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Cina

Come la Cina sguazzerà col petrolio russo

Dopo aver conquistato l’India, il petrolio russo sbanca anche in Cina dove scalza l’Arabia Saudita e diventa il maggior fornitore. Tutti i dettagli

 

L’oro nero di Mosca rifiutato dai Paesi occidentali a causa della guerra provocata da Vladimir Putin in Ucraina, non sta rimanendo invenduto. La Cina, infatti, insieme all’India, continua a rafforzare i legami commerciali con l’Orso e a maggio ha acquistato più petrolio russo di sempre.

L’ATTEGGIAMENTO DELLA CINA NEI CONFRONTI DELLA GUERRA

In un primo momento Pechino ha evitato qualsiasi commento sulla guerra, ma quando si è trattato di agire e prendere posizione ha criticato sia la vendita di armi a Kiev da parte di Paesi esterni come Stati Uniti e Regno Unito che le sanzioni occidentali contro la Russia – parlando di “terrorismo finanziario” e “armamento economico”.

QUANTO PETROLIO STA IMPORTANDO LA CINA

Le importazioni complessive di greggio della Cina (il più grande importatore mondiale di petrolio), stando a Reuters, sono aumentate di quasi il 12% a maggio rispetto a un anno prima, raggiungendo i 10,8 milioni di barili di petrolio, contro la media del 2021 di 10,3 milioni di barili di petrolio.

QUANTO PETROLIO COMPRA LA CINA DALLA RUSSIA

Il mese scorso, riferisce Agi citando il quotidiano tedesco Handelsblatt, la Russia ha venduto più petrolio alla Cina di quanto non abbia mai fatto prima, diventando il maggior fornitore di Pechino.

Secondo i dati dell’amministrazione generale delle dogane cinese riportati da Reuters, si tratterebbe di quasi 8,42 milioni di tonnellate di greggio, quasi due milioni di barili al giorno, il 55% in più rispetto a un anno fa e circa un quarto in più rispetto ad aprile.

Le forti riduzioni dei prezzi, dovute al ritiro dal mercato russo delle società occidentali, non hanno fatto esitare compagnie cinesi, come Sinopec e Zhenhua Oil, che hanno subito accolto l’offerta di Mosca.

LE CASSE DI MOSCA

Gli sconti fino al 30% e l’impennata del prezzo del petrolio (negli ultimi 12 mesi è aumentato di oltre il 60%), scrive il Guardian, hanno aiutato la Russia a mantenere le sue casse piene nonostante le sanzioni dell’Occidente. Infatti, a maggio il Cremlino ha incassato circa 20 miliardi di dollari dalle esportazioni di petrolio.

QUANTO GNL COMPRA LA CINA DALLA RUSSIA

Ma la partnership “senza limiti” tra Cina e Russia non si limita al petrolio. Anche le importazioni di gas naturale liquefatto (Gnl), afferma Reuters, sono in forte crescita. Sempre a maggio, Pechino ne ha ricevute quasi 400.000 tonnellate, il 56% in più rispetto allo stesso periodo nel 2021.

In particolare, per i primi cinque mesi, le importazioni di Gnl russo – provenienti principalmente dal progetto Sakhalin-2 in Estremo Oriente e dal Gnl Yamal nell’Artico russo – sono aumentate del 22% rispetto all’anno.

RUSSIA SU ARABIA SAUDITA GIÙ

A risentire del sodalizio tra Dragone e Orso è stata soprattutto l’Arabia Saudita che, dopo 19 mesi, è stata nuovamente spodestata dal ruolo principale di fornitore di petrolio. Segno, afferma Reuters, che la Russia, nonostante le sanzioni occidentali, è in grado di trovare acquirenti per il suo petrolio.

L’Arabia Saudita, dal suo secondo posto, ha consegnato alla Cina 7,82 milioni di tonnellate o 1,84 milioni di barili di petrolio, il 9% in più rispetto all’anno precedente, ma in calo di circa il 15% rispetto ai 2,17 milioni di barili al giorno di aprile.

Sotto l’Arabia Saudita, nonostante le sanzioni statunitensi, si posiziona l’Iran, da cui la Cina, a maggio, ha importato 260.000 tonnellate di greggio; mentre non ci sono stati acquisti dal Venezuela per il timore di finire nelle sanzioni secondarie degli Stati Uniti.

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