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Libia

Ecco i fattori che influenzeranno i prezzi del petrolio

Fatti, numeri e analisi sull'andamento dei prezzi del petrolio

Prezzi del greggio poco mossi in questo lunedì malgrado il peso dei rischi geopolitici come la guerra commerciale tra Cina e Usa e il suo possibile impatto sull’economia globale. Ma dati migliori del previsto per l’occupazione Usa, secondo quanto riporta il New York Times.

COME VANNO BRENT E WTI, TRADER CAUTI

I futures del Brent sono scesi di 3 centesimi a 64,20 dollari, mentre lo U.S. West Texas Intermediate (WTI) è salito di 6 centesimi a 57,57 dollari al barile. “Un’apertura molto cauta questa mattina, supportata da una retribuzione non agricola migliore del previsto – ha detto Stephen Innes, managing partner di Vanguard Markets a Bangkok al Nyt -. I trader rimangono incredibilmente cauti riguardo all’indebolimento dell’overhang economico globale”. Entrambi i benchmark petroliferi risultavano in discesa la scorsa settimana (il Brent di oltre il 3% e il WTI di oltre l’1,5%), con le preoccupazioni per il rallentamento dell’economia globale che avevano finito per superare i rischi per l’approvvigionamento.

CRESCE L’OCCUPAZIONE USA

A bilanciare il tutto, il report sull’occupazione del Dipartimento del Lavoro della scorsa settimana, che ha mostrato un forte rimbalzo dell’occupazione negli Stati Uniti a giugno, con l’aumento dei salari governativi, suggerendo che il brusco rallentamento di maggio nelle assunzioni era stato probabilmente un fattore isolato. I datori di lavoro hanno aggiunto 224 mila posti di lavoro il mese scorso, la maggior parte degli ultimi cinque mesi. Ma, avverte il Nyt, la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina ha smorzato le prospettive di crescita economica globale e la domanda di petrolio.

PESA LA GUERRA COMMERCIALE USA-CINA, FED POTREBBE NON ABBASSARE I TASSI DI INTERESSE

La mancanza di progressi concreti nella risoluzione della querelle sui dazi tra Stati Uniti e Cina, tuttavia, potrebbe portare alla decisione della Fed di non abbassare i tassi di interesse nella riunione del 30-31 luglio. Non solo. Gli ordinativi di macchinari da parte del Giappone sono scesi per la prima volta in quattro mesi a maggio, un dato che rappresenta il calo mensile più grande nell’arco degli ultimi otto mesi, e un segnale preoccupante che le tensioni commerciali globali stanno pagando pegno sugli investimenti aziendali. Il consigliere economico della Casa Bianca Larry Kudlow ha comunque confermato che i massimi rappresentanti di Stati Uniti e Cina si incontreranno nella prossima settimana per continuare i colloqui.

TENSIONI IRAN E ACCORDO OPEC+ POTREBBERO DARE SEGNALI DI AUMENTO DEI PREZZI PETROLIFERI

Un certo sostegno ai prezzi petroliferi è arrivato invece dalle tensioni nei confronti dell’Iran e dall’estensione dei tagli alla produzione da parte dei paesi riuniti nell’Opec+. Teheran ha già annunciato che domenica prossima aumenterà l’arricchimento di uranio al di sopra del limite fissato dall’accordo nucleare del 2015. “I rischi geopolitici rimangono abbondanti, ma l’inizio della settimana potrebbe vedere l’Iran tranquillo”, ha detto Edward Moya, analista di mercato senior di OANDA.

CALA IL NUMERO DELLE PIATTAFORME PETROLIFERE AL LAVORO

Nel frattempo, le compagnie energetiche statunitensi questa settimana hanno ridotto il numero di piattaforme petrolifere che operano per la prima volta da tre settimane a questa parte, mentre le aziende di trivellazione stanno proseguendo nei piani di taglio della spesa per quest’anno.

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