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Tutte le pecche contabili dell’Istituto superiore di sanità (Iss)

Che cosa è emerso dal controllo della Corte dei Conti sulla gestione dell'Istituto superiore di sanità (Iss)

 

L’Istituto superiore di sanità (Iss) in ritardo su adeguamento assetto dell’ente. Lo ha rilevato la Corte dei Conti.

Nel corso dell’esercizio 2019, l’Iss non ha portato a termine il processo di adeguamento dell’assetto ordinamentale alla nuova configurazione di ente di ricerca. “Come stabilito dal d. lgs. n. 218 del 2016, con la modifica dello Statuto, che rimane invece invariato dal 2014, e con l’approvazione di un nuovo Regolamento di contabilità, tuttora in fase di studio”.

Manca, ad oggi, “anche l’aggiornamento del Piano triennale delle attività quale strumento indispensabile per determinare l’azione strategica dell’Ente”, dice la magistratura contabile.

È quanto risulta dalla Relazione al Parlamento sulla gestione finanziaria per l’esercizio 2019 dell’Istituto superiore di sanità, approvata dalla Sezione controllo enti della Corte dei conti.

Tutti i dettagli sul richiamo della Corte dei conti all’istituto presieduto dal prof. Silvio Brusaferro.

COSA NON HA FATTO L’ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ (ISS)

L’Iss è l’organo tecnico-scientifico del Servizio sanitario nazionale che persegue la tutela della salute pubblica mediante lo svolgimento di funzioni di ricerca, controllo, consulenza, regolazione e formazione degli operatori sanitari. È sottoposto alla vigilanza del ministero della Salute.

La Corte dei conti ha “richiamato” l’Istituto superiore di Sanità per non aver portato a termine, nel corso dell’esercizio 2019, il processo di adeguamento dell’assetto ordinamentale alla nuova configurazione di ente di ricerca.

Non solo: manca, ad oggi, anche l’aggiornamento del Piano triennale delle attività quale strumento indispensabile per determinare l’azione strategica dell’ente.

STATUTO INVARIATO DAL 2014

A livello organizzativo, l’art. 19, comma 1, d.lgs. n. 218 del 2016 assegnava all’Iss “un termine di sei mesi dalla sua entrata in vigore per l’adeguamento dello statuto ai principi enunciati dal medesimo, prevedendo altresì una procedura di aggiornamento dello statuto affidata al Ministero vigilante”.

Nella relazione si segnala che, nonostante quanto stabilito dal decreto legislativo n. 218 del 2016, lo statuto rimane invariato dal 2014 e un nuovo regolamento di contabilità è tuttora in fase di studio.

RIMBECCATI ISS E MINISTERO DELLA SALUTE

Pertanto “la Corte invita l’Ente e il Ministero della salute ad assumere le necessarie determinazioni”. Considerato che l’adeguamento dello statuto costituisce un elemento essenziale per l’attuazione della riforma.

LA MISSION ESTESA DOPO LA CRISI COVID

Con la pandemia da Covid-19, la mission dell’Istituto “è stata estesa alla sorveglianza dei dati epidemiologici forniti da Regioni e Province Autonome per la mappatura sul territorio nazionale della diffusione del virus, come stabilito dal d.l. 17 marzo 2020, n. 18, convertito in legge 24 aprile 2020, n. 27”.

Quest’ultimo prevede, fra l’altro, “uno stanziamento straordinario di 4 milioni di euro per ciascun anno 2020, 2021 e 2022. Oltre all’assunzione, in questo arco di tempo, di 50 unità di personale a tempo determinato”.

NECESSARIA UNA MAGGIORE CHIAREZZA

Secondo la Corte dei Conti “risulta necessario, inoltre, che Iss provveda ad una razionalizzazione delle normative regolamentari vigenti all’interno dell’Ente, sia in materia di contabilità che di gestione del personale, al fine di ottenere una maggiore chiarezza gestionale ed organizzativa”.

SULLA GESTIONE FINANZIARIA DELL’ENTE

Quanto ai dati economici, la Corte rileva che “la gestione finanziaria 2019 dell’Ente presenta un avanzo di 103.234”. L’avanzo “si assottiglia rispetto all’avanzo di 618.153 del 2018 per effetto del rimborso di mutui e della crescita degli investimenti.”

“L’avanzo di amministrazione a fine esercizio 2019 è pari a 72,03 milioni di euro (rispetto a 71,04 mln del 2018), mentre l’avanzo economico nel 2019 ammonta ad 845.094, in diminuzione rispetto al 2018 (1,06 mln).

Inoltre, il patrimonio netto a fine esercizio 2019 ammonta a 72,02 milioni di euro, in lieve aumento rispetto ai 71,17 mln del 2018.

Infine, i trasferimenti statali ammontano complessivamente ad 158.116.962 nel 2019 (rispetto ai 147.686.422 nel 2018) e sono comprensivi del finanziamento delle spese di funzionamento dell’Ente ed anche per i due Centri nazionali”.

ATTENZIONE DELLA CORTE DEI CONTI ALLE PARTECIPAZIONE SOCIETARIE DELL’ISS

Infine, la magistratura contabile ha posto attenzione alle partecipazioni societarie dell’Iss. In particolare, alla decisione del mantenimento della partecipazione del 10% al capitale di “Collezione Nazionale di Composti Chimici e Centro Screening S.c.a.r.l.” per una quota di euro 10.000.

Pertanto la Corte “invita l’Iss a valutare con particolare rigore le motivazioni e i presupposti per il mantenimento della partecipazione in CNCCS S.c.a.r.l. in considerazione dei possibili riflessi negativi, che si possono tradurre in sostanziali disequilibri di bilancio, conseguenti all’operazione di assunzione di dipendenti presso detta società nel corso dell’esercizio in esame. Invita, altresì, l’Ente a nominare in tempi ristretti il proprio rappresentante all’interno della società consortile”.

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