Il governo si muove sui prezzi di benzina e gasolio.
Martedì 10 gennaio il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto-legge per migliorare la trasparenza sul prezzo dei carburanti e per rafforzare i poteri di controllo e di sanzione del Garante per la sorveglianza dei prezzi (anche noto come “Mister Prezzi”), ad oggi piuttosto limitati.
L’atto – indicato come “Decreto sulla trasparenza del prezzo dei carburanti” – è stato promosso dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e dal ministro delle Imprese Adolfo Urso.
L’AUMENTO DEL PREZZO DEI CARBURANTI
Dall’1 gennaio, per effetto della fine dello sconto sulle accise per i carburanti introdotto il 22 marzo 2022, si è verificato un aumento notevole dei prezzi della benzina e del gasolio rispetto a quelli di dicembre. Nella settimana 1-8 gennaio il prezzo medio praticato della benzina e del gasolio in modalità self-service è stato rispettivamente di 1,812 e 1,868 euro al litro.
Il rincaro è stato ricondotto alla speculazione da diversi esponenti del governo e dalla stessa presidente, ma le cause ultime – spiegano gli esperti – riguardano piuttosto lo squilibrio tra domanda e offerta di combustibili sul mercato e la crisi del settore della raffinazione, anche in Italia.
– Leggi anche: Tutto su Goi Energy, il fondo cipriota che ha acquistato la Isab di Priolo da Lukoil
COSA PREVEDE IL DECRETO-LEGGE
Il decreto approvato martedì stabilisce che nel trimestre gennaio-marzo 2023 il valore dei buoni benzina ceduti dai datori di lavoro privati ai dipendenti (nel limite di euro 200 per lavoratore) non concorrerà alla formazione del reddito da lavoro dipendente.
Inoltre, viene reso giornaliero l’obbligo per i rivenditori di carburante per autotrazione a uso civile di comunicare il prezzo da loro praticato, oltre a esporre il prezzo medio giornaliero nazionale calcolato dal ministero delle Imprese.
I gestori di stazioni e aree di servizio che non rispetteranno questi obblighi di comunicazione e pubblicità dei prezzi potranno incorrere in sanzioni amministrative rafforzate. In caso di recidiva, la sanzione può comportare la sospensione dell’attività dai sette ai novanta giorni.
Il decreto, infine, rafforza la collaborazione del Garante per la sorveglianza dei prezzi con l’Autorità garante della concorrenza e del mercato (AGCM) e con la Guardia di finanza per monitorare e reprimere le condotte speculative. Viene poi istituita una “Commissione di allerta rapida per la sorveglianza dei prezzi” che avrà il compito di analizzare le cause delle modifiche di prezzo e definire misure di intervento.