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Draghi toglie energia ai conti di Acea (che arde di gioia per il termovalorizzatore con Caltagirone)

I dati di bilancio 2022 e le prospettive 2023 per il gruppo Acea capeggiato dall'amministratore delegato Fabrizio Palermo

 

Una misura del governo Draghi zavorra i conti di Acea, l’ex municipalizzata capitolina ora guidata dall’amministratore delegato, Fabrizio Palermo.

Ecco tutti i dettagli.

COME VANNO I CONTI DI ACEA

Acea arriva al giro di boa dei conti 2022 con un ebitda in crescita del 4%, a 1,3 miliardi, sostenuto soprattutto dal buon andamento del mercato energetico e dell’idrico, e con ricavi in aumento del 29%, a quota 5,13 miliardi, ma paga sull’utile, in discesa dell’11%, da 313 a 279,7 milioni, lo scotto della tassazione sugli extraprofitti – misura adottata dal governo Draghi – per 38,5 milioni (in assenza dei quali, invece, l’utile netto sarebbe cresciuto del 2%).

L’ESPOSIZIONE FINANZIARIA DI ACEA

Quanto all’esposizione finanziaria, a fine 2022 l’asticella si è attestata a 4,4 miliardi, a fronte dei 3,9 miliardi registrati al 31 dicembre 2021, per via di un maggiore assorbimento del circolante oltre che per l’impatto dell’imposta sugli extraguadagni.

IL COMMENTO DI PALERMO (AD ACEA)

«Il 2022 è stato un anno complesso per l’instabilità geopolitica con effetti inflazionistici e una forte volatilità sui mercati dell’energia – è il commento del numero uno di Acea, Fabrizio Palermo -. Il gruppo ha registrato una positiva performance anche grazie alle importanti azioni messe in atto negli ultimi mesi dell’anno, come la riduzione dei costi, la maggiore efficienza operativa e il recupero dei margini».

OBIETTIVI E SCENARI PER ACEA

Nel comunicato diffuso ieri, a valle del cda che ha approvato i risultati 2022, si evidenzia infatti che, a partire dal quarto trimestre, Acea ha focalizzato la propria attenzione nella gestione dei costi e degli investimenti anche mediante una tempestiva revisione delle procedure di acquisto. E sono state altresì messe in campo delle linee di azione per contenere il rischio di credito attraverso la prevenzione e la gestione del portafoglio clienti. Più tasselli, dunque, che hanno portato a un beneficio di 40 milioni di euro sui dati del quarto trimestre e che hanno consentito di mitigare gli effetti straordinari di altre poste, come l’aumento dei tassi di interesse.

LA GUIDANCE DI ACEA

Quanto al 2023, il ceo ha chiarito che «in uno scenario ancora difficile, si prevedono risultati positivi e in crescita anche grazie alle ulteriori iniziative di ottimizzazione industriale e finanziaria messe in atto dal management sin da inizio anno». In particolare, la guidance 2023 comunicata ieri al mercato prevede un aumento dell’ebitda compreso tra il 2 e il 4% rispetto al 2022, investimenti sostanzialmente in linea con il 2022 (un miliardo) e rapporto tra indebitamento finanziario netto ed ebitda inferiore a 3,8x (a fine 2022 l’asticella è stata pari a 3,4x).

DOSSIER TERMOVALORIZZATORE

Sul termovalorizzatore di Roma, per il quale Acea ha appena presentato una manifestazione di interesse, «se il Comune deciderà di mettere a gara il nostro progetto, sarà dopo l’estate», ha precisato il cfo Fabio Paris. Nei giorni scorsi in un colloquio con il Sole 24 ore il capo azienda Palermo, già numero uno di Cdp e dallo scorso settembre alla testa di Acea, ha illustrato la mossa del gruppo controllato dal comune di Roma e partecipato dal gruppo Caltagirone: la manifestazione di interesse per la realizzazione del termovalorizzatore di Roma, destinato a smaltire 600 mila tonnellate di rifiuti all’anno.

LA CORDATA ACEA-HITACHI-VIANINI (CALTAGIRONE)

Acea Ambiente è a capo di una cordata di cui fanno parte anche Hitachi Zosen Inova, ma anche Suez e Vianini Lavori (azionisti di Acea). «Siamo partiti con il progetto a novembre, creando un consorzio e mettendo intorno al tavolo i migliori soggetti presenti sul mercato – ha racconta l’ad -. Hitachi Zosen Inova è il più grande costruttore al mondo di impianti di questo tipo. Suez è uno dei maggiori operatori di impianti di termovalorizzazione a livello globale. Vianini Lavori, storica impresa di costruzioni, lavorerà alla realizzazione». La manifestazione della cordata guidata da Acea Ambiente è l’unica presentata, nonostante nei mesi scorsi ci siano state indiscrezioni sull’interesse di altre utility, come A2A e Hera. Ma i tempi da rispettare forse hanno reso complicata la partecipazione degli altri soggetti, che secondo alcuni rumors potrebbero poi rientrare in partita. «Non saprei – chiosa Palermo -. Per principio non escludo mai nulla».

I NUMERI DEL TERMOVALORIZZATORE

Il costo del termovalorizzatore dovrebbe aggirarsi attorno a 750 milioni di euro. «In questa fase non posso commentare i numeri del progetto – mette le mani avanti il manager-. Si tratta di un project financing: sarà sostenuto da capitali privati e si ripagherà nell’arco della durata della concessione, con le tariffe sui rifiuti e la vendita dell’energia elettrica che verrà prodotta dall’impianto da 250 megawatt. Abbiamo già selezionato un consorzio di istituti di credito che finanzierà il progetto: ci sono le principali banche nazionali e le maggiori banche internazionali. Il termovalorizzatore sarà realizzato e gestito dal consorzio e poi, come previsto dal bando, alla fine della concessione tornerà di proprietà del concedente, Roma Capitale o Ama».

IL RUOLO DI CALTAGIRONE

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