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Bper, ecco gli effetti negativi dell’aumento di capitale

L'acquisto delle filiali da Intesa Sanpaolo per l'Ops su Ubi Banca, induce Bper ad un aumento di capitale e a rivedere al ribasso le stime sugli utili. Ecco perché in Borsa il titolo Bper non schizza...

Bper Banca debole in Borsa stamattina, dopo che il cda ha definito i termini dell’aumento di capitale da 802 milioni di euro per l’acquisto dei 523 sportelli da Intesa Sanpaolo.

Il titolo, che ha aperto la seduta in calo del 4%, era in coda al listino alle ore 12 con una flessione dell’1,95% a 1,912 euro, in una seduta debole per Piazza Affari.

L’entità dell’aumento di capitale (802 milioni) è in linea con le attese, secondo gli analisti di Equita.

Ecco tutti i dettagli sull’aumento di capitale deciso da Bper.

COME SARA’ L’AUMENTO DI CAPITALE DI BPER

Il cda di Bper ha deliberato un aumento di capitale da 802,25 milioni di euro per l’acquisto degli sportelli Intesa-Ubi. L’operazione avviene con l’emissione di nuove azioni da offrire in opzione agli azionisti e ai titolari delle obbligazioni convertibili del prestito Additional Tier 1 emesso il 25 luglio 2019 nel rapporto di 8 nuove azioni ogni 5 diritti di opzione posseduti al prezzo di sottoscrizione 0,90 euro l’una da imputarsi per 0,60 euro a capitale sociale e per 0,30 euro a sovrapprezzo. I diritti di opzione potranno essere sottoscritti fra il 5 e il 23 ottobre.

IL PREZZO DI EMISSIONE

Il prezzo di emissione delle nuove azioni incorpora uno sconto del 30,97% rispetto al prezzo teorico ex diritto (Terp) delle azioni ordinarie Bper calcolato al 29 settembre. Il calendario dell’offerta, oltre al fatto che i diritti di opzione siano esercitabili dal 5 al 23 ottobre, prevede che siano inoltre negoziabili in Borsa dal 5 al 19 ottobre.

LA REVISIONE DELLE STIME PER BPER

Il cda di Bper, tenuto conto della nuova tempistica, ha rivisto le stime dei target economico-finanziari del Ramo al 2021. In conseguenza di ciò, l’utile netto consolidato stimato della Combined Entity (Gruppo Bper inclusivo del Ramo) al 2021 è atteso pari a circa 350 milioni di euro, escludendo gli elementi one-off positivi e negativi dell’operazione e tenuto conto del contributo pro-rata del Ramo alla luce della nuova tempistica del closing.

LE STIME PRECEDENTI

Nella precedente stima, Bper prevedeva per il 2021 un utile netto consolidato della Combined Entity a circa 375 milioni in quanto, spiega la banca, in un primo tempo era prevista l’acqusizione delle filiali Ubi entro la fine del 2020 (e quindi il loro contributo sul conto economico nel 2021 veniva calcolato sui 12 mesi).

IL PESO DELLE FILIALI

Slittando l’operazione a fine febbraio, il peso delle filiali ora è calcolato solo su dieci mesi (cioé da marzo a dicembre 2021). Le stime di Npe ratio lordo e cost/income ratio della Combined Entity a fine 2021, infine, sono attese rispettivamente in area 9% e 60%, con un Cet1 ratio Fully Loaded atteso superiore al 13%.

LA QUESTIONE DEI DIRITTI

I diritti non esercitati saranno offerti sul mercato entro il mese successivo alla fine del periodo di opzione, per almeno due giorni di mercato aperto e salvo che non siano già integralmente venduti. Il comunicato col quale il consiglio di amministrazione annuncia l’aumento per acQuistare i 532 sportelli Intesa Ubi ricorda che lo scorso febbraio Unipol e UnipolSai hanno comunicato la disponibilità a sottoscrivere la quota di propria pertinenza.

L’AUTORIZZAZIONE

Fermo il completamento del processo autorizzativo avviato con il Ministero dell’Economia, Fondazione di Sardegna, azionista di Bper col 10,22% e titolare delle obbligazioni convertibili, ha manifestato la disponibilità a sottoscrivere una quota dell’aumento corrispondente alla partecipazione detenuta nella banca modenese.

LE BANCHE CHE AIUTANO BPER

Al temine del board è stato poi sottoscritto il contratto di garanzia (underwriting agreement), relativo all’a ricapitalizzazione col quale Mediobanca (in qualità di sole global coordinator e joint bookrunner), BofA e Citigroup (in qualità di co-global coordinator e joint bookrunner), JP Morgan Securities cme (senior joint bookrunner), Banco Santander, Barclays, BNP Paribas, Crédit Agricole, Equita Intermonte, Mainfirst Bank e MPS Capital Services (in qualità di joint bookrunner) si sono impegnati a sottoscrivere, disgiuntamente e senza alcun vincolo di solidarietà tra loro le nuove azioni non sottoscritte al termine dell’offerta in Borsa dei diritti rimasti eventualmente non esercitati fino all’importo massimo corrispondente al controvalore complessivo dell’aumento di capitale.

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