La guerra in Ucraina pesa sui conti di Generali che però conferma gli obiettivi al 2024. Nei primi sei mesi dell’anno il gruppo assicurativo ha infatti messo a segno 1,4 miliardi di utile netto che, senza le svalutazioni sugli investimenti russi per 138 milioni, sarebbe in linea con lo scorso anno a 1,54 miliardi. Non mostra segni di preoccupazione, comunque, il ceo, Philippe Donnet, da poco riconfermato alla guida del Leone: Generali ha messo a segno “solidi risultati” pur in un contesto di “crescente incertezza”. Per quanto riguarda l’Italia, la compagnia è attenta a quanto sta accadendo ed è fiduciosa che si arriverà a un governo responsabile.
I CONTI DEL PRIMO SEMESTRE 2022 DI GENERALI
Sul fronte dei risultati del primo semestre del 2022 occorre rilevare che il risultato operativo è in crescita a 3,1 miliardi (+4,8%), grazie allo sviluppo positivo dei segmenti Vita, Danni e Holding e altre attività, così come i premi lordi a 41,9 miliardi (+2,4%), grazie allo sviluppo significativo del Danni (+8,5%), in particolare nel non auto. Quasi stabili invece i premi nel settore Vita (-0,5%).
Dalla nota sui conti si apprende che i premi lordi del segmento Danni crescono a 14.582 milioni (+8,5%) mentre è “resiliente” il livello di raccolta netta Vita a 6.240 milioni. Evidenziata la positiva raccolta delle linee puro rischio e malattia (+7,0%) e unit-linked (+2,1%). Le riserve tecniche Vita ammontano a 419,2 miliardi (-1,2% rispetto all’intero 2021), con una lieve flessione che riflette l’andamento dei mercati finanziari. E ancora: in forte crescita il risultato operativo del segmento Vita (+17,1%) e quello del segmento Danni (+3%), con il Combined Ratio che si attesta a 92,5% (+2,8 punti percentuali) Senza considerare l’iperinflazione argentina, il Combined Ratio si attesterebbe a 91,9% (89,4% nei primi sei mesi del 2021).
Segno più anche per il risultato operativo del segmento Holding e altre attività, grazie in particolare al real estate. Il risultato non operativo si ferma a -713 milioni (-496 milioni nello stesso semestre dell’anno scorso). In particolare, il risultato non operativo degli investimenti ammonta a -168 milioni, soprattutto per le maggiori svalutazioni sugli investimenti classificati come disponibili per la vendita, in particolare quelli russi, e per minori profitti netti di realizzo.
Per quanto riguarda le svalutazioni sugli investimenti russi per 138 milioni, 97 milioni si riferiscono ai titoli a reddito fisso detenuti direttamente dal gruppo e 41 milioni alla partecipazione in Ingosstrakh.
A livello di patrimonio netto, il Leone arriva a quota 19.078 milioni (-34,9% sull’intero 2021) con una variazione “ascrivibile alla diminuzione della riserva per utili attribuibili alle attività finanziarie disponibili per la vendita per -10.876 milioni – principalmente derivante dall’aumento dei tassi di interesse sui titoli obbligazionari governativi e corporate – e alla
contabilizzazione del dividendo 2021 per 1.691 milioni”. Generali conferma una posizione di capitale “estremamente solida”, con il Solvency Ratio a 233% (227% a fine 2021).
CONFERMATI OBIETTIVI AL 2024
Nonostante il “contesto macro-economico in evoluzione”, nella nota sulla semestrale Generali conferma il proprio impegno a “perseguire una crescita sostenibile, migliorare il profilo degli utili e guidare l’innovazione in modo da realizzare un tasso annuo composto di crescita dell’utile per azione nel periodo 2021-2024 tra il 6% e l’8%, generare flussi di cassa netti disponibili a livello della capogruppo nel periodo 2022-2024 superiori a 8,5 miliardi di euro e distribuire agli azionisti dividendi cumulati nel periodo 2022-2024 per un ammontare compreso tra 5,2 e 5,6 miliardi”.
