle attività di generazione energetica dagli impianti, però, sarà soltanto provvisorio.

L’ARGENTINA NON È PIÙ NEI PIANI DI ENEL

La strategia 2023-2025 di Enel prevede la cessione di alcuni asset (scelta motivata dalla necessità di riduzione del debito, oggi di quasi 59 miliardi) e, in parallelo, la focalizzazione su sei mercati chiave in Europa e nelle Americhe: ovvero Italia, Spagna, Stati Uniti, Brasile, Cile e Colombia.

L’Argentina, dove Enel opera attraverso il marchio Edesur, non rientra tra questi.

GLI ASSET VENDUTI A FEBBRAIO

Già lo scorso febbraio, infatti, la società aveva venduto le proprie quote di partecipazione in due centrali termoelettriche a Central Puerto, un’azienda argentina di distribuzione dell’energia, per 102 milioni di dollari. Le centrali erano Costanera, alimentabile a gas naturale oppure a olio combustibile, e Dock Sud, alimentata a gas.

Maurizio Bezzeccheri, il direttore generale di Enel Américas – è l’unità del gruppo focalizzata sull’America centrale e meridionale, di base in Cile -, aveva spiegato che le cessioni erano “in linea con la nostra strategia di decarbonizzazione, con l’obiettivo di raggiungere le emissioni zero entro il 2040”. Enel ha infatti intenzione, per quella data, di dismettere le sue attività di generazione a carbone e a gas naturale e quelle di vendita al dettaglio di gas, per potersi concentrare sulle fonti rinnovabili.

Back To Top