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Tutti i numeri di Tim

Che cosa emerge dalla relazione semestrale del gruppo Tim e che cosa ha detto oggi Gubitosi

 

Scende l’indebitamento finanziario netto, ma scendono anche i ricavi. Il peimo semestre 2019 in linea con gli obiettivi del piano triennale “TIMe to deliver and delever”, mentre prosegue la trattative con Open Fiber e si attende la piena operatività dell’accordo con Vodafone per ridurre i costi aziendali. Andiamo per gradi.

RICAVI IN CALO

I ricavi del gruppo Tim hanno fatto registrare un -3,4%  YoY, a quota 9,0 miliardi di euro. Il calo, come spiega la società, è imputabile al traffico voce internazionale di Sparkle: al netto di questa componente e al netto dei ricavi da prodotto, il calo è di “solo” -1,2%.

L’EBITDA reported, invece, è di 4,1 miliardi di euro, per un più 8,9% YoY “grazie alla prosecuzione delle azioni di ottimizzazione dei costi e ad un saldo positivo delle partite non ricorrenti, che beneficiano per 662 milioni di euro dell’esito favorevole per Tim Brasil dei contenziosi relativi a una doppia imposizione fiscale in parte controbilanciati da 296 milioni di accantonamenti”, spiega una nota del gruppo.

L’EBITDA reported – CAPEX ha raggiunto i 2,6 miliardi di euro, più 21,0% YoY.

L’OPERATING FREE CASH FLOW

Passiamo a quello che, per il gruppo Tim, è il dato più interessante: l’operating free cash flow ha raggiunto 1,5 miliardi di euro, con un miglioramento di 604 milioni di euro rispetto al primo semestre 2018, e l’equity free cash flow si è attestato a 786 milioni di euro, +526 milioni di euro YoY.

L’indebitamento finanziario netto al 30 giugno si è ridotto di 539 milioni di euro da fine 2018 (e di 349 milioni di euro rispetto al 31 marzo 2019),  a quota 24,7 miliardi di euro.

CRESCONO I CLIENTI NEL FISSO

Scendendo nei particolari, è possibile notare la crescita di Tim nel settore del fisso.

Il gruppo, infatti, ha registrato un incremento sia dell’ARPU (Average Revenue Per Unit, ricavi medi per utente) consumer (+8,3% YoY) e broadband (+17,2% YoY) sia del numero di clienti fibra, retail e wholesale, che raggiungono i 6,3 milioni di linee, con una crescita del 45% YoY e del 5,6% rispetto al primo trimestre 2019.

IL SETTORE MOBILE

Bene anche il settore mobile, dove l’ARPU è cresciuto rispetto al trimestre precedente da 12,4 euro per linea/ mese a 12,5 euro.

Si attenua anche il fenomeno della Mobile Number Portability, per un meno 36% su base annua e dell’11% sul trimestre precedente (2,6 milioni di linee vs 2,9).

Il numero complessivo delle linee mobili di TIM si attesta a 31,7 milioni a fine giugno, in crescita dello 0,1% YoY.

IL SECONDO TRIMESTRE

Concentrandoci solo sul secondo trimestre, i ricavi registrati dal Gruppo si attestano a 4.523 milioni di euro (-3,9% YoY su base organica).

I ricavi da servizi sono scesi di 107 milioni di euro rispetto al secondo trimestre 2018 (-2,5% YoY), a 4.143 milioni di euro.

L’ALLEANZA CON VODAFONE PER RISPARMIARE

Numeri, però, che dovrebbero migliorare. O almeno, così spera il gruppo Telecom, grazie all’accordo siglato con Vodafone sulla condivisione delle torri in Inwit e delle strutture attive (antenne e stazioni radiobase per convogliare il segnale).

L’accordo dovrebbe portare ad una “più efficiente implementazione del 5G in Italia con una copertura geografica più ampia (copertura nazionale prevista entro il 2025) e una sensibile riduzione dei costi con sinergie attese per Vodafone e TIM pari a oltre 800 milioni ciascuno nei prossimi 10 anni”, spiega la società (qui i dettagli).

