Gli Stati Uniti e la Cina – le due economie più grandi al mondo, nell’ordine – hanno annunciato lunedì di aver trovato un accordo per ridurre i dazi commerciali che si erano imposti a vicenda per un periodo di novanta giorni: i dazi statunitensi sulle importazioni cinesi passeranno così dal 145 per cento al 30 per cento, mentre quelli cinesi sulle merci americane scenderanno dal 125 per cento al 10 per cento.
Resteranno in vigore, invece, le tariffe del 20 per cento volute dal presidente Donald Trump come ritorsione per il traffico di fentanyl, un potente oppioide responsabile di una “epidemia” di morti negli Stati Uniti.
LA CINA INASPRISCE I CONTROLLI ALL’EXPORT DI MINERALI
Poco dopo l’accordo sui dazi con gli Stati Uniti, però, la Cina ha annunciato che inasprirà i controlli sulle esportazioni di minerali critici e dei loro derivati: considerato che Pechino domina le filiere di questi materiali – fondamentali per i settori dell’elettronica, della difesa e dell’energia pulita -, e che anche Washington dipende dalle forniture cinesi, si tratta probabilmente dell’arma negoziale più forte nelle mani del paese.
In un comunicato, il ministero del Commercio della Cina ha spiegato che il rafforzamento dei controlli alle esportazioni di minerali critici, introdotti a partire dal 2023, serve a tutelare la sicurezza nazionale. La settimana scorsa le autorità cinesi hanno lanciato una campagna per contrastare il contrabbando di gallio, germanio, antimonio, tungsteno e alcuni elementi delle terre rare.
Le restrizioni al commercio di gallio e germanio (utilizzati per la produzione di semiconduttori, apparecchi militari e sistemi per le telecomunicazioni) erano state introdotte nel luglio 2023 in risposta ai controlli statunitensi sulle esportazioni di microchip e macchinari avanzati. Le restrizioni sul tungsteno, lo scorso febbraio, e quelle sulle terre rare, ad aprile, erano invece delle ritorsioni per i dazi applicati da Trump.
LA CAMPAGNA ANTI-CONTRABBANDO
La campagna cinese anti-contrabbando punta a contrastare anche la diversione dei carichi in paesi terzi.
“Le autorità”, si legge sul China Daily, “hanno avvertito che da quando la Cina ha implementato i controlli sulle esportazioni di minerali strategici, alcune entità straniere hanno colluso con operatori illegali nazionali per aggirare le normative utilizzando tattiche di contrabbando sempre più sofisticate. Queste tattiche includono false dichiarazioni, occultamento delle spedizioni e trasbordo attraverso paesi terzi”.
SEMPLIFICAZIONI IN ARRIVO PER GLI IMPORTATORI AMERICANI?
In apparente contrasto con questi annunci, due fonti hanno spiegato a Reuters che con la tregua commerciale tra Stati Uniti e Cina sarà probabilmente più facile e veloce per le aziende cinesi ottenere dalle autorità i permessi per l’esportazione di terre rare in America.