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Banca D'Italia

Che cosa consiglia Visco (Bankitalia) su pensioni, lavoro e conti pubblici

La povertà assoluta negli ultimi anni è aumentata, ma il Jobs Act ha funzionato, non va modificata la legge Fornero sulle pensioni e bisogna vigilare sugli equilibri della finanza pubblica evitando scossoni. Sono alcune delle tesi e degli auspici contenuti nelle Considerazioni finali del governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, durante l’assemblea dei soci dell’Istituto…

La povertà assoluta negli ultimi anni è aumentata, ma il Jobs Act ha funzionato, non va modificata la legge Fornero sulle pensioni e bisogna vigilare sugli equilibri della finanza pubblica evitando scossoni.

Sono alcune delle tesi e degli auspici contenuti nelle Considerazioni finali del governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, durante l’assemblea dei soci dell’Istituto centrale.

Vediamo ora nel dettagli alcuni dei principali temi toccati da Visco (qui il testo integrale). che possono essere anche letti come consigli al governo Cottarelli in via di formazione.

NIENTE SCOSSONI AI CONTI PUBBLICI

“Se le tensioni degli ultimi giorni si riassorbiranno, anche il costo del debito si ridurrà seppure leggermente con il venire a scadenza di titoli collocati in passato a tassi più elevati di quelli di nuova emissione. A questo fine la condizione essenziale è conservare la credibilità del processo di consolidamento dei conti pubblici”, suggerisce il governatore aggiungendo che “in una fase espansiva e con una politica monetaria ancora molto accomodante non é utile aumentare il disavanzo”.

I NUMERI SULLA POVERTA’

La crisi ha accentuato il disagio con la quota delle famiglie che vivono in povertà assoluta “quasi raddoppiata” negli ultimi 10 anni e arrivata a sfiorare il 7%, ha affermato il governatore di Bankitalia, Ignazio Visco, sottolineando che le risorse del reddito di inclusione (Rei) “consentono di coprire circa il 40% delle famiglie in povertà assoluta. Nel procedere a un suo rafforzamento o all’adozione di altri provvedimenti – avverte – oltre a evitare di scoraggiare la ricerca di un lavoro regolare bisognerà prestare attenzione alle conseguenze sui conti pubblici”.

OK IL JOBS ACT

Le riforme introdotte nel mercato del lavoro “hanno avuto nel complesso effetti positivi sull’andamento dell’occupazione” ma “resta elevata la disoccupazione, in particolare nel Mezzogiorno e tra i giovani”, ha detto  Visco nelle Considerazioni finali sottolineando che “stentano invece ad emergere gli effetti del nuovo regime di politiche attive: la quota di persone che beneficiano del sussidio di disoccupazione senza cercare attivamente lavoro – avverte – non e’ scesa”.

NO A PASSI INDIETRO SULLA FORNERO

Le riforme sulla previdenza fatte in passato “rendono gestibile la dinamica della spesa pensionistica” e “sarebbe rischioso fare passi indietro”, ha detto Visco, sottolineando che le riforme “hanno risposto alla necessità di tenere conto dell’allungamento della vita media nel definire il rapporto tra i contributi versati e l’entità e la durata della prestazione”. Sono “possibili interventi mirati volti a ridurre qualche rigidità” ma “compensati in modo da assicurare l’equilibrio attuariale del sistema”.

BENE LA BANCHE

Le banche italiane stanno riducendo i rischi percepiti dal mercato relativi all’esposizione sui titoli di Stato e i crediti deteriorati. L’esposizione al settore pubblico è scesa di oltre “un quarto a 300 miliardi” mentre gli Npl sono calati di un terzo rispetto a fine 2015 a 135 miliardi. Dopo i 35 miliardi ceduti nel 2017, gli istituti italiani venderanno crediti deteriorati per 65 miliardi quest’anno. Entro il 2020 i maggiori gruppi li dimezzeranno rispetto a fine 2017.

Le banche italiane devono “proseguire senza esitazioni” lungo la strada che “stanno già percorrendo” nel “contenere le spese amministrative e il costo del personale”, ha auspicato il governatore della Banca d’Italia nelle considerazioni finali secondo cui diverse banche “hanno ancora una redditività insufficiente” malgrado un miglioramento nel 2017 nel suo complesso che ha visto “i maggiori gruppi registrare risultati reddituali nel complesso soddisfacenti grazie all’incremento delle commissioni e al contenimento dei costi”.

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