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Covid-19, come cambierà la sostenibilità?

I consigli dell’Associazione per lo sviluppo sostenibile al governo sull'emergenza da Covid-19

Tutti i provvedimenti per combattere il coronavirus devono essere accompagnati “da una valutazione, ancorché qualitativa, del loro impatto sulle diverse dimensioni dello sviluppo sostenibile”. Enrico Giovannini ex ministro del Welfare e Ppesidente dell’Associazione per lo sviluppo sostenibile (Asvis) mette in guardia il governo dal prendere decisioni in contrasto con le politiche ambientali ed energetiche. Ha inviato al premier Giuseppe Conte un dettagliato elenco di cose su cui bisogna stare attenti, affinché la crisi economica alla fine non massacri i 17 obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

Il coronavirus è certamente un ostacolo sulla strada dello sviluppo ecosostenibile. Si guardi agli impatti negativi sulla povertà pregressa e sul lavoro.

Smentiamo una volta per tutte – dice Giovannini – l’idea che una crisi economica ‘faccia bene’ allo sviluppo sostenibile che comprende dimensioni economiche, sociali, ambientali e istituzionali. Il “Cura Italia”, per esempio, contiene articoli che possono diventare misure di “Protezione” per la collettività. Scontato che non si parla ancora di riaprire negozi, fabbriche ed uffici, l’Asvis non vedrebbe male la continuità nel tempo di soluzioni incentivanti come la didattica a distanza o il lavoro agile. Sono soluzioni che lasciano immaginare sistemi sociali sconosciuti. Sistemi da organizzare con una visione più idonea rispetto a quella mostrata sinora dal governo. La politica deve avere anche la capacità di correggere abitudini e stili di vita, oltre le urgenze.

E se tutto finisce a giugno?, si sono chiesti gli analisti. In questo caso avremo purtroppo un aumento della povertà in tutte le sue dimensioni, ma il blocco della circolazione e delle attività produttive avranno avuto effetti benefici sulla biodiversità, sull’inquinamento, sui consumi di energia. Città semivuote e più sane perché tutti abbiamo dovuto fermare l’auto in garage e non sprecare risorse importanti. Due facce di un mondo tracciato negli studi sulle città del futuro, ma distante dalla pratica politica italiana.

Tra i 17 obiettivi, con l’emergenza, alcuni non sconteranno criticità, per questo sul versante energetico e di una seria green vision è utile che il governo valuti bene le indicazioni dell’Asvis. I macro obiettivi che Conte e il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, continuano a divulgare per un Paese meno sprecone restano una eccellente opportunità.

L’epidemia da Covid 19 può accelerare un lavoro interdisciplinare che deve trovare basi solide nella ricerca e nelle indicazioni degli esperti, dice ancora Giovannini, quando spera che la risposta alla crisi economica sia orientata alla transizione ecologica e alla lotta alle disuguaglianze. Un governo che si ispira ai valori della solidarietà e della crescita -oltre lo stress da emergenza- ha davanti un’autostrada di riforme energetiche, ambientali, sociali, di giustizia.

Diciamola tutta: il coronavirus ha scoperto, in versione sanitaria, le debolezze di un Paese intero.

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