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Ance

Ecco le capriole di Ance (Confindustria) sulla direttiva Ue immobili

L'Ance festeggia l'assenza del divieto europeo di vendita e affitto degli immobili in classe energetica G. Fino a pochi giorni prima, però...

 

L’Associazione nazionale costruttori edili (Ance) è tornata a esprimersi sulla proposta di direttiva dell’Unione europea per l’efficienza energetica degli immobili. Bozza che, secondo le ricostruzione italiane, pare contenesse almeno inizialmente un divieto di vendita e affitto delle unità in classe G, la più bassa. La cosa aveva fatto nascere molte preoccupazioni, che il vicepresidente della Commissione europea Frans Timmermans ha cercato di allontanare: in un discorso in italiano, ha detto che “la nostra proposta non contiene alcun divieto di vendita o affitto per gli edifici che saranno qualificati nella classe G”. L’Unione europea ha sì definito degli obiettivi comuni per la riqualificazione energetica delle case e degli edifici nelle peggiori condizioni, ma ogni stato membro sarà lasciato libero di decidere il modo in cui raggiungerli.

CHE COSA DICE L’ANCE

Oggi l’Ance ha dichiarato che “abbiamo sollevato delle perplessità [sul divieto di vendere e affittare, ndr] perché è a rischio il patrimonio degli italiani. Il vincolo di non poter vendere se non si rispetta il requisito di una classe energetica che garantisca risparmio era particolarmente stringente”. Per concludere così: “Sembra che tale vincolo sia stato rivisto, anche su nostro intervento”.

CHE COSA DICEVA

Eppure fino a poco prima la stessa associazione – come riportava Il Sole 24 Ore – non sembrava affatto ostile alla direttiva europea e all’ipotetico vincolo tra la performance energetica degli edifici e la possibilità della loro vendita o affitto. Quello che contestavano erano “i tempi troppo ravvicinati di questo vincolo, fissati al 2027”, non la misura in sé.

Addirittura, il presidente dell’Ance, Gabriele Buia, dichiarò all’Adnkronos che “il principio del vincolo è nobile: c’è una necessità socioeconomica che deve essere risolta e il mondo immobiliare è chiamato a farlo”. Buia insisteva sulla necessità di politiche di incentivazione degli interventi di efficientamento energetico, come il Superbonus: “c’è la necessità di prorogare i bonus, altrimenti è impossibile per le famiglie ottemperare a questi obblighi”. Il governo, aggiunse, “deve impegnarsi ad aiutare le famiglie, che, a differenza del Nord Europa, sono proprietarie per più dell’80 per cento delle proprie case”.

I TEMPI EUROPEI

La Commissione europea vuole che gli stati membri identifichino il 15 per cento degli immobili dalla peggiore performance energetica in classe G. Gli edifici pubblici, come ad esempio gli uffici, dovranno arrivare almeno alla classe F entro il 2027 e alla classe E entro il 2030. Quelli residenziali (le abitazioni), invece, dovranno arrivare alla F entro il 2030 e alla E entro il 2033.

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