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Unicredit

Come va Unicredit

Che cosa emerge dalla relazione semestrale del gruppo Unicredit. Numeri, commenti e scenari.

Semestre record per Unicredit che si avvia a chiudere il 2023 con oltre 7 miliardi di utile. Il gruppo guidato da Andrea Orcel (nella foto), già reduce da un ottimo primo trimestre, si prepara anche a distribuire almeno 6,5 miliardi di dividendi agli azionisti mentre sul fronte dell’M&A continua a nicchiare. “Abbiamo già ottenuto molto, ma il nostro viaggio non è ancora terminato” promette il banchiere romano cui l’assemblea dei soci del 31 marzo scorso ha aumentato la retribuzione che, tra parte fissa e parte variabile, pagata in azioni, potrebbe arrivare a 9,75 milioni l’anno.

Ecco fatti, numeri e scenari.

I NUMERI DEL PRIMO SEMESTRE 2023 DI UNICREDIT

Dunque, Unicredit ha ottenuto nei primi sei mesi dell’anno 4,4 miliardi di utile (+91,5%) e nel secondo trimestre 2,3 miliardi, sopra le stime degli analisti che puntavano a 1,87 miliardi di euro. Nel periodo aprile-giugno in crescita anche i ricavi a 5,9 miliardi (+24,4%), sostenuti – come segnala una nota del gruppo – da un margine d’interesse di 3,5 miliardi, in rialzo del 41,3% su anno “grazie al maggior livello dei tassi d’interesse e ad una buona gestione del ‘pass-through’ sui depositi”. In rialzo pure le commissioni resilienti per 1,9 miliardi (+2,4% su anno), escludendo l’impatto della riduzione delle commissioni su conti correnti in Italia, mentre calano le rettifiche su crediti (-77,5% trimestre su trimestre). Stabili su trimestre ma in flessione dell’1,2% su anno i costi operativi a quota 2,3 miliardi “a conferma della capacità del Gruppo di ridurre strutturalmente i costi nonostante l’inflazione eccezionalmente elevata e senza penalizzare la crescita o gli investimenti in corso”. Il rapporto costi/ricavi è pari al 39,0% nel secondo trimestre.

CAPITOLO PERSONALE DI UNICREDIT

La banca riferisce che dal 2022 ad oggi ha assunto circa 2.000 persone, perlopiù in Italia e in Germania, e rinnovato circa 550 filiali nel nostro Paese. Per quanto riguarda la posizione patrimoniale il Cet1 ratio è al 16,64%.

PREVISIONI IN RIALZO PER IL 2023

I numeri dei primi sei mesi dell’anno portano il gruppo a migliorare la guidance per l’intero 2023. Previsti un utile netto di oltre 7,25 miliardi, un margine di interesse di almeno 13,2 miliardi, ricavi netti superiori a 21,5 miliardi che porterebbero a una distribuzione agli azionisti di dividendi pari o superiore a 6,5 miliardi grazie a “una generazione di capitale estremamente robusta di 210 punti base nel primo semestre 2023”.

Per quanto riguarda il 2024, si attendono utile netto e distribuzione agli azionisti “sostanzialmente in linea con il 2023”.

IL COMMENTO DI ORCEL

“Continuando a sprigionare il grande potenziale insito nella nostra rete commerciale, abbiamo prodotto il migliore primo semestre di sempre” ha commentato nella nota sui conti un – giustamente – soddisfatto Orcel. “La nostra performance è il risultato della crescita di elevata qualità delle commissioni nonostante il contesto macroeconomico incerto, dell’ulteriore riduzione dei costi malgrado l’inflazione elevata e della solidità del NII (margine di interesse, ndr). Tutto questo, associato al nostro costo del rischio strutturalmente basso, dimostra in che modo riusciamo ad alimentare una redditività sostenibile” ha aggiunto l’ad che ha poi lanciato il guanto di sfida: “Abbiamo già ottenuto molto, ma il nostro viaggio non è ancora terminato. Gli eccellenti risultati finanziari che abbiamo conseguito negli ultimi 10 trimestri ci stimolano a mettere in campo tutte le nostre forze per ottenere il meglio possibile per tutti i nostri stakeholder”.

A questo riguardo, nella nota che accompagna la trimestrale, si ricorda che – con la prossima tranche del programma “UniCredit per l’Italia”, del valore potenziale complessivo di 10 miliardi di euro – il gruppo punta a sostenere il reddito disponibile di privati e famiglie e la liquidità delle aziende italiane. Inoltre si annuncia la collaborazione con il Fondo Europeo per gli Investimenti per indirizzare 1 miliardo di euro verso le pmi attive nei paesi dell’Europa Centrale e Orientale in cui Unicredit è presente.

Dunque, “nonostante l’incertezza sugli sviluppi macroeconomici, sappiamo di essere ben equipaggiati per il futuro grazie alla nostra chiara strategia, a un mix di business ben diversificato e al continuo miglioramento dell’efficienza operativa”.

DOSSIER M&A, BUSINESS PAGAMENTI E RUSSIA

Durante la conference call con le agenzie di stampa Orcel ha risposto a una domanda su eventuali fusioni e acquisizioni che secondo l’ad sono “un acceleratore e quindi alle giuste condizioni lo valuteremo”. Attualmente però, ha detto secondo quanto riportato dall’Ansa, “non ci sono le condizioni”. E ancora: “La nostra valutazione di Borsa è ben inferiore rispetto ai nostri risultati e quindi proseguiamo a ricomprare azioni perché è un investimento migliore delle opzioni di M&A sul mercato”.

Sempre durante la call, riferisce l’Ansa, Orcel ha annunciato che il gruppo sta lavorando sul business dei pagamenti e che potrebbero esserci notizie “entro la fine dell’anno” mentre per quanto riguarda la Russia “continuiamo a ridurre l’esposizione, proseguiamo in quella direzione”.

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