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Acciaio Ucraina

Tutti i danni della guerra in Ucraina (anche per l’Italia) all’acciaio

L'Italia era il mercato principale per l'acciaio prodotto nella fabbrica di Azovstal a Mariupol, bombardata dai russi. Tutti i dettagli.

 

Gli intensi bombardamenti russi nella città di Mariupol, nell’Ucraina sudorientale, del 20 marzo scorso hanno causato danni importanti allo stabilimento di Azovstal, di proprietà della compagnia siderurgica e mineraria ucraina Metinvest.

ATTIVITÀ SOSPESE DAL 24 FEBBRAIO

Metinvest aveva ordinato la sospensione temporanea delle attività ad Azovstal il 24 febbraio scorso, il giorno di inizio dell’invasione russa dell’Ucraina. L’ultima volta che aveva bloccato le operazioni nel sito era il 1941.

QUANTO VALE L’UCRAINA NEL MERCATO DELL’ACCIAIO

L’Ucraina è il dodicesimo maggiore produttore di acciaio al mondo. Nel 2021 Metinvest ha rappresentato da sola il 45 per cento della produzione nazionale di acciaio grezzo.

LE PERDITE

Solo nei primi cinque giorni dell’invasione russa, stando ai dati di GMK Center riportati da Quartz, l’Ucraina ha perso lo 0,7 per cento della sua produzione annuale di acciaio.

COSA FA METINVEST

Metinvest conta circa 40mila lavoratori nelle acciaierie di Azovstal e di Ilyich, entrambe a Mariupol. La società è di proprietà di Rinat Akhmetov, l’uomo più ricco d’Ucraina.

Solo il mese scorso Metinvest aveva annunciato un piano di investimenti da 1 miliardo di dollari per la modernizzazione degli impianti e la costruzione di nuovi. Difficile fare previsioni sul futuro, vista la guerra. Come però riconosciuto anche dalla deputata ucraina Lesia Vasylenko, i danni riportati da Azovstal potrebbero avere “grandi” conseguenze economiche.

IL RUOLO DELL’ITALIA PER AZOVSTAL

Il mercato più grande per l’acciaio prodotto ad Azovstal è l’Italia: nel 2020 è valsa il 46 per cento del suo volume di vendite. Seguono l’Ucraina (12 per cento), la Turchia (11 per cento), il Regno Unito (6 per cento) e la Russia (6 per cento).

azovstal
Grafico via Quartz.

L’Italia importa dall’Ucraina soprattutto prodotti metallurgici (circa 2 miliardi di euro nel 2021) e, in misura nettamente inferiore, prodotti alimentari (345 milioni) e agricoli (296 milioni).

L’IMPATTO AMBIENTALE

Prima della guerra, Mariupol era una delle città più inquinate d’Ucraina per via della concentrazione di stabilimenti produttivi di ferro e acciaio. Il direttore generale di Metinvest, Enver Tskitishvili, aveva fatto sapere che la compagnia ha preso precauzione per ridurre il rischio di danno ambientale nel caso in cui le fabbriche fossero state colpite dai bombardamenti russi.

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