Webuild corre a Piazza Affari: il titolo guadagna al momento in cui scriviamo (ore 14.00) il 4,87% a 1,76 euro. Il rialzo è dovuto – secondo gli analisti – alle performance registrate nel 2020, con risultati migliori delle attese.
Intanto l’ex Salini Impregilo ed il cda di Astaldi hanno anche approvato il progetto di scissione di quest’ultima per la successiva fusione in Webuild.
Ecco tutti i dettagli.
I NUMERI DI WEBUILD
Partiamo dai numeri. Il gruppo Webuild ha registrato, nel 2020, ricavi adjusted pari a 5.314,5 milioni di euro, in lieve diminuzione rispetto ai 5.331,2 milioni del 2019. I ricavi Combined soni pari a 6,4 miliardi di euro, in aumento netto rispetto agli 1,1 miliardi di euro del 2019. L’Ebitda adjusted è di 779,1 milioni di euro, in miglioramento dai 422,6 milioni del 2019, l’Ebitda combined è pari a 20,6 milioni di euro, considerando il consolidamento di Astaldi per l’intero anno 2020.
L’utile adjusted del gruppo è di 275,4 milioni, in netto miglioramento rispetto ai 5,0 milioni del precedente esercizio. Il Patrimonio Netto si attesta a € 2.084,9 milioni
DIMINUISCE INDEBITAMENTO FINANZIARIO
Migliora anche l’Indebitamento finanziario netto, che al 31 dicembre 2020 diminuisce a 441,9 milioni euro, rispetto al 30 giugno 2020 (€ 1.098,5 milioni) e al 31 dicembre 2019 (€ 631,4 milioni).
IL DIVIDENDO
L’azienda ha proposto all’assemblea la distribuzione di un dividendo di 0,055 euro per ciascuna azione ordinaria e di risparmio, per un importo totale di 49,1 milioni.
IL 2020 DI WEBUILD
Non solo buoni numeri.
“A gennaio l’emissione di un primo bond da 250 milioni di euro, a maggio la nascita ufficiale di Webuild dal Gruppo Salini Impregilo, a giugno l’acquisizione di Condotte, a novembre il completamento dell’acquisizione del 66% di Astaldi e a dicembre l’emissione di un nuovo bond da 550 milioni di euro”, sottolinea il gruppo in una nota stampa.
IL COMMENTO DI PIETRO SALINI
“Nell’anno più difficile abbiamo protetto i nostri lavoratori. Siamo orgogliosi di aver salvaguardato l’occupazione e i posti di lavoro nel nostro Gruppo, nonostante i contraccolpi sul mercato mondiale delle costruzioni del Covid-19, focalizzandoci su progetti sostenibili, e rafforzando la nostra presenza internazionale sui mercati maturi e a minor rischio, a partire da Italia, Stati Uniti, Europa e Australia”, ha dichiarato Pietro Salini, Ceo di Webuild, a margine della conferenza di presentazione dei risultati di Gruppo 2020.
IL 2021 PARTE BENE
E nuove opere, in effetti, sembra essere la parola d’ordine del 2021. Per l’anno in corso, la società ai attende una ripresa del settore, grazie al Recovery Fund, che dovrebbe portare i ricavi a 6,5 – 7,2 miliardi di euro.
Da inizio 2021, Webuild si è aggiudicato gare per 2,5 miliardi di euro. Di questi, oltre € 2,1 miliardi si riferiscono a tre progetti di mobilità sostenibile in Italia (linea ferroviaria ad alta capacità Fortezza Ponte Gardena, due tratte dell’Autostrada Pedemontana Lombarda e il raddoppio della linea ferroviaria ad alta capacità Messina – Catania, tratta Taormina – Giampilieri).
LA FUSIONE CON ASTALDI
Entro il 2021 dovrebbe chiudersi anche la fusione di Astaldi in Webuild. I cda delle due aziende, nei giorni scorsi, hanno approvato l’operazione di scissione di Astaldi con il parere favorevole dei rispettivi Comitati Parti Correlate.
Il progetto sarà sottoposto all’approvazione delle assemblee societarie, fissate per il 29 e 30 aprile 2021, con la finalizzazione dell’operazione entro il primo agosto 2021. “La composizione stimata dell’azionariato a valle dell’operazione di scissione vede Salini Costruttori diluirsi dal 45% al 40,4%, Cdp Equity dal 18,7% al 16,8%, Unicredit resterà al 5,4%, Intesa Sanpaolo scenderà dal 5,3% al 5,2%, Banco Bpm salirà dallo 0,7% allo 0,9% mentre il flottante salirà dal 24,9% al 30,8%”, spiega Il Sole 24 Ore.