Gli analisti dell’Ubs svelanol bluff fuffistico di Tod’s, che è salito in Borsa soprattutto per la comunicazione pompata dell’entrata dell’infliuencer Chiara Ferragni nel board della società di moda. Ecco tutti i dettagli.
PERCHE’ TOD’S E’ SCESA IN BORSA
Giornata pessima ieri in borsa per Tod’s, che ha perso il 5,98% ed è scesa a 46,26 euro. Al crollo della società presieduta da Diego Della Valle ha contribuito Ubs, che ha abbassato il rating da hold a sell, pur alzando il target price a 33 euro dai 28,80 euro precedenti. In sei mesi, ha ricordato la banca d’affari, le azioni di Tod’s sono salite del 75%, 50 punti percentuali in più di quanto fatto dal resto del settore. Tuttavia, “i fondamentali non supportano questi prezzi”.
FERRAGNI LIEVITO PER TOD’S
Le quotazioni sono state protagoniste alla chiusura di ieri, come ha rilevato Radiocor, di una performance di +72% da inizio anno (a fronte del +50% del settore lusso): un andamento, secondo il broker, generato principalmente dalla speculazione (dopo l’ingresso dell’influencer Chiara Ferragni in cda e dopo il rafforzamento nel capitale di Lvmh) ma immotivato dai fondamentali del gruppo.
COME E PERCHE’ E’ CRESCIUTO IL TITOLO TOD’S FINORA
Se si ripercorrono le tappe di crescita del titolo, in effetti, si può notare che le principali catalisi non sono arrivate dalle performance finanziarie, aggiunge Mf/Milano Finanza: l’azione ha guadagnato il 14% con l’arrivo di Chiara Ferragni nel board, l’11% con il rafforzamento di Lvmh nel capitale e circa il 35% in una settimana con le speculazioni in merito a una possibile operazione di m&a proprio con il colosso di Bernard Arnault.
CHE COSA SCRIVE UBS
Dati alla mano, però, a detta di Ubs la ripresa del conto economico di Tod’s è inferiore a quella delle rivali. Sulla società presieduta da Della Valle, infatti, pesa l’alta esposizione al mercato europeo, dove la ripresa dei beni di consumo è stata più lenta a causa della mancanza di turisti e la scarsa penetrazione negli Stati Uniti.
L’ANALISI DI MF/MILANO FINANZA
Ora più che mai, una discriminante per il titolo sarà la pubblicazione dei conti semestrali prevista l’8 settembre, conclude il quotidiano finanziario del gruppo Class: per quanto riguarda il secondo semestre, Ubs prevede ricavi pari a 205 milioni, il 99% in più rispetto all’analogo periodo 2020, e il 13% in meno del 2019. L’ebit semestrale si attesterà a -18 milioni e gli analisti non vedono spazio per un recupero della profittabilità nella seconda metà dell’anno.