La Guardia di finanza ha aperto un’indagine per presunta evasione fiscale su Wind Tre – la compagnia telefonica del gruppo cinese Ck Hutchison, nonché la terza più grande nel nostro paese – legata alla vendita di torri per la telefonia mobile a Cellnex, società spagnola che si occupa di infrastrutture di telecomunicazione.
L’INDAGINE SU WIND TRE: COSA SAPPIAMO
L’indagine è iniziata nel 2023 e Wind Tre ha ricevuto la notifica del rapporto dell’audit lo scorso ottobre.
Stando ai documenti ottenuti da Bloomberg, le autorità italiane sostengono che la società non abbia pagato le imposte di registro sull’operazione, dal valore di 3,4 miliardi di euro: la cifra evasa ammonterebbe a 132 milioni di euro nel 2022.
Wind Tre viene accusata di aver utilizzato una struttura di vendita che poggiava su una società veicolo lussemburghese, chiamata Ck Hutchison Europe Investments Sarl, con l’obiettivo – appunto – di ridurre il proprio carico fiscale in Italia. L’operazione di vendita delle torri di telefonia a Cellnex, poi, si sarebbe avvalsa di “un’indebita ottimizzazione del carico fiscale complessivo in termini di imposte di registro e sul reddito”, riporta Bloomberg citando i documenti della Guardia di finanza.
In un comunicato, Wind Tre ha fatto sapere di aver “attuato la transazione nel pieno rispetto delle leggi fiscali vigenti” e di stare collaborando con le autorità.
TUTTI GLI ACCORDI TRA CK HUTCHISON E CELLNEX
La vendita delle antenne di Wind Tre a Cellnex era parte di un’operazione più ampia che ha riguardato tutte le infrastrutture di telecomunicazione europee in possesso di Ck Hutchison: un’operazione da 10 miliardi di euro. Attraverso l’accordo Cellnex – che è il più grande operatore europeo del settore – aggiunse circa 24.600 nuovi torri alle 60.000 già in suo possesso.
INDAGINI FINANZIARIE SULLE AZIENDE STRANIERE
Bloomberg fa notare come negli ultimi le autorità italiane abbiano avviato diverse indagini finanziarie sulle società straniere. Al di là di quella su Ck Hutchison, nel 2019 ne è stata aperta una contro Netflix che si è conclusa nel 2022 con il versamento di 56 milioni di euro in tasse arretrate. Più recentemente la procura di Milano ha accusato Meta Platforms (la società statunitense che possiede Facebook, Instagram e WhatsApp) di non aver pagato l’Iva tra il 2015 e il 2021 per un importo di 887,6 milioni di euro.