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Tutti i conti (in chiaroscuro) di Fincantieri

Fincantieri ha registrato ricavi in aumento l'anno scorso, ma anche una perdita di 324 milioni di euro. Tutti i dettagli sui risultati del bilancio consolidato 2022 approvato dal cda del gruppo presieduto da Claudio Graziano e guidato da Pierroberto Folgiero

Il profondo rosso del bilancio 2022 affossa il titolo di Fincantieri a Piazza Affari.

Ieri il cda del gruppo cantieristico di Trieste ha approvato il bilancio consolidato 2022. Fincantieri ha registrato una pesante perdita per il 2022 pari a 324 milioni di euro (dai 22 milioni di utile del 2021), principalmente a causa di diverse spese non ricorrenti sostenute durante l’anno. Allo stesso tempo, il gruppo guidato da Pierroberto Folgiero ha riportato ricavi e Ordini in forte crescita sul 2021, rispettivamente a 7.440 milioni (+11,7%), e 5,3 miliardi (+59%), grazie al forte ripresa di Cruise e Offshore.

“Il 2022 è stato un anno di transizione in cui la nostra performance è stata condizionata da una serie di partite non ricorrenti anche collegate alle code degli effetti del Covid-19 sulla supply chain ed agli effetti inflattivi generati dal conflitto ucraino. Questi fenomeni hanno portato il nuovo management ad effettuare una revisione strategica delle principali commesse”, ha commentato l’ad di Fincantieri Pierroberto Folgiero.

Ma in Borsa le azioni di Fincantieri navigano in calo del 5,5%, dopo i risultati del quarto trimestre e la guidance sul 2023, pubblicati ieri a borsa chiusa, inferiori al consensus degli analisti.

Tutti i dettagli.

CRESCONO I RICAVI DI FINCANTIERI

I ricavi di Fincantieri nel 2022 sono pari a 7,4 miliardi di euro, in aumento del 11,7% rispetto al 2021, in linea con le attese e lo sviluppo del backlog. La performance operativa al 3% risente delle spinte inflazionistiche e delle partite non ricorrenti registrate nella prima metà dell’anno.

MA PESA LA PERDITA

Tuttavia, il risultato è negativo per il costruttore navale guidato da Pierroberto Folgiero. Fincantieri ha registrato infatti una perdita netta di 324 milioni di euro per l’anno rispetto a un utile di 22 milioni l’anno precedente. Il risultato sconta oneri estranei alla gestione ordinaria o non ricorrenti per 238 milioni.

Tali oneri includono 164 milioni di euro di svalutazioni contabilizzate da Fincantieri e dalla sua controllata Vard Cruise, 52 milioni di euro di costi per contenziosi amianto e 20 milioni di euro di costi relativi al mancato adempimento degli obblighi previsti da accordi di compensazione.

ORDINI E CARICO DI LAVORO

Gli ordini acquisiti di Fincantieri nel 2022 sono pari a 5,3 miliardi di euro, in aumento del 59% rispetto al 2021 (rispetto ai 3,3 miliardi del 2021), grazie al forte contributo del Cruise e dell’Offshore, riferisce la nota del gruppo. Si registra una ripresa degli ordinativi cruise con un aumento della richiesta di navi equipaggiate con tecnologie all’avanguardia e alimentate da motori di nuova generazione.
Dunque il carico di lavoro ha raggiunto 23,8 miliardi di backlog (euro 25,8 miliardi al 31 dicembre 2021) e 10,5 miliardi di soft backlog (contro i 9,7 miliardi di euro al 31 dicembre 2021) con un’occupazione dei cantieri fino al 2029. Il backlog ed il carico di lavoro complessivo garantiscono rispettivamente circa 3,2 e circa 4,6 anni di lavoro se rapportati ai ricavi sviluppati nel 2022, escluse le attività passanti.

CALANO (DI NUOVO) I MARGINI

Diminuisce ancora l’ebitda, pari al 31 dicembre 2022 a euro 272 milioni, in riduzione rispetto al 2021 (euro 467 milioni), con un Ebitda margin del 4,6% rispetto all’8,3% del 2021. “Il deterioramento della marginalità del 2022 è dovuto all’ulteriore aumento dei prezzi delle materie prime (in particolare acciaio ed energia), fortemente impattato dall’incremento dei tassi di inflazione, il quale ha condizionato anche il mercato del lavoro e la catena di fornitura statunitensi. I costi dell’energia hanno inciso in maniera rilevante sul risultato del quarto trimestre a seguito della revisione nella seconda metà dell’anno dei costi a vita intera delle commesse di costruzione navale del settore delle navi da crociera” spiega la società di Trieste.
Sulla marginalità ha pesato anche l’effetto negativo riconducibile alla svalutazione dei lavori in corso, i rischi legati alla fase di esecuzione di alcune commesse ed extra costi dovuti alla revisione dei programmi di produzione. In flessione anche il risultato di gruppo adjusted (ripulito cioè delle partite straordinarie) che è negativo per 108 milioni (positivo per 92 milioni nel 2021.

MIGLIORA L’INDEBITAMENTO

Per quanto riguarda la posizione finanziaria netta è a debito per 2,5 miliardi euro, (in miglioramento rispetto ai 3 miliardi registrati nel bilancio a 9 mesi del 2022) che beneficia di creazione di cassa netta di euro 765 milioni nel secondo semestre dell’anno scorso.

LE PAROLE DI FOLGIERO

“A fine 2022 il Gruppo ha concluso la definizione del nuovo piano industriale 2023-2027 che prevede una concentrazione sulla disciplina finanziaria e sul risk management oltre ad una focalizzazione sulla modernizzazione dei cantieri e sulla leadership tecnologica sulla nave digitale e verde” ha illustrato l’ad Folgiero.

“Con un settore crocieristico in ripresa verso valori pre-Covid e un aumento degli investimenti previsto sia nel comparto della Difesa che in quello delle energie rinnovabili, il nostro Gruppo è molto ben posizionato per cogliere tutte le opportunità che il prossimo futuro riserva. Tale dinamica è dimostrata anche dal livello delle acquisizioni commerciali che nel 2022 hanno raggiunto un livello molto superiore al precedente esercizio” ha concluso il numero uno di Fincantieri.

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