Ancora un trimestre di crescita, l’undicesimo consecutivo, per Unicredit che chiude i primi nove mesi dell’anno con un utile di 6,7 miliardi, superando ancora una volta le attese degli analisti. Numeri che fanno ben sperare per il futuro – si attendono ricavi per 22,2 miliardi nell’anno in corso – e che fanno crescere le ambizioni del numero uno della banca, Andrea Orcel, che in conference call dichiara: “Sono fiducioso ed entusiasta di ciò che ci aspetta per UniCredit, siamo sulla buona strada per realizzare la nostra ambizione di diventare la banca del futuro in Europa a beneficio di tutti i nostri stakeholder”.
Di sicuro per gli azionisti, ai quali conta di distribuire almeno 6,5 miliardi di dividendi nel 2023. Per quanto riguarda infine la tassa sugli extraprofitti, Unicredit ha deciso di accantonare a riserva 1,1 miliardi invece di pagare l’imposta prevista dal governo per gli istituti di credito seppure rimodulata rispetto all’impostazione iniziale.
I NUMERI DEL TERZO TRIMESTRE
Dai numeri resi noti dal gruppo di piazza Gae Aulenti emerge che il risultato del terzo trimestre supera i 2,3 miliardi, oltre gli 1,9 miliardi ipotizzati dagli analisti. Le rettifiche su crediti sono a quota 135 milioni e i costi operativi rimangono stabili su trimestre a 2,3 e in flessione del 2,3% su anno nonostante l’aumento dell’inflazione. Unicredit informa che il risultato finanziario del terzo trimestre “riflette una crescita costante in tutte le aree geografiche, grazie a un modello unico pan-europeo”: i ricavi netti si attestano a 5,8 miliardi nel trimestre, +23,1% a livello tendenziale, grazie a un margine di interesse di 3,6 miliardi (+45% su anno) e nonostante le commissioni siano scese del 5,2% su anno a 1,8 miliardi, soprattutto a causa dell’impatto delle riduzioni delle commissioni sui conti correnti in Italia e dei maggiori costi di cartolarizzazione.
LA SITUAZIONE PATRIMONIALE
Sul fronte del patrimonio arrivano altri buoni numeri: nei primi nove mesi dell’anno ha generato 321 punti base di capitale pari a 9,9 miliardi, oltre gli obiettivi del piano UniCredit Unlocked. Dunque il CET1 ratio è salito al 17,19%, al netto dei dividendi maturati nel periodo (pari a 2,3 miliardi) e del programma di riacquisto di azioni del 2022 da 3,34 miliardi. In flessione le attività ponderate per il rischio a 290,1 miliardi (-9,3% su anno).
LA TASSA SUGLI EXTRAPROFITTI
Come si diceva, nella nota sui conti Unicredit fa sapere che ha deciso di contribuire con 1,1 miliardi di euro alla tassa sugli extraprofitti, ovvero l’imposta straordinaria sulle banche decisa dal governo e contenuta nel dl Asset. Dunque, per il 2024 il gruppo ha destinato queste risorse a riserve proprie non distribuibili. Molto netto Orcel su questo punto durante la conference call con gli analisti, come riporta l’Ansa: “Avevamo due opzioni: pagare, rafforzare le nostre riserve e non pagare la tassa. Abbiamo scelto la Seconda”.
LE STIME PER IL 2023 E PER IL 2024
Stando ai numeri presentati oggi, Unicredit migliora la guidance finanziaria per l’anno in corso e ipotizza un margine di interesse di almeno 13,7 miliardi, ricavi netti oltre i 22,2 miliardi e utile netto pari o superiore a 7,25 miliardi. Guardando al 2024, invece, l’istituto di credito punta a una redditività perlomeno in linea con quella del 2023 e a mettere nelle tasche degli azionisti almeno 6,5 miliardi di dividendi.
ORCEL AMBIZIOSO: DIVENTERMO LA BANCA DEL FUTURO IN EUROPA
È un Orcel decisamente soddisfatto quello che si è presentato in conference call. “Procediamo verso la prossima fase della nostra trasformazione, che ci permetterà di rafforzare ancora di più le nostre capacità e di rendere ancora più solidi i nostri risultati finanziari” ha detto il capo azienda del gruppo creditizio: “I nostri fondamentali sono più forti che mai e siamo sulla buona strada per realizzare la nostra ambizione di diventare la banca del futuro in Europa; continueremo a costruire il nostro successo a beneficio di tutti i nostri stakeholder” ha aggiunto. Occorre ricordare che è di ieri l’annuncio dell’accordo con la banca greca Alpha Bank in Grecia e in Romania grazie alla quale si opererà una fusione delle controllate rumene dei due gruppi e un’alleanza commerciale in Grecia. Da questa fusione in Romania nascerà la terza banca del Paese, con una quota del 12% di cui UniCredit controllerà il 90,1%, ottenendo un beneficio in termini di utili aggiuntivi di oltre 100 milioni di euro.
“In un momento di grande incertezza in Europa – ha detto ancora Orcel -, non siamo soltanto concentrati sul conseguimento di solidi risultati oggi, ma anche sulla protezione di quelli futuri, tramite l’investimento nelle nostre fabbriche prodotto, nelle persone e nella tecnologia” per creare “solide basi per una continua eccellenza finanziaria.
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LA PRESENTAZIONE DEI RISULTATI DEL TERZO TRIMESTRE DEL GRUPPO UNICREDIT