Si farà la fusione Tesla-SolarCity: Elon Musk darà vita ad un’azienda che vende non solo auto elettriche alimentate ad energia solare, ma anche soluzioni di energia pulita per la casa
La fusione Tesla-SolarCity è quasi cosa fatta. Il consiglio di amministrazione di Solarcity ha approvato la fusione con Tesla Motors, che ha offerto 2,6 miliardi di dollari in azioni. L’offerta di acquisto di Tesla era stata lanciata a giugno, ma l’operazione non era certa: SolarCity aveva anche formato un comitato apposito per valutare le condizioni.
Per ogni azione di SolarCity, valutata 25,83 dollari, gli azionisti riceveranno 0,11 azioni ordinarie della società di auto. Tesla, quotata a Wall Street, ha una capitalizzazione di 32,7 miliardi di dollari, mentre SolarCity vale circa 2,1 miliardi. Ricordiamo che Elon Musk oltre a essere amministratore delegato di Tesla, è presidente di SolarCity. Non solo: è il maggior azionista di entrambe le società.
Fusione Tesla-SolarCity: quali conseguenze
La fusione Tesla-Solarcity avrà non poche conseguenze nel mondo dell’energia e dell’auto elettrica. Elon Musk proverà a realizzare il suo grande piano: creare un gruppo che vende non solo auto elettriche alimentate ad energia solare, ma anche soluzioni di energia pulita per la casa. Le batterie alimenteranno veicoli e ambiente domestico.
Il motivo? A Tesla piace fare le cose in casa, a modo suo. Non si appoggerà ad aziende esterne, nemmeno per la piccola componentistica.
Pensate che solo pochi giorni fa, Elon Musk ha inaugurato in Nevada la Gigafactory, il maxicomplesso industriale per cui verranno investiti 5 miliardi di dollari. Dallo stabilimento usciranno, inizialmente, ben mezzo milione di auto elettriche a partire dal 2018, e batterie per 50 GWh di capacità complessiva.
Tesla: conti in rosso
Conti ancora in rosso. Per la tredicesima volta di fila, la casa automobilistica ha registrato una semestrale in rosso. E se nello stesso periodo dello scorso anni, il bilancio Tesla indicava perdite per 184 milioni di dollari, a distanza di un anno le perdite sono schizzate a 293 milioni, il 60% in più.
C’è da dire che Tesla ha contabilizzato anche un fatturato in forte crescita: 1,27 miliardi, un terzo in più. Un’espansione significativa che però non è ancora sufficiente per coprire i grandi investimenti in ricerca, sviluppo e acquisizioni. Ma il piano di Elon Musk, parte due, dovrebbe presto portare i suoi frutti.