Skip to content

bper

Tutte le novità in Bper su contratto, Carige e Moody’s

Che cosa succede in Bper: dossier Carige, outlook di Moody's e nuovo contratto con i sindacati. Tutti i dettagli

 

Molta carne al fuoco in casa Bper: dossier Carige, outlook di Moody’s e nuovo contratto con i sindacati.

Ecco tutti i dettagli, iniziando dal dossier Carige.

BPER Banca ha avanzato una nuova proposta di trattativa al Fondo Interbancario di Tutela Depositi, che detiene l’80% del capitale della banca genovese. Solo pochi giorni il Fondo aveva respinto una prima proposta della banca modenese, ufficialmente perché le richieste finanziarie di BPER non erano in linea con lo statuto, ufficiosamente la contrarietà delle banche più piccole, in difficoltà a trovare capitali per finanziare un concorrente. Per l’88,3% dell’istituto genovese (compressivo dell’8,3% in mano a Cassa Centrale Banca) BPER aveva messo sul piatto un euro, subordinando l’operazione a una iniezione di capitale in Carige da un miliardo.

Acquisizione Banca Carige a 700milioni di euro per Bper?

L’acquisizione di Banca Carige da parte di BPER sarebbe gradita alle autorità e anche ai principali i gruppi bancari. Secondo indiscrezioni riportate da Il Giornale l’accordo potrebbe essere trovato a 700 milioni di euro. Inoltre potrebbero essere definite modalità diverse dal pagamento diretto. Gli analisti di Mediobanca hanno ipotizzato un perimetro di acquisizione, che includa i benefici fiscali derivanti dall’operazione (360 milioni) per calcolare la neutralità di capitale, mentre il fondo potrebbe essere disponibile a rilasciare delle garanzie.

Moody’s migliora l’outlook di Bper

Intanto Moody’s ha migliorato da stabile a positivo l’outlook su BPER e ha messo sotto osservazione, in vista di un possibile rialzo, i rating di Carige per via dell’offerta della banca emiliana. Il miglioramento dell’outlook di BPER, ha spiegato Moody’s, “riflette primariamente l’aspettativa che BPER, come entità autonoma, continuerà a migliorare la sua qualità mantenendo buoni livelli di redditività nei prossimi 12-18 mesi. Inoltre, nel caso in cui l’acquisizione di Carige si realizzasse, la rete di BPER sarebbe rafforzata in Italia e si creerebbero opportunità per sinergie ed economie di scala”. Inoltre, in seguito a un’acquisizione, i creditori della banca ligure potrebbero beneficiare della più ampia forza finanziaria di BPER.

L’accordo sindacale in Bper: 550 assunzioni e centinaia di stabilizzazioni

Le novità in BPER Banca non si fermano alle acquisizioni. La banca ha sottoscritto con i sindacati un accordo sul processo di armonizzazione dei trattamenti di secondo livello per i lavoratori provenienti da Ubi Banca ed Intesa Sanpaolo. Fa parte dell’intesa anche un piano da 550 assunzioni, la conferma di 300 contratti somministrati e la trasformazione in contratto a tempo indeterminato di 122 attuali contratti a tempo determinato e di apprendistato. Soddisfatto Valerio Fabi, segretario nazionale di Unisin/Confsal con delega su BPER Banca. “Siamo riusciti nel nostro obiettivo di valorizzare e mettere a fattore comune importanti istituti contrattuali – dice il sindacalista – che arrivano dalla storia e dalla tradizione di banche come Ubi Banca ed Intesa Sanpaolo che, come la stessa BPER Banca, si caratterizzano dalla grande qualità delle relazioni industriali in grado di produrre accordi e tutele estremamente valide per le lavoratrici ed i lavoratori delle tre realtà”.

