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Credit Suisse

Tutti i nuovi casini in Credit Suisse

Credit Suisse non trova pace: ha sostituito il ceo Gottstein con Koerner e i conti del secondo trimestre hanno evidenziato un rosso di 1,59 miliardi di franchi svizzeri. L'articolo di Fernando Soto

Bufera continua su Credit Suisse. Ecco le ultime novità.

CHE COSA SUCCEDE IN CREDIT SUISSE

Cambio della guardia ai vertici di Credit Suisse: a partire da inizio agosto la grande banca sarà guidata da Ulrich Körner, oggi responsabile del comparto Asset Management. L’attuale Ceo Thomas Gottstein, entrato in carica nel febbraio 2020, lascerà l’incarico: nei suoi circa due anni e mezzo di regno l’istituto si è trovato ad annunciare diverse disavventure, che ne hanno minato la redditività.

CHI E’ IL NIOVO CEO DI CREDIT SUISSE

Gottstein era arrivato al vertice a inizio 2020 dopo le dimissioni del predecessore Tidjane Thiam, ceo per cinque anni, finito nell’occhio del ciclone di uno scandalo di spionaggio. Korner è entrato in Credit Suisse nell’aprile 2021 da Ubs, dove in precedenza ha ricoperto il ruolo di head of asset management e head of Emea. Lascerà anche Christian Meissner, ceo dell’investment bank ma per ora non è stato individuato il successore. Da quando Gottstein è stato nominato ceo nel febbraio 2020, le azioni del Credit Suisse sono diminuite di oltre il 60%, facendo peggio dei concorrenti.

KORNER NUOVO CAPO DI CREDIT SUISSE

Di nazionalità svizzera e tedesca, Körner compirà in ottobre 60 anni e ha alle spalle una lunga carriera presso le due principali banche svizzere, spiega Cs in un comunicato. Dall’aprile 2021 è membro della direzione e numero uno di Asset Management. All’epoca proveniva da Ubs, dove per undici anni è stato nella direzione (sei come responsabile, una volta ancora, dell’Asset Management). Insieme a questa nomina – che era già stata anticipata ieri sera da indiscrezioni pubblicate dal Wall Street Journal – la banca ha annunciato una “revisione completa della strategia”. Ciò comporrà una significativa riduzione della base dei costi, fanno sapere i vertici. “L’obiettivo della revisione è un gruppo più focalizzato e agile, con una base di costi assoluti significativamente più bassa, in grado di offrire rendimenti sostenibili agli azionisti e un servizio eccellente ai clienti””, fa sapere l’istituto.

LE NOVITA’ IN CASA DI CREDIT SUISSE

La banca svizzera ha avviato una revisione strategica per provare a rilanciarsi dopo una serie di scandali – ricorda Mf/Milano Finanza – e i conti del secondo trimestre che hanno evidenziato un rosso di 1,59 miliardi di franchi svizzeri (da un utile di 253 milioni dello stesso periodo 2021, in calo del 78% a causa della crisi dell’hedge fund Archegos costata 4,4 miliardi a Credit Suisse). Il dato è molto sotto le attese degli analisti di -398 milioni ed è in peggioramento rispetto ai -273 milioni del primo semestre sul quale avevano pesato le perdite legate alla Russia e i continui costi legali per Archegos.

I CONTI DEL CREDIT SUISSE

I ricavi sono scesi a 3,645 miliardi, trainati da un calo del 43% della banca d’investimento, dai 5,103 miliardi del secondo trimestre 2021. Il Cet1 è diminuito al 13,5% a fine giugno da 13,7% dello stesso mese 2021. La gestione patrimoniale ha registrato ampi deflussi (5,3% annualizzato) trainati da area Emea e Svizzera. A novembre 2021 la banca svizzera era stata anche multata per 475 milioni di dollari per lo scandalo dei “tuna bonds” in Mozambico.

IL REPORT SU CREDIT SUISSE

Sebbene Gottstein abbia ereditato una serie di problemi, il modo in cui l’azienda ha reagito a questi e la successiva strategia adottata ha lasciato la banca in una posizione più debole, e in particolare nell’investment banking. Il nuovo ceo Korner arriverà dal 1° agosto e la sua nomina sembrerebbe suggerire un ulteriore allontanamento dall’investment banking”, si legge in un report di Citi ripreso da Mf.

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