AVVIATO RIACQUISTO AZIONI PROPRIE FINO A 500 MLN
Dalla nota sui conti si apprende pure che Generali ha avviato il riacquisto di azioni proprie (buyback), in esecuzione della delibera dello scorso 29 aprile, che ha autorizzato l’acquisto e la disposizione di azioni proprie, ai fini dell’annullamento e in una o più volte, per un esborso totale massimo di 500 milioni di euro e per un numero massimo di azioni corrispondente al 3% del capitale per un periodo fino al 29 ottobre 2023. Il programma di riacquisto, si legge ancora, si inquadra nel piano strategico Lifetime Partner 24: Driving Growth in materia di politica della gestione del capitale ed è finalizzato a impiegare le risorse liquide in eccesso accumulate durante il triennio 2019-2021 e non utilizzate per il capital redeployment e a fornire agli azionisti una remunerazione aggiuntiva alla distribuzione dei dividendi.
DONNET: RISULTATI SOLIDI IN CONTESTO DI INCERTEZZA, FOCUS SU PIANO TRIENNALE
Come si diceva, Donnet – pur riconoscendo il momento d’incertezza, anche in Italia – non mostra tentennamenti: “I solidi risultati di Generali dimostrano che il nostro impegno nell’implementazione del piano strategico ‘Lifetime Partner 24: Driving Growth’ è la strada giusta per conseguire una crescita sostenibile e aumentare la profittabilità operativa. Siamo stati in grado di raggiungere questi risultati in un contesto di crescente incertezza geopolitica e macroeconomica, mantenendo sempre come priorità principale i nostri clienti e le loro esigenze” si legge nella nota ai conti del semestre. “Nei prossimi mesi – ha aggiunto – continueremo a essere pienamente focalizzati sull’esecuzione del nostro piano triennale e rafforzeremo la leadership del nostro Gruppo come assicuratore e asset manager globale”.
Durante la conference call con le agenzie, riferisce l’Ansa, il ceo ha affermato: “Aumenteranno i prezzi per mitigare l’impatto dell’inflazione sui costi e sulle spese. L’inflazione per definizione vuol dire aumento di prezzi e questo vale anche per i prezzi dell’assicurazione. Quindi ci saranno aumenti di prezzi significativi”. Va ricordato che lo scorso anno, nella Relazione annuale, l’Ivass aveva stimato che le compagnie avessero risparmiato 2,2 miliardi di euro. E, sebbene in più occasioni le assicurazioni avessero sostenuto di aver rimborsato quanto ricevuto dagli automobilisti fermi a casa per il lockdown, l’Istituto di Vigilanza aveva fatto i conti in tasca e spiegato che i ristori ammontassero a poco più di 800 milioni, mentre il restante miliardo e quattro aveva contribuito a far salire del 45% i profitti delle compagnie con le tariffe diminuite del 5,5% e i costi di risarcimento ridotti del 20%.
Rimanendo all’interno dei confini nazionali, Donnet si è detto attento ma non preoccupato per la situazione italiana. “Quello che non piace ai mercati è l’incertezza. Ci saranno le elezioni e sono fiducioso che la politica italiana possa mettere su un governo responsabile. Siano attenti ma non preoccupati. Io sono molto fiducioso delle capacità della politica e delle istituzioni italiane a mettere in piedi un governo responsabile e che continui la strada delle riforme”. Durante la call con le agenzie di stampa, in merito ai titoli di Stato in portafoglio, il cfo Cristiano Borean ha rilevato che “a fine 2021 il gruppo aveva 63 miliardi di titoli di Stato, oggi a metà anno ne detiene 52,8 miliardi. Il gruppo – ha chiarito – prosegue con prodotti che sta vendendo in Italia che sono sempre meno assorbitori di capitale quindi è sempre meno esposto a questa volatilità”.