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Ansaldo

Perché gli ingegneri fuggono da Ansaldo Energia?

Il sottosegretario all'Economia fa visita ad Ansaldo Energia e promette sostegno del governo sulle commesse. Ma i lavoratori specializzati lasciano l'azienda, e i sindacati denunciano l'assenza di prospettive. Il Mef medierà con Enel?

 

Non sono bastate la ricapitalizzazione e la sostituzione dell’amministratore delegato a risolvere i problemi di Ansaldo Energia, la società genovese di impianti energetici che ha chiuso il 2022 con un risultato netto in perdita per 559 milioni di euro e che, dallo scorso aprile, è guidata da Fabrizio Fabbri, un manager dalla lunga esperienza nel settore.

INGEGNERI E TECNICI LASCIANO ANSALDO

Negli ultimi sei mesi, stando alle rivelazioni anonime raccolte dal Secolo XIX, si sono verificate sessanta uscite volontarie di ingegneri e tecnici; da quando la società ha iniziato a manifestare i sintomi della crisi, l’organico è sceso da 2320 a 2170 dipendenti. L’esodo dei lavoratori si spiega con l’incertezza sul futuro di Ansaldo Energia: le commesse sono scarse e a ottobre termineranno i corsi di formazione, implementati per evitare la cassa integrazione.

UN’AZIENDA “SENZA PROSPETTIVA”

Fabbri aveva garantito che “fino a tutto il 2024” non si farà ricorso alla cassa integrazione. Ma la situazione è “disastrosa”, commentano i sindacati, e Ansaldo non ha “nessuna prospettiva per il futuro”. Mancano le commesse: “le cinque turbine [a gas, ndr] che il nuovo amministratore delegato aveva annunciato che avrebbero potuto essere prodotte […] non si sono viste e non stupisce, visto che i soldi della ricapitalizzazione sono quasi finiti e non ci sono risorse per acquistare i materiali. Il governo deve intervenire per garantire i carichi di lavoro”, ha spiegato al Secolo XIX Federico Grondona della FIOM, la federazione degli operai metallurgici.

IL GOVERNO SALVERÀ ANSALDO TRAMITE ENEL?

Il governo – nella veste del sottosegretario all’Economia Federico Freni – si è fatto sentire, visitando ieri lo stabilimento di Genova Campi e provando a rassicurare lavoratori e sindacati. Freni ha detto che “il governo sosterrà l’azienda per supportarne la crescita e lo sviluppo, anche attraverso l’acquisizione di nuove commesse”. Cassa depositi e prestiti, che fa capo al ministero dell’Economia, possiede l’88 per cento di Ansaldo Energia.

La società genovese accusa ancora il colpo della cancellazione delle commesse di Enel per le turbine, dopo che il gruppo romano ha sospeso – per effetto della crisi del gas – i lavori di conversione delle centrali a carbone di Brindisi, Civitavecchia e La Spezia. Il ministero dell’Economia è il singolo maggiore azionista di Enel, con una quota del 23,6 per cento.

LA STRATEGIA DI FABBRI

La strategia di Fabbri per la ripresa di Ansaldo Energia fa leva proprio sulle turbine a gas, visto il ruolo di questo combustibile fossile come “ponte” per la transizione energetica; il piano industriale al 2027 prevede inoltre lo sviluppo delle unità Green Tech e Nucleare, più allineate al processo di decarbonizzazione sul lungo periodo.

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