La norvegese Vard, controllata di Fincantieri, punta sull’eolico off-shore
A inizio mese Vard ha firmato il contratto per la progettazione e la costruzione di 2 Construction Service Operation Vessel (CSOV) per la società norvegese Rem Offshore. L’accordo, del valore totale indicativo di circa 100 milioni di euro, prevede inoltre l’opzione per ulteriori 2 unità.
“A pochi mesi da un altro importante ordine nel settore delle energie rinnovabili offshore, questo nuovo contratto testimonia ancora una volta l’impegno di Fincantieri nella decarbonizzazione, che si realizza attraverso accordi con partner e operatori di primo piano a livello globale” ha dichiarato l’ad di Fincantieri Giuseppe Bono.
Lo scorso aprile Vard ha firmato infatti un contratto per la costruzione di 3 unità SOV destinate a servire il parco eolico di Dogger Bank, nel Mare del Nord, che una volta completato sarà il più esteso al mondo. Su questo sito convergono le attività di alcuni tra i maggiori operatori del settore al mondo, tra cui SSE Renewables, Equinor ed Eni.
Proprio un anno fa la controllata di Fincantieri faceva il suo ingresso infatti nel settore delle energie rinnovabili, al fianco di Mol e Ttm, due delle maggiori compagnie di shipping al mondo.
Ma le mosse all’insegna della transizione energetica non finiscono qui per il gruppo cantieristico di Trieste. Sempre a inizio mese Fincantieri ha siglato con Enel Green Power Italia un protocollo d’intesa volto a definire una soluzione integrata per la produzione, la fornitura, la gestione e l’utilizzo di idrogeno verde per aree portuali e trasporto marittimo a lungo raggio.
Tutti i dettagli.
LA TABELLA DI MARCIA PER UNITÀ DESTINATE ALLA NORVEGESE REM OFFSHORE
Vard consegnerà la prima nave a Rem Offshore in Norvegia nella prima metà del 2023. Lo scafo sarà costruito presso il cantiere di Braila in Romania. La seconda nave sarà invece costruita e consegnata presso il cantiere di Vung Tau in Vietnam, con consegna prevista nel 2024.
LE CARATTERISTICHE
Con una lunghezza di 85 metri e una larghezza di 19,5, le unità saranno dotate di una passerella mobile, con elevatore, compensata rispetto al moto ondoso, un sistema per il trasferimento dall’imbarcazione ad altezza regolabile e una gru con compensazione 3D per la movimentazione del carico. Potranno ospitare 120 persone.
BASATE SUL DESIGN VARD 4 19
Le unità saranno realizzate per operazioni di supporto e manutenzione nei parchi eolici offshore di tutto il mondo sulla base del design Vard 4 19, una piattaforma altamente versatile che si contraddistingue per la logistica di bordo, la sicurezza e il comfort a bordo.
VARD SI RAFFORZA NEL SETTORE RINNOVABILI OFFSHORE
Quotata alla borsa di Singapore e controllata da Fincantieri da gennaio 2013, Vard Group è uno dei leader mondiali nella costruzione di navi specializzate per il mercato offshore, si legge sul sito dell’azienda.
Quest’ultimo contratto consente a Vard di rafforzare la propria posizione in questo particolare settore del mercato offshore e in quello delle navi speciali ad alta prestazione anche nelle condizioni ambientali più impegnative.
Il settore delle energie rinnovabili offshore è in una fase di transizione da industria solo europea a mercato globale. Avendo già sviluppato numerosi concept di questo tipo di unità — spiega il gruppo cantieristico di Trieste —, Vard potrà sfruttare il trend in crescita del comparto, in cui emergono importanti attività che si apprestano ad essere avviate sia in Asia che in Nord America, oltre a un livello di investimenti ancora elevato in Europa.
Prosegue dunque la strategia di diversificazione di Fincantieri per la controllata norvegese.
CONSEGNATA LA PRIMA NAVE DA CROCIERA CON TECNOLOGIA ROMPIGHIACCIO IBRIDA
Proprio a inizio mese, la controllata di Fincantieri ha consegnato alla società armatrice francese Ponant “Le Commandant Charcot”, nave da crociera destinata ai viaggi polari.
Si tratta in assoluto della prima nave da crociera con tecnologia rompighiaccio ibrida con propulsione a LNG per i viaggi polari. L’exploration vessel ibrido elettrico con propulsione LNG è stato sviluppato da Ponant, Stirling Design International, Aker Arctic e Vard.
L’INTESA DI FINCANTIERI ED ENEL PER L’IDROGENO VERDE
Infine, il 5 agosto Fincantieri ed Enel Green Power Italia hanno siglato una partnership insieme per sviluppare la filiera dell’idrogeno verde per il trasporto marittimo e portuale.
Le due società intendono valorizzare le eccellenze e il know how nei rispettivi settori per individuare possibili soluzioni sostenibili e innovative.
In particolare, le due aziende valuteranno la possibilità di collaborare sia per la fornitura di idrogeno verde ad unità navali, sottomarine e di superficie; e per utenze industriali ricomprese nell’ambito portuale, inclusa la progettazione e la costruzione delle necessarie infrastrutture, anche di accumulo, ove necessarie; sia per la progettazione e lo sviluppo di un sistema per la gestione dei flussi energetici, anche mediante il coinvolgimento di altre società dei rispettivi gruppi.
IL PRIMO TEST APPLICATIVO PRESSO LA CENTRALE ENEL DI LA SPEZIA
La centrale Enel “Eugenio Montale” di La Spezia potrà essere utilizzata come primo test applicativo delle attività oggetto dell’accordo, avviando così un percorso di transizione energetica del sito in ottica sostenibile.
IL RUOLO DELL’IDROGENO
Nel contesto della transizione energetica, l’idrogeno può offrire un contributo prezioso per la decarbonizzazione delle industrie ad alta intensità energetica come nei settori chimico, di aviazione, trasporto marittimo e ferroviario non elettrificato, purché sia prodotto in maniera sostenibile.
“L’obiettivo europeo di neutralità carbonica entro il 2050 richiede la creazione di un eco-sistema industriale al quale Fincantieri sta da tempo lavorando concretamente attraverso una serie di accordi operativi con i maggiori player italiani per la realizzazione di progetti complessi in tempi contenuti” ha commentato Laura Luigia Martini,CEO Business Advisor ed Executive Vice President Corporate Business Development di Fincantieri. “In questo modo rispondiamo in maniera proattiva non solo alle sollecitazioni comunitarie alle quali gli Stati devono conformarsi, ma consolidiamo la nostra posizione di leadership anche nel processo verso un’economia e una società più sostenibili”.