Il passaggio dal carbone al gas ha già dato una grossa mano al clima in termini di emissioni. Parola dell’Agenzia internazionale per l’energia che ha pubblicato un report sulla questione e presentato uno strumento per monitorare le emissioni di metano derivanti dallo sviluppo di giacimenti di petrolio e gas.
CON IL GAS DAL 2010 EVITATE EMISSIONI PARI A 200 MILIONI DI VEICOLI ELETTRICI

L’IMPORTANZA DEL MONITORAGGIO
“Non conosciamo l’entità delle emissioni di metano a livello globale perché dobbiamo ancora vedere gli studi sul campo sulle emissioni effettive”, come fatto negli Stati Uniti, ha detto Mark Brownstein, alto funzionario del Fondo per la difesa ambientale, ad Axios. Per questo è necessario un migliore monitoraggio. L’Aie, nello svelare lo strumento di controllo delle emissioni di metano, ha notato “ampie divergenze” nelle stime e ha chiesto maggiori dati. In ogni caso l’Agenzia ha chiesto all’industria petrolifera di fare di più con la tecnologia disponibile per rilevare e arginare le emissioni di metano.
BROWNSTEIN: IL PROBLEMA NON È IL GAS CONTRO IL CARBONE
“Il problema non è il gas contro il carbone. Ma è assicurarsi che l’industria petrolifera e del gas stia facendo tutto il possibile per ridurre al minimo le emissioni di metano”, ha ammesso Brownstein aggiungendo ad Axios che la risposta è negativa anche se alcune grandi aziende stanno riducendo le emissioni.
AIE: COMBUSTIBILI FOSSILI A MINORE INTENSITA’ DI CO2 POSSONO DARE BENEFICI
“E’ chiaro che il passaggio a un consumo di combustibili fossili” a minore intensità di anidride carbonica “da solo, non fornisce una risposta a lungo termine ai cambiamenti climatici, ma ci possono essere comunque significativi benefici in termini di CO2 e qualità dell’aria, in paesi, settori e tempi specifici, derivanti dall’uso di combustibili a minore intensità di emissioni”, ha detto l’Aie.






