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Auto elettrica, se le scelte di Tesla non piacciono a Wall Street

Mentre Elon Musk continua con il progetto di fusione tra la casa automobilistica e SolarCity e sigla alleanze con Panasonic per la costruzione di pannelli fotovoltaici, il titolo Tesla continua la sua fase calante

Il piano di Elon Musk è chiaro: dar vita ad un’azienda che non solo costruisca auto elettriche, ma che fornisca energia solare per le vetture e per le case. Un passo importante per la realizzazione di questo progetto è stato fatto con l’acquisizione di Solarcity e con la nuova alleanza con Panasonic, ma la cosa non piace ai mercati. Partiamo dall’inizio.

Elon Musk acquista Solar City

Lo scorso agosto, il consiglio di amministrazione di Solarcity ha approvato la fusione con Tesla Motors, che ha offerto 2,6 miliardi di dollari in azioni. L’offerta di acquisto da parte della casa automobilistica era stata lanciata a giugno, ma l’operazione non era certa: SolarCity aveva anche formato un comitato apposito per valutare le condizioni.

Per ogni azione di SolarCity, valutata 25,83 dollari, gli azionisti riceveranno 0,11 azioni ordinarie della società di auto. Tesla, quotata a Wall Street, ha una capitalizzazione di 32,7 miliardi di dollari, mentre SolarCity vale circa 2,1 miliardi. Grazie a Solarcity, Elon Musk proverà a realizzare il suo grande piano: creare un gruppo che vende non solo auto elettriche alimentate ad energia solare, ma anche soluzioni di energia pulita per la casa. Le batterie alimenteranno veicoli e ambiente domestico.

Tesla sigla accordo con Panasonic

teslaAnche Panasonic collaborerà alla creazione dell’universo green di Tesla. La società giapponese, in passato, ha già collaborato con Tesla per realizzare le batterie integrate sull’automobile elettrica Model 3 e ora si impegnerà nella produzione di celle e moduli fotovoltaici negli impiantiSolarCity di Buffalo.

Le due aziende, come si legge nel comunicato ufficiale diffuso pochi giorni fa, hanno stretto un accordo non vincolante “che prevede l’inizio della collaborazione per realizzare e produrre celle e moduli fotovoltaici a Buffalo, New York. L’accordo, subordinato all’approvazione degli azionisti dell’acquisizione di SolarCity da parte di Tesla, porterà all’utilizzo delle celle e dei moduli nei sistemi ad energia solare integrati con Powerwall e Powerpack, gli impianti per lo stoccaggio dell’energia”.

Le scelte di Tesla non piacciono ai mercati

La scelta di imbarcamenarsi in questa grande impresa green, però, non piace ai mercati. Le azioni di Tesla sono in declino da quando la casa di Elon Musk ha annunciato la fusione con SolarCity: i mercati fanno i conti solo con i soldi e non con le buone intenzioni.

Sono diversi mesi che Tesla, infatti, presenta conti in rosso e semestrali in perdita. Facciamo riferimento al secondo semestre 2016: se nello stesso periodo dello scorso anni, il bilancio Tesla indicava perdite per 184 milioni di dollari, a distanza di un anno le perdite sono schizzate a 293 milioni, il 60% in più.

E se è vero che Tesla può contabilizzare un fatturato in forte crescita, è anche vero che questo (almeno per ora) non è sufficiente per coprire i grandi investimenti in ricerca, sviluppo e acquisizioni.

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