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Unipol

Twitter, sanità, trasporti, Bper e Sondrio. Tutte le ultime cimbrate di Unipol

Ecco le più recenti iniziative - alcune bizzarre - del gruppo Unipol capeggiato da Carlo Cimbri. L'articolo di Emanuela Rossi.

Continua a spron battuto l’attività di Carlo Cimbri, dinamico presidente di Unipol, la prima compagnia nel mercato Rc auto italiano, e della sua controllata UnipolSai. Il manager cagliaritano, che è entrato nel gruppo oltre 30 anni fa, non fa mistero di voler far crescere il fatturato anche grazie alla diversificazione del business.

LA BANCASSURANCE CON BPER E POP SONDRIO

Un settore in cui da anni Cimbri si muove con particolare destrezza è quello della bancassurance. Di recente Unipol ha rinnovato gli accordi di bancassicurazione con le due banche di cui è primo azionista, ovvero Banca Popolare dell’Emilia Romagna (19,9%) e Popolare di Sondrio (9,5%). In particolare, si legge in una nota del gruppo, l’intesa riguarda Arca Vita, i cui tre soci (UnipolSai con il 63,39% del capitale sociale, Bper con il 19,67%, e Sondrio con il 14,84%) hanno prolungato per altri cinque anni gli accordi di bancassurance, i patti e le norme sulla circolazione delle azioni della compagnia.

Unipol ha sottoscritto gli accordi per estendere le partnership con Bper e Sondrio per quanto riguarda la distribuzione di prodotti assicurativi nei rami vita e danni di Arca Vita, Arca Assicurazioni e Arca International, e ha disciplinato la distribuzione dei prodotti assicurativi di UniSalute. Inoltre, a partire da gennaio 2023, vengono allungati per cinque anni gli accordi di distribuzione con Bper e Sondrio “a termini sostanzialmente in linea con quelli attualmente vigenti”, come si legge in una nota di Unipol.

Secondo Il Sole 24 Ore “l’asse confermato tra le parti segnala il consolidamento del rapporto tra il colosso assicurativo bolognese e le due realtà bancarie, in coerenza con l’annunciata scelta strategica delle tre società – e in particolare dell’azionista Unipol – di crescere nella distribuzione di prodotti bancassicurativi”. Se per entrambe le banche il rinnovo è di fatto speculare – e pressoché scontato – la conferma dell’alleanza industriale ha sapori diversi a seconda delle piazze di riferimento. “

Siamo molto soddisfatti di questa partnership, ormai più che decennale – ha commentato l’ad di Popolare Sondrio, Mario Pedranzini -. L’intesa raggiunta ci consente di beneficiare dell’importantissimo contributo di know-how di Unipol, nostro partner industriale”. In primavera l’assemblea dei soci dovrà rinnovare parte del board e i vertici della banca e di sicuro – evidenzia il quotidiano confindustriale – l’asse con Unipol è indispensabile per il cda attuale, come accaduto ad aprile scorso quando è stato rinnovato un altro terzo del board, tra cui il presidente Francesco Venosta. Allora Unipol ha salvato il board – che vacillava – “permettendo di superare di un soffio (25,56% del capitale contro il 22,56%) il fronte Assogestioni”.

L’INGRESSO DI UNIPOL IN TWITTER

A fine novembre il presidente del gruppo assicurativo è stato artefice di un’altra iniziativa, stavolta quasi pioneristica, ovvero quella di investire in Twitter. Unipol è finora l’unico soggetto italiano – e fra i pochi europei – a partecipare al club deal di investitori internazionali al fianco di Elon Musk che ha acquisito il social al costo di 44 miliardi di dollari.

Si tratta di “una piccola operazione di investimento dalla quale ci aspettiamo un ritorno – ha commentato nell’occasione Cimbri durante la presentazione del rapporto Think Tank “Welfare, Italia”, evoluzione del progetto “Welfare, Italia” del gruppo Unipol con il supporto del gruppo di lavoro The European House – Ambrosetti -. È un’operazione legata alla capacità che avrà l’imprenditore che guida la piattaforma social di trasformarla in qualcosa di più ampio e complesso, offrendo altri servizi e facendo leva sul numero di utenti attuali”. Secondo il manager, “è un investimento non tanto fatto sulla valutazione del settore tecnologico quanto piuttosto sull’imprenditore e sul progetto” che in futuro potrà portare a “essere ascoltati” in modo più facile “se emergeranno evoluzioni tecnologiche utili anche per noi”.

LA CONCORRENZA A TELEPASS CON UNIPOLMOVE

Tra le recenti novità nel business del gruppo rientra anche Unipolmove, il sistema di telepedaggio – che consente anche il pagamento di servizi legati alla mobilità come multe, bollo auto, parcheggi, Ztl e rifornimento di carburante – nato per sfidare Telepass (51% della holding dei Benetton, Atlantia, e 49% di Partners Group). Unipolmove è sbarcato nel mercato lo scorso aprile – proprio in concomitanza con l’annuncio di un rialzo delle tariffe da parte del concorrente, arrivate a circa 22 euro l’anno – gratis per i primi sei mesi e in seguito al prezzo di 1 euro al mese.

Un arrivo di cui si è occupata anche l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato dopo la segnalazione da parte di UnipolTech, la società del gruppo che ha sviluppato e dato avvio alla commercializzazione di Unipolmove. Ad ottobre l’Antitrust ha deciso di avviare un’istruttoria per capire se Aiscat, l’associazione delle concessionarie autostradali e trafori italiani a pedaggio, e Autostrade per l’Italia, la principale società concessionaria autostradale italiana (gestisce circa 3.000 km di rete dei circa 7.000 dell’intera rete nazionale) abbiano ostacolato l’ingresso di Unipolmove nel mercato italiano del telepedaggio.

“Dagli elementi agli atti – si legge nel Bollettino dell’Authority guidata da Roberto Rustichelli – sembra emergere che ASPI, attraverso l’associazione AISCAT, si sia concretamente adoperata per mantenere in essere la chiusura del sistema nazionale del telepedaggio, rimasto ancora oggi in appannaggio esclusivo dell’impresa da essa storicamente controllata (Telepass), nonché per ritardare e ostacolare la piena operatività degli operatori nuovi entranti nel SET (servizio Europeo di Telepedaggio, ndr), sottoposti a condizioni discriminatorie rispetto a Telepass”. Secondo Piazza Verdi “l’abuso risulterebbe essere stato posto in essere almeno dal gennaio 2019” ossia da quando UnipolTech “ha presentato ad AISCAT una formale richiesta di accreditamento per svolgere il servizio di telepedaggio sulla rete autostradale italiana in concessione”.

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