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oli esausti

Perché gli Usa si agitano per gli oli esausti dalla Cina?

Secondo l'industria americana dei biocarburanti, la Cina sta "contaminando" le esportazioni di olio vegetale esausto con dell'olio da palma, danneggiando i coltivatori negli Stati Uniti. Anche l'Unione europea aveva iniziato un'indagine sulla questione.

Nel 2023 gli Stati Uniti hanno più che triplicato le importazioni di olio da cucina esausto, utilizzato dall’industria dei biocarburanti per produrre combustibili dal minore impatto emissivo rispetto a quelli fossili. Oltre la metà delle importazioni provenivano da un paese solo, la Cina, ed esiste la possibilità – questo almeno è il timore degli imprenditori americani – che una buona parte di quelle forniture fosse contaminata. L’anno scorso anche il settore europeo dei biocarburanti aveva sollevato le stesse preoccupazioni nei confronti dell’olio esausto cinese.

IL VANTAGGIO DELL’OLIO ESAUSTO

Il vantaggio dell’olio esausto è che, trattandosi di uno scarto, ha un’intensità carbonica inferiore rispetto, ad esempio, alla soia, alla colza o al mais coltivati negli Stati Uniti per essere destinati alla produzione di biocarburanti. Sostenibilità a parte, l’olio vegetale esausto ha un prezzo inferiore di circa un terzo rispetto all’olio di soia raffinato.

LA CINA HA CONTRAFFATO LE ESPORTAZIONI?

Nel 2023 gli Stati Uniti hanno importato 1,4 milioni di tonnellate di olio da cucina esausto, una quantità equivalente all’olio che si estrarrebbe dal 6 per cento della soia raccolta nell’ultima stagione, scrive Bloomberg. Il sospetto però è che la Cina, principale paese d’origine delle importazioni americane, abbia contraffatto l’olio esausto, cioè che vi abbia aggiunto dell’olio di palma. L’olio di palma è l’olio vegetale più utilizzato ma è anche parecchio contestato dagli ambientali per via del suo elevato impatto ambientale: la coltivazione della palma da olio, infatti, è spesso associata a episodi di deforestazione (specialmente in Indonesia) e di sfruttamento dei lavoratori.

Queste importazioni di olio esausto “contraffatto” rappresentano un danno per gli agricoltori statunitensi, alle cui colture verrebbero preferite quelle cinesi mescolate all’olio esausto. L’Agenzia per la protezione ambientale (EPA), un ente del governo federale americano, ha fatto sapere di aver avviato delle discussioni in merito con i rappresentanti del settore, e che la questione dei volumi massimi di importazione verrà presa in considerazione per il Renewable Fuel Standard Programma, la legge sull’obbligo di miscelazione di biocarburanti nei vari combustibili.

IL PRECEDENTE EUROPEO

L’Asia è la prima regione al mondo per produzione di oli vegetali esausti; il primo fornitore asiatico è la Cina.

L’anno scorso l’Unione europea ha avviato un’indagine sulle importazioni asiatiche di questi oli dietro richiesta dei produttori di biodiesel. Dopo l’inizio dell’indagine, le esportazioni di biodiesel verso l’Unione europea provenienti dall’isola cinese di Hainan – una località importante per il commercio di “combustibili verdi” – si sono interrotte, e non è chiaro perché.

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