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Economia Italia

Tutte le strade per la ripresa. Report Moneyfarm

Estratto dal Report trimestrale di Moneyfarm   Se il 2020 ci ha insegnato qualcosa, è che possiamo regolare le vele ma non possiamo controllare il vento. Dopo un secondo trimestre caratterizzato da resilienza e ripresa, il terzo quarto dell’anno ha portato qualche incertezza e un po’ di volatilità. Lo scenario base, quello di una progressiva…

 

Se il 2020 ci ha insegnato qualcosa, è che possiamo regolare le vele ma non possiamo controllare il vento. Dopo un secondo trimestre caratterizzato da resilienza e ripresa, il terzo quarto dell’anno ha portato qualche incertezza e un po’ di volatilità. Lo scenario base, quello di una progressiva e graduale ripresa verso il 2021, resta la bussola che ci guida, ma chi immagina una traversata senza intemperie potrebbe restare deluso.

Nel complesso il mercato azionario globale ha continuato a generare profitti durante il trimestre con l’indice MSCI All Country World in rialzo del 7%.

Luglio e agosto hanno rafforzato i titoli tecnologici statunitensi, che hanno sovraperformato il resto del mercato, mentre i titoli value e ciclici – ben rappresentati negli indici europei – sono rimasti indietro.

Durante l’estate i listini sono cresciuti sull’aspettativa che la seconda ondata di contagi, ormai in atto nell’emisfero settentrionale, sarebbe stata gestita senza nuove misure di quarantena dura. A confortare tale aspettativa: le notizie dal fronte scientifico, a prospettiva di un vaccino pronto entro l’inizio del 2021 e la disponibilità di cure più efficaci che in passato.

Il sentimento positivo si è parzialmente incrinato a settembre. Lo sviluppo dei vaccini ha subìto dei fisiologici rallentamenti mentre i casi di Covid-19 sono rimbalzati in Europa forse più velocemente delle aspettative.

Il mercato si è reso conto che una ripresa economica diffusa potrebbe essere più lenta e più difficile di quanto previsto in precedenza, senza però che per il momento sia cambiata la narrativa dominante che vede il 2021 come un anno di espansione economica e fiscale.

I dati, per adesso, confermano che la ripresa è in atto secondo le aspettative. Le prossime settimane e mesi saranno fondamentali per valutare l’impatto della “seconda ondata”.

I mercati finanziari hanno recuperato gran parte di ciò che avevano perso a marzo, tuttavia un terzo trimestre più volatile ci rafforza nell’idea che un un approccio ancora cauto resta d’obbligo per controllare la volatilità di breve termine.

I portafogli di Moneyfarm sono posizionati in modo abbastanza difensivo ma pronti a capitalizzare su un aumento dello stimolo fiscale che ci aspettiamo traini una graduale normalizzazione dell’economia nel 2021.

Una presidenza Biden implicherebbe probabilmente più stimoli fiscali per l’economia – per il settore sanitario in particolare – ma anche aumenti fiscali che potrebbero colpire la redditività delle società e, a loro volta, i valori azionari. Tuttavia Biden garantirebbe una maggiore stabilità della politica estera Usa che potrebbe favorire le aziende con forti legami con la Cina.

Nei primi mesi della crisi il solo annuncio da parte dei governi di misure ingenti, insieme alla politica monetaria che ha creato una rete di sicurezza per l’economia globale, è bastato a creare le condizioni per il rally. Man mano che la polvere continua a depositarsi, a contare sempre più saranno i dati sulla tenuta del mercato del lavoro e la valutazione dell’efficacia delle risorse messe in campo nelle varie economie, con un focus che si sposta sempre più dalla politica monetaria alla politica fiscale. Negli Stati Uniti, la crescita economica nel terzo trimestre ha registrato una forte ripresa dopo il rallentamento dell’economia del secondo trimestre.

Il Citigroup Economic Surprise Index è ancora in alto, il che significa che gli indicatori economici stanno ancora superando le previsioni di consenso, anche se va notato che la crescita sta iniziando a rallentare. I sussidi di disoccupazione sono ora meno generosi di quanto non fossero qualche mese fa: il mercato del lavoro ha avuto un forte rimbalzo e la richiesta di sussidi è calata nei primi due mesi, ma la ripresa dell’occupazione ha subìto in qualche modo un rallentamento.

Dobbiamo poi ricordare che i dati sono falsati dalle misure ingenti messe in campo dal governo. Queste misure non potranno avere durata infinita quindi alcuni nodi devono ancora venire al pettine.

Tutto questo ci fa capire come l’economia oggi abbia bisogno del supporto della politica per rimbalzare nel modo in cui i mercati si aspettano – concetto chiaramente ribadito da Powell nell’ultimo meeting della Federal Reserve.

A marzo i principali governi mondiali hanno preso l’impegno informale di fare tutto il possibile per sostenere i settori in difficoltà e proteggere il lavoro messo sotto pressione da un fattore esterno difficilmente prevedibile. I mercati si sono fidati, incorporando nei prezzi e nel rally questa aspettativa.

Nei prossimi mesi vedremo una maggiore attenzione alle misure dei governi e questo fattore diventerà sempre più importante per dare sostanza alla performance dei portafogli.

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