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Cambiamento climatico: la nuova lotta Cina-Usa

Se Donal Trump decidesse di non rispettare gli accordi di Parigi per la lotta al cambiamento climatico, darà alla Cina la possibilità di migliorare la immagine internazionale (e non solo)

Gli allarmi mondiali sul cambiamento climatico si moltiplicano di mese in mese e di anno in anno. Qualche giorno fa l’Onu ha affermato che il 2016 sarà l’anno più caldo della storia, sopra il primato stabilito nel 2015. La temperatura è salita di 1,2 gradi rispetto alla media dell’era pre-industriale e la concentrazione del principale gas serra nell’atmosfera ha raggiunto livelli senza precedenti. Non la vede così Donald Trump, che fa del cambiamento climatico una lotta contro la Cina, facendo preoccupare i partecipanti di Cop22, a Marrakech. Approfondiamo insieme.

Trump: il cambiamento climatico è una bufala cinese

Il cambiamenti climatico, secondo il neo-presidente degli Stati Uniti sarebbe una bufala cinese, inventata per fermare l’avanzata industriale, tecnologica ed economica del Paese a stelle strisce. Ed è così che gli Usa, da principale promotore di una rivoluzione green, grazie a Barack Obama, potrebbero passare la leadership della lotta internazionale contro il riscaldamento globale alla Cina, maggior inquinatore del pianeta insieme agli Usa e nemico acerrimo di Trump.

cambiamento climaticoIl Tycoon, convinto delle sue idee, ha più volte ribadito, in Campagna elettorale, che gli Usa usciranno dall’accordo di Parigi e che non rispetteranno gli impegni presi da  Obama per combattere il cambiamento climatico.

Il ritiro di Trump, la cui decisione definitiva è attesa in settimana a Cop22, segnerebbe un completo ribaltamento di prospettiva. Ricordiamo, infatti che furono gli Usa, in passato, a boicottare il Protocollo di Kyoto perché Paesi come la Cina e l’India non volevano assumersi l’impegno di ridurre le emissioni.

Quali conseguenze di un possibile ritiro Usa?

Come è ovvio, un ritiro degli Usa non si tradurrà in un annullamento degli impegni, ma è anche vero che senza il coinvolgimento e il sostegno finanziario degli Usa, le economie emergenti come l’India potrebbero fare un passo indietro

La grande occasione della Cina

Che la lotta al cambiamento climatico non sia una bufala cinese, ne è convinto, ovviamente, Pechino. Già i Presidenti degli Stati Uniti Ronald Reagan e George HW Bush avevano istituito un Gruppo intergovernativo di esperti sui cambiamenti climatici per avviare colloqui sul riscaldamento globale, prima ancora che la Cina sapesse di un possibile avvio dei negoziati per ridurre l’inquinamento, ha affermato il vice ministro degli Esteri cinese Liu Zhenmin ai giornalisti in una conferenza a Cop22.

Se gli Usa, comunque, decidessero di non rispettare gli accordi di Cop21 presi a Parigi, la Cina potrebbe uscirne addirittura vincitrice (e non sconfitta, come auspicherebbe Trump). “Agire proattivamente contro il cambiamento climatico migliorerà l’immagine internazionale della Cina e ci permette di assumere una superiorità morale. Se Trump abbandona gli sforzi per attuare l’Accordo di Parigi, l’influenza e la voce della Cina nella governance climatica globale rischiano di aumentare, per poi sconfinare in altre aree della governance globale ed aumentare la statura, il potere e la leadership globale della Cina”, ha dichiarato alla Reuters Zou Ji, vice direttore del Centro nazionale per la strategia sui cambiamenti climatici.

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