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Unipol, ecco come (non) si muoverà su Bper, Carige e Poste Italiane

Unipol incalza Bper sugli Npl ma è pronta a sostenerla, si defila da Carige e smentisce le indiscrezioni su Poste Italiane. Sono queste le novità emerse ieri dall’assemblea del gruppo assicurativo. A tenere banco fra gli analisti e gli investitori ci sono le parole del vertice del gruppo bolognese: infatti Unipol ha fatto sentire la…

Unipol incalza Bper sugli Npl ma è pronta a sostenerla, si defila da Carige e smentisce le indiscrezioni su Poste Italiane.

Sono queste le novità emerse ieri dall’assemblea del gruppo assicurativo. A tenere banco fra gli analisti e gli investitori ci sono le parole del vertice del gruppo bolognese: infatti Unipol ha fatto sentire la voce di primo socio di Bper con circa il 10% del capitale, chiedendo alla banca di Modena di agire con decisione per ridurre gli Npl e dicendo di essere pronta a partecipare anche a una ricapitalizzazione, se necessario.

Ecco tutti i dettagli, non solo su Bper, che arrivano da Bologna, sede del gruppo Unipol.

LE PAROLE DI CIMBRI

“Qualsiasi piano industriale che la banca voglia proporre deve dare una risposta forte sul tema degli npl, noi crediamo nella banca, abbiamo chiesto la conferma dell’attuale gruppo dirigente e vogliamo supportarlo in questo tipo di processo”, ha detto ieri l’ad di Unipol, Carlo Cimbri, a margine dell’assemblea di UnipolSai.

IL RAFFRONTO CON UNICREDIT E INTESA

Il mercato, ha spiegato Cimbri, ha dimostrato di apprezzare le manovre decise, come quelle di Unicredit e Intesa, “mentre non gradisce, e neppure noi, le operazioni di stillicidio”. “Non avremmo difficoltà a supportare operazioni forti sul mercato” e anche “un aumento con una valida prospettiva industriale non sarebbe un’eresia”.

COSA SI MUOVE PER IL PIANO INDUSTRIALE

Bper, dopo l’elezione del nuovo cda e la conferma come capo azienda dell’ad, Alessandro Vandelli, eletto con il via libera di Unipol e con un concerto fra gruppo assicurativo, fondazioni bancarie e la Confindustria territtoriale, sta lavorando al piano industriale che verrà presentato in autunno e le cui azioni in materia di npl sono state già anticipate, con un aumento straordinario delle rettifiche per 1 miliardo di euro, e l’avvio della cessione di 3 miliardi di sofferenze con le gacs.

I NUMERI SUGLI NPL

A fine 2018 l’npe ratio (rapporto tra crediti deteriorati e totale crediti) è atteso sotto il 14% (era al 24% a meta’ 2016 e scenderà sotto il 10% entro il 2021) con il mantenimento di un cet1 ratio in area 12%, circa 4 punti sopra le prescrizioni Bce. La banca, che non sta pensando ad un aumento per accelerare lo smaltimento degli npl, è convinta di aver fatto molto e di avere i mezzi per fare ancora di più.

LE COPERTURE

La copertura delle sofferenze è vicina al 60% e quella su tutti i crediti deteriorati al 48%. Ma Unipol Banca, che Cimbri intende sposare con un altro istituto restando azionista del gruppo post-fusione, come scrive l’Ansa, ha una copertura degli npl, ancora superiore, pari all’80%.

ARRIVEDERCI CARIGE

Ma Unipol di sicuro è atarassica nei confronti di Carige, a differenza del grande interesse mostrato per Bper (anche in vista di un futuro risiko aggregativo, come raccontato da Start Magazine in questo articolo). Infatti il gruppo Unipol ha già venduto le azioni di Carige che aveva acquisito, come altri investitori, nell’ambito della conversione parziale delle obbligazioni subordinate in occasione dell’aumento di capitale dell’istituto ligure. Abbiamo avuto “una piccola partecipazione per un breve periodo di tempo per la conversione di parte delle obbligazioni possedute nell’ambito ultimo aumento di capitale della banca ma questa piccola partecipazione è stata alienata”, ha detto il presidente di UnipolSai, Carlo Cimbri, in assemblea ieri. “UnipolSai non ha al momento alcun interessenza in Carige e non ha mai avviato alcuna trattativa per l’acquisto delle assicurazioni” dell’istituto ligure, ha aggiunto Cimbri.

I MOTIVI DELLA DISMISSIONE

Sui motivi della dismissione della quota di Carige, pari a circa il 3%, “abbiamo fatto una valutazione puramente finanziaria” ha detto Cimbri, ricostruendo la genesi della partecipazione azionaria, derivante dalla conversione parziale di bond subordinati. “L’investimento in obbligazioni era molto datato e di natura finanziaria – ha aggiunto -, le azioni rinvenienti sono state considerate come investimento di natura finanziaria e pertanto abbiamo fatto una valutazione di mercato e le abbiamo vendute nei giorni immediatamente successivi alla loro consegna. Non avevamo un interesse strategico su Carige e l’abbiamo trattata come un investimento finanziario”.

COSA SUCCEDE CON POSTE ITALIANE

Ieri Unipol ha smentito le indiscrezioni di stampa che hanno parlato di contatti con Poste per valutare accordi distributivi dei prodotti assicurativi nel ramo danni attraverso gli sportelli postali. “Per quanto riguarda Poste non solo abbiamo nessun tipo di accordo ma non abbiamo avviato anche nessun tipo di confronto, ne’ siamo stati cercati, quindi non ho un’opinione ne’ ho alcun tipo di idea su quella che e’ la strategia di Poste. Siamo aperti a qualsiasi tipo di confronto con chiunque, non rifiutiamo niente aprioristicamente, ma il confronto va fatto sul merito e non abbiamo contezza strategia voglia seguire Poste”, ha detto il presidente Cimbri, sempre a margine dell’assemblea.

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