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Eolico

L’Arabia Saudita inizierà a muoversi con il vento

Il primo parco eolico dell'Arabia Saudita è stato collegato alla rete elettrica e ha iniziato a produrre energia a zero emissioni. Il regno punta al distacco dal petrolio e all'esportazione di idrogeno rinnovabile.

Il primo parco eolico dell’Arabia Saudita è stato collegato alla rete elettrica e ha iniziato a produrre energia a zero emissioni di carbonio.

I NUMERI DEL PROGETTO DUMAT AL-JANDAL

Il nome dell’impianto è Dumat al-Jandal: possiede una capacità di 400 megawatt ed è composto da 99 turbine, ciascuna delle quali è in grado di generare abbastanza elettricità per alimentare 70mila abitazioni, riporta Al Jazeera.

I lavori di realizzazione sono iniziati nel settembre del 2019. L’installazione delle turbine è quasi completa e il parco entrerà pienamente in funzione nei prossimi mesi.

L’IMPATTO CLIMATICO

Secondo le stime, il parco permetterà di “risparmiare” emissioni nell’atmosfera di 988mila tonnellate di anidride carbonica all’anno.

CHI LO HA SVILUPPATO

Il progetto è stato sviluppato da un gruppo di aziende guidato dalla francese EDF Renewables e dall’emiratina Masdar, entrambe attive nel settore delle energie rinnovabili. Durante la fase di costruzione dell’impianto sono stati creati più di seicento posti di lavoro.

“PIENO SOSTEGNO” DEL GOVERNO SAUDITA

Olivier Marchand, direttore del progetto Dumat al-Jandal, ha detto che il parco eolico ha ricevuto il “pieno sostegno” del ministero dell’Energia dell’Arabia Saudita e delle società elettriche saudite SPCC e SEC.

Il governo di Riad vuole che entro il 2030 le rinnovabili come l’eolico e il solare arrivino a generare il 50 per cento dell’elettricità. Al momento la capacità installata nel paese è minima.

VISION 2030

Il parco eolico fa parte di Vision 2030, il grande progetto che dovrebbe trasformare l’economia dell’Arabia Saudita, diversificandola e riducendone la dipendenza dal greggio, dal quale dipende il PIL del paese e la tenuta stessa della monarchia: il contratto sociale tra la dinastia Saud e la popolazione si fonda infatti sulla redistribuzione delle rendite petrolifere.

IL PROGETTO HELIOS PER L’IDROGENO VERDE

Oltre a Dumat al-Jandal, l’Arabia Saudita sta costruendo anche uno dei più grandi impianti per l’idrogeno verde – cioè ricavato da fonti rinnovabili – al mondo, alimentato da 4 gigawatt di energia solare ed eolica. Il progetto si chiama Helios Green Fuels, vale 5 miliardi di dollari e sorgerà nel 2025 a Neom, la smart city nel deserto promossa dal principe ereditario Mohammed bin Salman.

Verranno prodotte 650 tonnellate al giorno di idrogeno dall’elettrolisi, che potrà essere convertito in ammoniaca da caricare sulle navi per il trasporto. Secondo le stime, entro il 2030 l’idrogeno di Helios avrà un prezzo di 1,5 dollari al chilo, estremamente competitivo.

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