I dettagli dell’accordo sindacale in Bper: polizze sanitarie e previdenza complementare

Raggiunto l’accordo anche per sull’armonizzazione dei contratti integrativi. La questione coinvolge i lavoratori ex Unipol Banca e stabilisce aggiornamenti contrattuali destinate alla platea “ante fusioni” dei lavoratori del Gruppo Bper. Le armonizzazioni riguardano l’assistenza sanitaria (polizza infortuni ed extraprofessionali, premorienza da malattia e infortunio, invalidità permanente da malattia e infortunio, long term care, indennizzo per superamento periodo di comporto da malattia e infortunio), la previdenza complementare (previsti dallo 0,25% allo 0,90%, con soglia minima di contributo aziendale al 3,90%), mobilità e pendolarismo (riconosciute importatati tutele e indennità economiche), part time (rinnovato per 24 mesi). “Si tratta di un accordo che conferma la disponibilità a ricercare soluzioni favorevoli e la sensibilità di BPER per le relazioni con le organizzazioni sindacali nonché – sottolinea il segretario nazionale di First Cisl Mario Garcea – sotto l’aspetto industriale, alle ricadute sui territori dove il gruppo è presente”.

Le uscite solo su base volontaria

Vi saranno anche delle uscite ma saranno solo su base volontaria e attraverso l’utilizzo del fondo di settore. Saranno 1.700 i dipendenti che, attraverso pensionamenti e prepensionamenti su base volontaria, lasceranno la banca. “Siamo soddisfatti per i contenuti degli accordi che favoriscono la piena aggregazione delle lavoratrici e dei lavoratori e, in un momento così particolare per il Paese, salvaguardano il criterio della volontarietà delle uscite di personale – nota il segretario nazionale della Uilca Massimiliano Pagani – e offrono nuove opportunità professionali per i giovani garantendo un importante ricambio generazionale e il giusto sostegno ai territori dal punto di vista occupazionale”.

Montani: “Soddisfatto dal ricambio generazionale”

“Sono molto soddisfatto degli accordi sottoscritti, che sono un’importante premessa per le nuove sfide che il Gruppo sarà chiamato ad affrontare con il Piano Industriale 2022-2024”, afferma Piero Luigi Montani, amministratore delegato di BPER Banca. Le nuove assunzioni tracciano un nuovo profilo ringiovanito della banca. “Tali accordi – aggiunge Montani – consentiranno, tra l’altro, l’ingresso di nuove risorse, a sostegno anche dell’occupazione giovanile e in un’ottica di ricambio generazionale. Sottolineo, inoltre, l’importante armonizzazione di alcuni trattamenti ed economici e normativi che riguardano le varie aziende coinvolte dalle recenti operazioni, portate a termine con successo dal Gruppo BPER Banca”.

La soddisfazione di FABI: ricambio generazionale e armonizzazione

I sindacati sono soddisfatti sia dalla svolta generazionale sia dall’armonizzazione dei contratti tra i dipendenti. “Il pacchetto di accordi sottoscritto rispetta le persone, le storie contrattuali, riserva attenzione ai territori e proietta la banca verso il futuro – commenta il segretario nazionale della Fabi, Mattia Pari -. Ora ci attende di accettare l’armonizzazione e di confrontarci sul nuovo piano industriale”. L’armonizzazione è stato un punto cruciale per il quale si sono spesi i sindacati. “Con le intense raggiunte in questa giornata si conferma la solidità delle relazioni sindacali nel gruppo BPER e realizza un sostanziale passo in avanti verso la completa armonizzazione delle realtà di recente acquisizione (ex Unipol, ex Ubi, ex Intesa Sanpaolo), garantendo contestualmente i lavoratori storici del gruppo con accordi in materia di previdenza, assistenza e pendolarismo – osserva Antonella Sboro, coordinatrice FABI nel gruppo Bper -. Inoltre, con l’importante numero di assunzioni a fronte della manovra sul personale, viene assicurato il ricambio generazionale. Siamo pronti, ora, ad affrontare le nuove sfide che il 2022 ci proporrà”.

Torna su