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Caltagirone

Acea, perché anche Caltagirone arde di gioia per il termovalorizzatore a Roma

Acea con Vianini Lavori (Caltagirone), Suez e Hitachi Zosen, ha presentato una manifestazione di interesse per il termovalorizzatore di Roma. Ecco dettagli, costi e tempi del progetto

 

Acea Ambiente – società controllata interamente dall’omonimo gruppo di multiservizi, attivo principalmente nel Lazio e nelle regioni vicine – ha presentato ieri una manifestazione di interesse per il progetto di un termovalorizzatore a Roma.

TUTTO SUL TERMOVALORIZZATORE DI ROMA

Un termovalorizzatore è un impianto che produce energia dalla combustione dei rifiuti.

L’amministrazione del sindaco Roberto Gualtieri (Pd), lo considera fondamentale per risolvere il problema della capitale con l’immondizia. Il Movimento 5 Stelle, che ha governato Roma dal 2016 al 2021 con Virginia Raggi, è invece contrario, ritenendolo di ostacolo allo sviluppo della raccolta differenziata. Un termovalorizzatore tratta però i rifiuti cosiddetti indifferenziati, che altrimenti finirebbero in discarica; organico, carta, plastica e vetro, per esempio, sono destinati al riciclo per legge.

Il costo stimato dell’impianto si aggira sui 700 milioni di euro, per una capacità di trattamento di 600.000 tonnellate di rifiuti all’anno.

CHI C’È NELLA CORDATA DI ACEA PER IL TERMOVALORIZZATORE A ROMA

Acea Ambiente è a capo di una cordata di varie aziende interessate alla costruzione del termovalorizzatore di Roma, nella quale figurano anche Vianini Lavori (società di opere pubbliche del gruppo Caltagirone), Suez (attiva nel comparto del trattamento delle acque) e Hitachi Zosen Inova (ha sede in Svizzera e si occupa di produzione energetica dagli scarti).

Il 51 per cento del capitale di Acea è posseduto da Roma Capitale; Suez ha il 23,3 per cento e Francesco Gaetano Caltagirone – fondatore e presidente del gruppo Caltagirone – il 5,4 per cento.

Hitachi Zosen Inova è parte della compagnia giapponese Hitachi Zosen Corporation; la sede italiana è a Milano. Si occupa di realizzare impianti per il recupero termico o biologico dei rifiuti, per l’upgrading del biogas e per la produzione di gas dall’energia elettrica (power-to-gas).

I CANDIDATI

L’apertura ufficiale delle manifestazioni di interesse pervenute all’amministrazione comunale avverrà il 2 marzo. In linea teorica potrebbe essersi presentato anche qualche altro pretendente; nei mesi scorsi erano circolate indiscrezioni a proposte di un ruolo nella partita ricercato da altre utility del nord Italia, ma al momento nulla si è concretizzato.

LE DICHIARAZIONI DI PALERMO (ACEA) E GUALTIERI

Fabrizio Palermo, amministratore delegato di Acea dallo scorso settembre, ha detto che la presentazione della manifestazione di interesse “conferma le strategie di sviluppo del gruppo nei settori dell’ambiente e dell’economia circolare con un’attenzione sempre crescente alla sostenibilità e al territorio”. Attualmente Acea tratta 1,6 milioni di tonnellate di rifiuti.

Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha definito la notizia una “tappa importante”. “Insieme agli altri impianti di riciclo e al piano per la riduzione dei rifiuti e l’aumento della raccolta differenziata”, ha aggiunto, “il termovalorizzatore è decisivo per il raggiungimento dell’autosufficienza impiantistica, il superamento delle discariche, l’abbattimento delle emissioni e il miglioramento della raccolta”.

I TEMPI

I tempi di realizzazione dell’impianto, tuttavia, sono lunghi. Dopo l’apertura ufficiale delle manifestazioni di interesse, il 2 marzo, verrà effettuata una verifica amministrativa. Una volta conclusa, entro la settimana dovrebbe venire costituita una commissione di valutazione tecnica ed economica del progetto.

L’analisi della commissione durerà sessanta giorni; dopodiché l’organismo esprimerà un parere, a partire dal quale verrà indetta la gara: il bando dovrebbe venire pubblicato entro il 1 agosto.

I lavori effettivi dovrebbero cominciare entro il luglio del 2024. Il termovalorizzatore, infine, dovrebbe entrare in funzione nell’estate del 2026.

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