LA PACE CON SKY

E qualche soldino dovrebbe entrare anche grazie alla pace siglata con Sky, dopo una lunga disputa.

TIM  avrà la possibilità di commercializzare l’offerta NowTV-Ticket Sport che contiene eventi sportivi di grande rilevanza quali le 7 partite su 10 della serie A TIM, tramite “un pacchetto di offerta TIMVISION che aggregherà e distribuirà anche i contenuti degli altri partner di TIM: Discovery, Mediaset, Netflix, Amazon Prime ed Eurosport”, spiegano dall’azienda.

LA TRATTATIVA CON OPEN FIBER

Va avanti anche la trattativa per la fusione della rete in fibra con Open Fiber

“Il management ha presentato al Consiglio di Amministrazione lo stato di avanzamento sia del progetto di sviluppo di una partnership nei servizi finanziari a supporto del business TIM, sia del confronto con Open Fiber e i suoi azionisti (a seguito della firma di un Non Disclosure Agreement comunicato in data 20 giugno 2019), confermando su quest’ultimo punto il mandato all’Amministratore Delegato a proseguire nella trattativa”, ha comunicato il gruppo.

IL DOSSIER PERSIDERA

Sul tavolo di Luigi Gubitosi c’è anche il dossier di Persidera. Proprio nel trimestre appena conclusosi è stato raggiunto un accordo vincolante per la cessione della società, “la cui finalizzazione, prevista entro l’anno in corso, porterà ad una ulteriore riduzione dell’indebitamento finanziario

netto per un importo pari a 160 milioni di euro”, ha detto Tim.

TIM BRASILE

Positivi i conti di Tim Brasile, dove la società ha incrementato i ricavi da servizi del 2,4% YoY (+1,7% YoY nel primo trimestre) grazie alle politiche commerciali attuate nel segmento mobile.

CHE COSA HA DETTO OGGI GUBITOSI

Nonostante la cassa di Telecom Italia sia triplicata e il debito del gruppo sia calato di oltre 500 milioni nei primi sei mesi, il numero uno di Telecom Italia ha confermato i target al 2021, di un equity free cash flow di 3,5 miliardi. A fine giugno l’equity free cash flow si e’ attestato a 786 milioni di euro, in rialzo di 526 milioni. ‘Tre anni sono tanti e per adesso sono passati solo 6 mesi. I numeri sono andati bene, permettetemi di farmi questo complimento, ma per adesso non sono pronto a rivedere gli obiettivi, dunque il target di 3,5 miliardi va benissimo, preferisco essere conservativo, anziché fare false promesse”. Gubitosi ha comunque detto che l’obiettivo di 3,5 miliardi a questo punto ‘e’ raggiungibile’. Poi il cda, ha rivelato il manager, ha delle guidance sul cash flow, ma pubblicamente la società conferma i target dati.

DOSSIER OPEN FIBER

Il numero uno di Telecom Italia, Luigi Gubitosi, non ha dato dettagli sull’eventuale accordo che potrebbe siglare la compagnia di tlc con Open Fiber. Ma d’altra parte ha rassicurato gli analisti: ‘So che avete espresso interesse e anche preoccupazione sull’impatto che il possibile accordo potrebbe avere sulla società, ma le vostre preoccupazioni non sono del tutto giustificate’, ha dichiarato, sottolineando che “il mio obiettivo non è firmare un accordo, ma firmare un accordo che consenta di ottenere qualcosa in più e che non metta a repentaglio il piano industriale o crei problematiche nel perseguire l’obiettivo di creare valore per tutti gli azionisti”. A tal proposito Gubitosi ha ricordato che proprio ieri “abbiamo ricevuto il supporto unanime da parte di tutto il cda”. Il manager ha quindi dichiarato: ‘Speriamo di potervi comunicare qualcosa al più presto possibile, ma i negoziati richiedono tempo per arrivare a qualcosa di reale e non sarà io in questo momento a rompere l’accordo di confidenzialià”. Gubitosi ha comunque assicurato che “con Open Fiber l’atteggiamento è positivo, lavoriamo bene assieme. D’altra parte – ha tagliato corto – è inaPpropriato discutere pubblicamente di ciò di cui parliamo privatamente”.

 

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