L’Amministrazione federale dell’aviazione (FAA), ovvero l’agenzia del dipartimento dei Trasporti degli Stati Uniti che supervisiona l’aviazione civile, annuncerà dei finanziamenti governativi da 20,4 milioni di dollari agli aeroporti americani per favorirne l’elettrificazione e la riduzione delle emissioni di gas serra.
Lo scrive il giornale online americano Axios sulla base di informazioni ufficiali ottenute in anteprima.
I NUMERI DEL FINANZIAMENTO
Un portavoce della FAA ha detto ad Axios che i sussidi federali da 20,4 milioni rientrano nei 300 milioni che l’agenzia spenderà per i progetti di elettrificazione e di riduzione delle emissioni degli aeroporti. Sono soldi che – a loro volta – fanno parte del più corposo programma di finanziamenti destinati a queste infrastrutture per l’anno 2021.
IN COSA CONSISTONO
Anche gli aeroporti più moderni degli Stati Uniti, spiega Axios, utilizzano macchinari piuttosto datati per quanto riguarda la gestione degli aerei tra un volo e l’altro o il trasporto di persone e bagagli all’interno della struttura. Per questo motivo gli aeroporti sono responsabili di grandi emissioni di gas serra e di vari inquinanti dell’aria.
I finanziamenti della FAA saranno destinati all’introduzione di veicoli a zero emissioni (in sostituzione delle navette a benzina o gasolio, ad esempio) e all’elettrificazione di quei macchinari alimentati con combustibili fossili.
I DETTAGLI
Nello specifico, 5,9 milioni di dollari andranno all’acquisto di veicoli a zero emissioni. Solo l’aeroporto internazionale di Charlotte Douglas (oltre 50 milioni di passeggeri gestiti nel 2019), nella Carolina del nord, riceverà 3,9 milioni per l’acquisto di cinque navette elettriche.
All’aeroporto John Wayne, in California, andrà invece 1 milione per una navetta elettrica e una stazione di ricarica.
I restanti 14,5 milioni di dollari di finanziamenti saranno destinati alla decarbonizzazione di attrezzature varie. Per esempio, l’aeroporto internazionale di Pittsburgh avrà a disposizione 4,6 milioni per comprare e installare diciotto condizionatori d’aria, che serviranno a garantire il mantenimento di precisi livelli di temperatura dentro gli aerei quando i sistemi di alimentazione sono spenti.
All’aeroporto internazionale di San Diego – uno dei più affollati al mondo – andranno 3,9 milioni per l’acquisto di trentanove stazioni di ricarica per alimentare quei macchinari che offrono supporto da terra agli aerei tra un volo e l’altro.
Altri aeroporti – come quelli di Fort Wayne o di St. Louis Lambert – riceveranno invece dei finanziamenti per dotarsi di unità energetiche per l’alimentazione da terra delle apparecchiature elettriche degli aerei.
DA DOVE VENGONO I SOLDI
La FAA ha fatto sapere che nel 2021 l’amministrazione di Joe Biden – che punta all’azzeramento netto delle emissioni statunitensi entro il 2050, anche promuovendo le auto elettriche – ha fornito dei finanziamenti a cinquantasei aeroporti per l’acquisto di veicoli a zero emissioni e per l’avvio di iniziative di elettrificazione.
I soldi provengono dall’American Rescue Plan (il piano di ripresa dalla crisi pandemica, dal valore di 1900 miliardi) e da altri programmi già esistenti.
COSA DICE LA CASA BIANCA SUGLI AEROPORTI
In un comunicato della Casa Bianca pubblicato a inizio agosto – dedicato all’accordo tra i partiti Democratico e Repubblicano sugli investimenti nelle infrastrutture americane, uno dei punti principali dell’agenda di Biden – si legge che “gli Stati Uniti hanno costruito l’aviazione moderna, ma i nostri aeroporti sono rimasti molto indietro rispetto a [quelli dei] nostri concorrenti”.
“Nessun aeroporto degli Stati Uniti”, scrive la Casa Bianca, “figura tra i primi 25 aeroporti al mondo”. Il Bipartisan Infrastructure Deal destina allora 25 miliardi di dollari agli aeroporti “per far fronte ai ritardi accumulati nella riparazione e nella manutenzione, ridurre la congestione e le emissioni […] e promuovere l’elettrificazione e altre tecnologie a basse emissioni di carbonio”.
L’amministrazione Biden traccia un filo tra l’ottimizzazione (anche energetica) degli aeroporti americani e la potenza economica degli Stati Uniti, perché – scrive – le infrastrutture “moderni, resilienti e sostenibili […] sosterranno la competitività degli Stati Uniti rimuovendo i colli di bottiglia e accelerando il commercio”.