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Arnese

Usa pro Draghi al Quirinale, Tim cucina Rossi, chi brinda in Air Italy, farmacie mascherate, tamponi tamponati

Draghi, Quirinale, Ffp2, Tim, Air Italy e non solo. Pillole di rassegna stampa nei tweet di Michele Arnese, direttore di Startmag

 

TAMPONI TAMPONATI

 

I CONSIGLI VIRALI DI LOPALCO

 

DRAGHI E FIGLIUOLO MASCHERANO LE FARMACIE

 

USA FOR DRAGHI AL QUIRINALE

 

SUBBUGLI FRANCESI

 

DECISIONI BRITISH

 

ENAC INGRASSA

 

LA CHIMICA FA MARAMEO ALLA PANDEMIA

 

LE SFILATE NON SFILANO

 

COME VOLANO GLI EMOLUMENTI DEI COMMISSARI DI AIR ITALY

 

QUISQUILIE & PINZILLACCHERE

 

TIM: CDP E VIVENDI SILURANO ROSSI?

ESTRATTO DELL’ARTICOLO DI REPUBBLICA SU TIM E ROSSI:

il cda sarebbe in allarme: Labriola ha assunto le deleghe operative lo scorso 26 novembre, l’ex capo azienda Luigi Gubitosi ha lasciato vacante il suo posto in consiglio lo scorso 17 dicembre, ma ancora il presidente non ha convocato un consiglio per la nomina del futuro ad. Stando a fonti finanziarie una manciata di consiglieri indipendenti, insieme ai due rappresentanti di Vivendi, Arnaud de Puyfontaine e Franck Cadoret, starebbe per fare una richiesta formale al presidente affinché convochi quanto prima – e probabilmente già la prossima settimana- un cda per la nomina di Labriola. Il manager, che in queste settimane di turbolenze ha continuato a lavorare su più fronti, avrebbe conquistato la fiducia sia della Cassa depositi e prestiti che di Vivendi. La scelta di un ad plenipotenziario è importante perché Tim nelle prossime settimane potrebbe essere oggetto di una o più offerte pubbliche, e l’ad deve potere rispondere tempestivamente e tutelare l’azienda. Per lo stesso motivo, una volta nominato Labriola, in cda ci sarebbero i numeri per sostituire il presidente Rossi, che negli ultimi mesi sarebbe stato poco tempestivo nell’organizzare l’agenda dell’azienda. Inoltre Rossi, avendo avvallato e supportato tante operazioni proposte e volute da Gubitosi, tra cui la vendita del 37,5% di Fibercop a Kkr e i termini del contratto di Dazn – che ha causato ben tre allarmi utili – avrebbe perso la fiducia di una buona parte del consiglio

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ESTRATTO DEL COMMENTO DI STEFANO FELTRI, DIRETTORE DEL QUOTIDIANO DOMANI, SUL PREZZO CALMIERATO DELE FFP2:

Il prezzo calmierato vale nelle farmacie, non ovunque. Perché? Evidentemente, finora i farmacisti vendevano le mascherine a prezzi molto superiori al loro costo marginale, con ampi margini di guadagno. Non solo: governo, ma anche associazioni di categoria, sembrano assumere che di fronte a un aumento di domanda i farmacisti sarebbero stati incapaci di aumentare l’offerta (o tentati dall’alzare i prezzi).

Due indizi che rivelano la bassa efficienza del modello attuale delle farmacie e l’alto potere di mercato dovuto al fatto che il settore è organizzato in monopoli locali garantiti per legge.

Altro dettaglio rivelatore: l’obbligo di Ffp2, e la conseguente domanda aumentata, vale dal 24 dicembre. L’accordo per il prezzo calmierato è stato annunciato il 3 gennaio, ma non è ancora in vigore, le singole farmacie possono aderire, ma non tutte lo faranno (neanche è chiaro se sia obbligatorio).

In pratica le associazioni di categoria e il governo hanno organizzato una fenomenale campagna di comunicazione che finora ha avuto il solo risultato di far pensare agli italiani che la farmacia sia il posto dove è possibile comprare le mascherine al prezzo più basso (non è vero) grazie a un intervento per legge (al momento privo di effetti). Pubblicità ingannevole.

I risparmi per i cittadini sono tutti da dimostrare, i benefici per le farmacie, che avranno un ulteriore flusso di clientela in negozio, evidenti.

Il prezzo calmierato delle Ffp2 non certifica la supremazia della politica sulle logiche dell’economia, ma la sua sottomissione a quelle delle corporazioni titolari di rendite di posizione (e voti).

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