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Conai, come si imballa la multa Antitrust a Corepla

Sospiro di sollievo in ambienti del settore per la scarsa - quasi inesistente - copertura mediatica sui giornali di carta alla multa di 27 milioni di euro comminata dall'Antitrust al consorzio Corepla che fa parte del sistema Conai.

 

Multa del Garante del mercato a Corepla: il consorzio ha ostacolato la concorrenza e l’innovazione nei servizi di avvio a recupero e riciclo delle bottiglie in pet per uso alimentare.

Questa la notizia del 10 novembre sulla decisione del Garante del mercato e della concorrenza che ha comminato a Corepla (Conai) una sanzione di 27 milioni di euro.

Non proprio bruscolini per chi – come il consorzio Corepla di filiera della plastica che fa parte del sistema Conai, che è un consorzio senza scopo di lucro – non è una multinazionale con un fatturato miliardario.

E neppure una notizia molto tecnica e poco popolare visto che si tratta di imballaggi e plastica.

Ma la grande stampa – hanno notato con sollievo ambienti del settore – ha voltato le spalle alla notizia: solo un pezzetto sul Sole 24 Ore e su Avvenire tra i grandi giornali nazionali.

Ma che cosa è il Conai?

Conai sta per Consorzio Nazionale Imballaggi, è un Consorzio privato – si legge sul sito – “che opera senza fini di lucro ed è un sistema che costituisce la risposta delle imprese private ad un problema di interesse collettivo, quale quello ambientale, nel rispetto di indirizzi ed obiettivi fissati dal sistema politico. Al Sistema Consortile aderiscono circa 800.000 imprese produttrici e utilizzatrici di imballaggi”.

Conai indirizza l’attività e garantisce i risultati di recupero di 6 Consorzi dei materiali: acciaio (Ricrea), alluminio (Cial), carta/cartone (Comieco), legno (Rilegno), plastica (Corepla, quello sanzionato da Agcm), vetro (Coreve), “garantendo il necessario raccordo tra questi e la Pubblica Amministrazione”.

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ECCO L’ARTICOLO PUBBLICATO IL 10 NOVEMBRE 2020 DA START MAGAZINE:

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha accertato che Corepla, il consorzio di filiera della plastica che fa parte del sistema Conai, ha abusato della propria posizione dominante nel mercato italiano dei servizi di avvio a riciclo e recupero degli imballaggi plastici in pet ad uso alimentare (bottiglie di plastica per acqua e bibite), che vengono offerti ai produttori chiamati a ottemperare agli obblighi ambientali. Per questo l’Autorità ha comminato una sanzione di oltre 27 milioni di euro dopo che, a ottobre 2019, aveva adottato misure cautelari per un’eliminazione delle pretese esclusive di Corepla sui materiali rinvenienti dalla raccolta differenziata urbana.

COSA HA FATTO COREPLA

Secondo il Garante, violando gravemente l’art. 102 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione europea, Corepla ha attuato un’articolata strategia volta a ostacolare l’operatività di Coripet, il consorzio costituito dai produttori di bottiglie in plastica per liquidi alimentari, in precedenza aderenti a Corepla, autorizzato ad operare in via provvisoria dal Ministero dell’Ambiente da aprile 2018 sulla base di un progetto innovativo di avvio a recupero e riciclo del pet.

Il progetto prevede la gestione di materiali rinvenienti, oltre che dalla tradizionale raccolta differenziata urbana, anche dalla progressiva installazione sul territorio di raccoglitori automatici (c.d. eco-compattatori), in grado di ricevere direttamente dai consumatori finali le bottiglie di plastica per liquidi vuote. In questo modo si stimola, sulla base di benefit economici incentivanti, la differenziazione nella raccolta di imballaggi plastici in pet ad uso alimentare e si consente l’attivazione del c.d. circuito “bottle to bottle”, esempio di attuazione di economia circolare.

Per acquisire il diritto ad operare permanentemente sul mercato, Coripet doveva comprovare la propria capacità operativa entro due anni dalla data di autorizzazione provvisoria, ma la sua attività è stata ostacolata da una serie di condotte abusive poste in essere da Corepla.

COSA HA ACCERTATO L’ISTRUTTORIA

In particolare, l’istruttoria condotta dall’Autorità presieduta da Roberto Rustichelli ha accertato che Corepla ha impedito a Coripet di accedere alla gestione dei rifiuti plastici riconducibili ai propri consorziati, sia ostacolando il raggiungimento di un accordo del nuovo entrante con l’Anci, sia rifiutandosi di stipulare con Coripet un accordo transitorio, che si era reso necessario per l’impossibilità di siglare direttamente un accordo con l’Anci.

L’intervento dell’Autorità ha dunque permesso di estendere meccanismi competitivi all’offerta di servizi di avvio a recupero e riciclo delle bottiglie in pet per uso alimentare, favorendo così le dinamiche concorrenziali previste dal Testo Unico Ambientale con vantaggi oltre che per la collettività, anche per l’ambiente.

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