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Perché in Belgio si corre a comprare compresse di iodio?

Il timore di radiazioni nucleari provenienti dall'Ucraina ha spinto quasi trentamila persone in Belgio a recarsi in farmacia per comprare compresse di iodio. Ecco come funzionano.

 

Sul quotidiano belga The Brussels Times si legge che lunedì quasi trentamila residenti belgi si sono recati in farmacia per acquistare delle compresse di iodio per proteggersi dalle radiazioni nucleari che potrebbero giungere dall’Ucraina: la Russia – che ha invaso il paese la settimana scorsa – ha minacciato l’utilizzo di armi atomiche, e si è scontrata con l’esercito ucraino per il possesso di Chernobyl, postazione strategica ai fini della conquista di Kiev, la capitale.

L’AVVISO DELLE AUTORITÀ

Le autorità belga hanno tuttavia ricordato che le compresse, trattandosi di medicinali, non devono “in nessuna circostanza” venire assunte in maniera precauzionale o su iniziativa personale.

L’Agenzia federale per il controllo nucleare ha detto che “l’attuale situazione in Ucraina non richiede l’uso di compresse di iodio”.

I NUMERI

In totale, in un singolo giorno sono state distribuite 32.483 confezioni di compresse di iodio: si tratta del numero più alto dal 2018, quando il governo del Belgio ha avviato una campagna di informazione sui rischi nucleari (nel paese ci sono due centrali) e iniziato a rendere disponibili gratuitamente, in farmacia, le compresse di iodio. Queste compresse aiutano a ridurre l’accumulo di radiazioni nella tiroide.

COME FUNZIONANO LE COMPRESSE DI IODIO

In caso di disastro nucleare e di conseguente rilascio di iodio radioattivo – spiega il Brusselles Times -, quest’ultimo può penetrare nel corpo attraverso le vie respiratorie o l’ingerimento di cibo contaminato. Ne consegue che la ghiandola tiroidea immagazzina lo iodio fino a saturarlo, provocando quindi – si legge sul giornale – una “radiazione dall’interno”.

L’assunzione (al momento opportuno) di pillole di iodio non radioattivo in forma di compresse, però, consente di saturare la tiroide e prevenire l’assorbimento di iodio radioattivo.

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