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Chi va a caccia di idee green per la ripartenza

A Milano una tre giorni per trovare idee green per la ripartenza del pianeta: dal 25 al 27 settembre a Milano si tiene "Il verde e il blu festival – Buone idee per il futuro del pianeta"

 

È facile essere politici nel modo sbagliato. È il concetto che il filosofo Luciano Floridi sostiene nel suo libro“Il verde e il blu. Idee ingenue per migliorare la politica”. Niente di più vero, laddove tutta la politica parla di transizione energetica, di passaggio epocale ad una nuova era di sviluppo, di modelli di vita sostenibili.

In realtà siamo ancora alla ricerca di buone idee per il futuro del pianeta e occasione per trovarle potrebbe essere l’evento “Il verde e il blu festival – Buone idee per il futuro del pianeta”, in programma a Milano dal 25 al 27 settembre presso BAM Biblioteca degli Alberi. Il libro di Floridi è un leitmotiv per ripartire proprio in verde e blu in tutte le direzioni. L’agenzia Beulcke+Partners, allora, oltre allo stesso Floridi, ha chiamato a discuterne Alessandro Barbero, Marco Bentivogli, Stefano Boeri, Roberto Cingolani, Enrico Letta, Paolo Gentiloni, Giorgio Gori, Stefano Mancuso, Giovanna Melandri e tanti altri.

Un festival delle proposte giunto alla dodicesima edizione che in questo 2020 alza lo sguardo su climate change, economia circolare, rivoluzione digitale, nuovi modelli industriali e finanziari, moda, cibo e mobilità sostenibile. Tutto quanto fa opinione tra giovani e meno giovani spesso disorientati.

In Italia siamo nelle settimane della ripartenza post Covid con un gran parlare dei soldi europei da indirizzare verso una nuova organizzazione sociale. Ma è qualcosa che accadrà domani, mentre le angosce sono di oggi e ci prendono la vita. Pensiamo ad una ripartenza fiduciosa, hanno detto gli organizzatori, ma i segnali della politica sono deboli. Incagliati nelle mediazioni, nelle dispute su chi e come dovrà spendere gli euro di Bruxelles, non lanciano messaggi rassicuranti che il Paese, invece, desidera sentire. La retorica green non si vende più bene come una volta e nel Palazzo vediamo azioni molto più scialbe di quelle che arrivano dal mondo industriale che investe, progetta, si rigenera.

Tra sabato e domenica, numerosi saranno i talk show tra i relatori, dialoghi a due voci di interesse. Se Enrico Letta discuterà con Floridi su una politica che tenga conto di parametri non solo economici, ma legati al benessere, Laurence Tubiana, Ceo dell’European Climate Foundation, e Corrado Passera si confronteranno sulla lotta al climate change. Solo per citare due dibattiti tra i tanti. Un ventaglio di idee che la buona politica dovrebbe cogliere, senza tralasciare quello che si dirà in altri appuntamenti più manageriali come l’assemblea dell’associazione Elettricità Futura o in un convegno di Fise Assoambiente.

Quello che da lunedì prossimo entrerà nell’agenda politica del governo dopo la tre giorni di Milano, non possiamo sapere. La politica, visti i nomi, sarà presente alla Biblioteca degli Alberi ed ha il potere di decidere. Auguriamoci almeno che faccia qualcosa per capovolgere il concetto di Floridi. Ovvero che diventi difficile essere politici nel modo sbagliato.

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