“Nei mesi precedenti la vendita di un pacchetto di azioni Commerzbank a Unicredit, il governo tedesco è stato in contatto con la banca italiana in diverse occasioni”. È quanto scrive oggi l’Handelsblatt riportando il contenuto di una lettera, scovata dai cronisti dell’agenzia Reuters, inviata dal ministero delle Finanze guidato dal liberaldemocratico Christian Lindner (nella foto) al deputato della Cdu Matthias Hauer.
Secondo quanto scritto nella lettera, tuttavia, né il cancelliere Olaf Scholz, né lo stesso ministro delle Finanze Lindner hanno avuto alcun contatto con Unicredit. I rapporti sono rimasti a un livello inferiore, di funzionari e sottosegretari. Tra le altre cose, colpisce una conversazione telefonica avvenuta la sera del 10 settembre 2024 tra il segretario di Stato alle Finanze Florian Toncar (appunto, l’equivalente di un sottosegretario in un governo italiano) e la responsabile tedesca di Unicredit, Marion Höllinger. Toncar, quarantaquattrenne deputato di Amburgo, è dello stesso partito di Lindner, l’Fdp. La conversazione, scrive ancora testualmente l’Handelsblatt, “riguardava informazioni sulla partecipazione esistente di Unicredit in Commerzbank”. Höllinger, nota il quotidiano di Düsseldorf, è anche membro del consiglio di amministrazione della banca statale di sviluppo KfW dal gennaio 2024, che comprende anche diversi rappresentanti del governo tedesco.
Poche ore dopo – ricostruisce ancora l’Handelsblatt – il governo federale ha venduto un pacchetto del 4,5% a Unicredit perché, secondo l’esecutivo, aveva presentato l’offerta più alta in un’asta. Insieme ad altre azioni, Unicredit si è così sorprendentemente assicurata in breve tempo una quota del nove per cento.
Il resto della vicenda è noto, ed è cronaca di queste settimane. L’istituto milanese ha preso il controllo anche di altre azioni attraverso strumenti finanziari e sta cercando di acquisire Commerzbank. L’obiettivo non è stato accolto con favore a Berlino, e dalle dichiarazioni ufficiali che diversi membri di governo e di opposizione hanno rilasciato nei giorni scorsi il motivo sarebbe da ricondursi soprattutto all’atteggiamento giudicato aggressivo di Unicredit. Molti temono per il futuro di un’istituto come Commerzbank, fondamentale per il credito alle piccole e medie imprese tedesche, mentre buona parte degli analisti finanziari e del mondo borsistico si sono espressi favorevolmente all’acquisizione, sottolineando come l’Europa abbia bisogno di campioni europei, non nazionali, e questo vale ancor di più per il mercato bancario tedesco che soffrono di un mercato interno meno redditizio. Sul piano governativo, l’unico a non aver alzato barricate contro Unicredit è stato proprio il ministro delle Finanze Lindner, che ha anch’egli tuttavia criticato il metodo di azione della banca italiana.
Nel frattempo le due parti – Unicredit e Commerzbank – hanno avviato gli incontri sotto la guida di Andrea Orcel e Bettina Orlopp, la quale poco più di una settimana fa aveva frenato in un’intervista proprio all’Handelsblatt. La cinquantaquattrenne manager di Solingen ha detto che con l’acquisizione di Unicredit “il nostro rating si deteriorerebbe, probabilmente anche in modo significativo, perderemmo clienti che hanno determinati requisiti in termini di rating e che fanno affari solo con banche con ottimi rating”. Un segnale abbastanza chiaro su quali siano i dubbi che guidano la dirigenza dell’istituto di Francoforte in questa avventura con una banca italiana.
Per tornare alle rivelazioni della Reuters e dell’Handelsblatt sui contatti prima della vendita delle azioni da parte del governo tedesco, i due media riportano che il segretario di Stato Toncar aveva già parlato al telefono con Höllinger il 4 settembre 2024, una settimana prima della data precedentemente citata. Ma anche Jörg Kukies, ex banchiere d’investimento e ora segretario di Stato presso la Cancelleria e uomo legatissimo a Scholz che lo ha voluto in quel posto accanto a sé, aveva incontrato il presidente del consiglio di amministrazione di Unicredit, l’ex ministro Pier Carlo Padoan, a metà maggio a margine di una conferenza a Parigi. A conoscenza di Reuters ci sono anche stati contatti della Cancelleria e del ministero degli Esteri con il capo economista di Unicredit Erik Nielsen.
Hauer, il deputato della Cdu destinatario della lettera esplicativa del ministero delle Finanze, ha confermato alla Reuters il “vivace scambio” tra il governo tedesco e Unicredit. “Il fatto che il governo tedesco abbia incautamente consegnato Commerzbank a una possibile acquisizione ostile nonostante anni di preparativi per la vendita delle azioni del governo federale e sapendo che Unicredit era interessata, solleva molte altre domande e non getta una luce favorevole sulle azioni dell’esecutivo”, ha dichiarato all’agenzia di stampa. “Commerzbank era sulla strada giusta con la sua strategia finché il governo tedesco non ha avviato un processo di vendita che le è sfuggito completamente di mano”, ha aggiunto e ha concluso: “È necessario chiarire perché solo un singolo investitore strategico, Unicredit, è stato coinvolto nella vendita delle azioni Commerzbank del governo federale, sebbene l’obiettivo della vendita fosse un’ampia diversificazione”.