Nonostante la costante incertezza che pesa sui mercati a livello globale causa Covid, il gruppo Webuild ha chiuso il primo semestre del 2021 con “risultati marcatamente positivi, e questo ci rende molto orgogliosi come squadra”, ha dichiarato l’amministratore delegato Pietro Salini presentando i conti.
“Abbiamo acquisito un significativo volume di nuovi ordini pari a 9,6 miliardi di euro in mercati a basso rischio come quelli europeo, statunitense e australiano, che hanno fatto crescere in maniera importante il backlog complessivo, accelerando il processo di de-risking del Gruppo”.
WEBUILD FA IL PIENO DI ORDINI NONOSTANTE LA PANDEMIA
Record di contratti a inizio anno per il Gruppo Webuild nei mercati chiave, come Italia, Australia, Stati Uniti, Francia e Svizzera, per un totale di 9,6 miliardi di euro, che raggiungono 23 miliardi di euro con il mega contratto per la linea ferroviaria ad alta velocità Dallas-Houston.
Le cose per Webuild vanno bene sia a livello internazionale che domestico. In Italia il Gruppo si è aggiudicato nuovi progetti per un valore di circa 5 miliardi di euro, di cui oltre il 70% nel segmento mobilità sostenibile ad alta velocità/alta capacità, supportato dagli investimenti nel settore delle infrastrutture previsti nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
All’estero, invece, ad aumentare l’autostima di Webuild è stato il mega-contratto di 16 miliardi di dollari per la linea ad alta velocità in Texas, che rappresenta un progetto rivoluzionario per la mobilità sostenibile negli Stati Uniti.
I NUMERI DI WEBUILD RELATIVI AL PRIMO SEMESTRE 2021
Prima di guardare in dettaglio i risultati finanziari semestrali di Webuild bisogna ricordare che in data 5 novembre 2020 il gruppo ha finalizzato l’acquisizione di circa il 67% di Astaldi.
Nei primi sei mesi del 2021 il Gruppo Webuild ha registrato ricavi e margini in crescita, a fronte di una persistente incertezza sull’economia globale legata all’andamento epidemiologico. I ricavi adjusted si sono attestati a 3,1 miliardi di euro a fronte dei 2,2 miliardi dello stesso periodo del 2020, registrando un aumento di quasi il 42%.
L’incremento dei ricavi è stato determinato non solo dall’operazione di acquisizione di Astaldi ma anche dalla ripresa operativa dei cantieri, che alla data odierna sono tutti ripartiti, sebbene non tutti abbiano ripreso i livelli produttivi e di efficienza antecedenti la diffusione della pandemia.
I principali contributi alla formazione dei ricavi adj del periodo si riferiscono ad alcuni grandi progetti tra cui, in particolare, quelli del Gruppo Astaldi, i lavori dell’Alta Velocità/Alta Capacità ferroviaria relativa alla linea Milano – Genova, quelli afferenti a Lane, i lavori in Australia per la progettazione, costruzione e manutenzione della linea metropolitana di Perth e per la realizzazione dei lavori di ingegneria civile e elettromeccanica dell’impianto idroelettrico di Snowy 2.0 nonché le commesse attive in Etiopia.
Il margine operativo lordo (Ebitda) adjusted è pari a 198 milioni di euro (+78%) mentre il risultato prima delle imposte è negativo per 10,4 milioni (-23,9 milioni nel 1 semestre 2020).
Il Gruppo chiude i primi sei mesi del 2021 con una perdita netta pari a 59,4 milioni di euro (48,3 mln nei primi sei mesi del 2020).
L’indebitamento finanziario netto si porta a 540 milioni di euro (1,1 miliardi a giugno 2020 e 442 milioni a dicembre 2020).
Il Gruppo vanta una solida posizione di liquidità, per 1,7 miliardi di euro.
“I risultati operativi e commerciali raggiunti dal Gruppo in questo primo semestre riflettono le sinergie e il livello dimensionale raggiunto attraverso anche l’integrazione di Astaldi, il più importante progetto mai congegnato fino ad ora per il rilancio del settore infrastrutturale italiano”, spiega Salini.
WEBUILD: AD PIETRO SALINI OTTIMISTA PER IL FUTURO
“Questi risultati sono frutto anche di una strategia di collaborazione virtuosa con tutta la filiera produttiva di oltre 15.000 imprese a livello globale, altri partner industriali e di un nuovo modello di collaborazione pubblico-privato che abbiamo applicato con successo al Ponte di Genova e vorremmo continuare ad adottare per efficientare la realizzazione degli altri progetti in Italia”.
Alla luce dei risultati ottenuti, l’Ad Pietro Salini dice di poter guardare “con fiducia agli obiettivi che ci siamo dati per cogliere le opportunità future, grazie al nostro posizionamento, alla nostra competenza riconosciuta come un’eccellenza a livello interazionale, alla nostra tecnologia ed investimenti in innovazione e alla nostra organizzazione in continua evoluzione”.
Da ricordare poi il ritorno d’interesse è la rinnovata capacità d’investimento del mercato italiano nel settore. Il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, facendo leva anche sulle risorse previste nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) nell’ambito del programma NextGenerationEU, ha presentato un piano complessivo di investimenti per circa 62 miliardi di euro. Di questi, 25 miliardi sono destinati allo sviluppo delle linee ad alta velocità e alta capacità, incluse tratte su cui Webuild sta già lavorando, come la linea Napoli-Bari, la linea Palermo-Catania-Messina, la linea Brescia-Padova, compreso l’attraversamento di Vicenza e la progettazione definitiva del lotto da Vicenza a Padova, il Terzo Valico dei Giovi e la linea Verona-Brennero, compreso l’attraversamento di Trento a cui si aggiunge la linea Salerno-Reggio Calabria. Inoltre, sono previsti 3,2 miliardi di investimenti nel settore idrico, in particolare per dighe, invasi, acquedotti e reti di distribuzione.
LE STIME PER IL 2021 DI WEBUILD: L’OUTLOOK
Come sarà il futuro di Webuild? Cosa ci si aspetta? Prima di tutto bisogna ricordare che le agenzie di rating Standard & Poor’s e Fitch hanno migliorato l’outlook del Gruppo a “Stable” e confermato i rispettivi rating “BB-” e “BB”, grazie al portafoglio ordini in Paesi a basso profilo di rischio, alla solidità del mercato domestico e al posizionamento competitivo del Gruppo.
Nel futuro di Webuild ci saranno sicuramente gli investimenti in Environmental, Social and Governance (ESG), dove Webuild ha già raggiunto importanti obiettivi e ha lanciato un ambizioso Piano ESG con i target al 2023, che confermano una strategia di business sempre più orientata a supporto degli sforzi dei clienti per il raggiungimento dei goal di sviluppo sostenibile SDG definiti dalle Nazioni Unite.
Webuild intende poi proseguire nel de-risking del portafoglio, nel voler consolidare la propria presenza in Italia, nell’espandere il business in settori adiacenti, nel rafforzare la propria leadership nell’innovazione.
Per il 2021 il Gruppo Webuild stima ricavi compresi tra 6,5 e 7,2 miliardi di euro, un EBITDA margin pari a ca. l’8%, supportato dal processo di efficientamento dei costi già in atto e un indebitamento Finanziario Netto tra 0,5-0,3 miliardi di euro.