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Tutte le critiche felpate di Tria a Germania, governance europea e austerità

Che cosa ha detto in Parlamento il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, nel corso della discussione sulla risoluzione di maggioranza al Def Impegni ribaditi per la riduzione del debito. Spiegazioni sull’aumento dei tassi dei titoli italiani che smentiscono letture politicistiche e preconcette. Bacchettate al vento protezionistico che soffia nel mondo. Stilettate indirette alla Germania sugli squilibri…

Impegni ribaditi per la riduzione del debito. Spiegazioni sull’aumento dei tassi dei titoli italiani che smentiscono letture politicistiche e preconcette. Bacchettate al vento protezionistico che soffia nel mondo. Stilettate indirette alla Germania sugli squilibri commerciali. Enfasi sul ruolo positivo degli investimenti pubblici. E critiche – felpate, ma critiche nette e chiare – alla governance europea: “Incompleta e inadeguata” che “ha aggravato l’impatto della crisi finanziaria incidendo sul tessuto produttivo e sociale”.

Sono alcuni dei temi affrontati dal ministro dell’Economia, Giovanni Tria, nella replica del governo alla discussione sul Def in Aula alla Camera.

Ma partiamo prima dalla risoluzione di maggioranza al Def (Documento di economia e finanza).

I NUMERI SULLA RISOLUZIONE DI MAGGIORANZA

La Camera dei deputati ha approvato la risoluzione di maggioranza al Def, accettata dal governo, con 330 sì, 242 no e 4 astenuti.

VADE RETRO AUMENTI DELL’IVA

La risoluzione impegna il governo “ad assumere tutte le iniziative per favorire il disinnesco della clausole di salvaguardia inerenti l’aumento delle aliquote Iva e delle accise su benzina e gasoli”, “ad individuare le misure da adottare nel 2018 nel rispetto dei saldi di bilancio ed a riconsiderare in tempi brevi il quadro di finanza pubblica nel rispetto degli impegni europei per quanto riguarda i saldi di bilancio 2019-2021”.

GLI ALTRI CONSIGLI DI M5S E LEGA A TRIA

Inoltre invita il governo “a presentare al Consiglio europeo e alla Commissione europea il Programma di Stabilità e il Programma Nazionale di Riforma formulati in armonia con l’indirizzo politico-economico emerso dal programma di governo presentato al Parlamento per la fiducia” e “ad individuare gli interventi prioritari necessari per dare attuazione alle linee programmatiche indicate dal presidente del Consiglio dei ministri”.

VI SPIEGO I PERCHE’ DELL’INCREMENTO DEI TASSI SUL DEBITO

Ecco di seguito alcuni dei passaggi salienti dell’intervento tenuto in aula dal ministro dell’Economia, Giovanni Tria: “L’aumento dei tassi di interesse sul debito pubblico verificato nelle ultime settimane è stato in larga parte la fisiologica conseguenza di una fase di osservazione di una transizione politica, la cui soluzione positiva ha gia’ prodotto i primi effetti positivi”. Così smentendo di fatto tutte le interpretazioni-elucubrazioni di molti giornali ed editorialisti.

AVANTI TUTTA CON GLI INVESTIMENTI PUBBLICI

“Il sistema delle regole di bilancio non favorisce le spese per investimenti pubblici mentre consente persistenti squilibri di partite correnti dannosi all’intera area”. Lo ha sottolineato il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, nella replica del governo alla discussione sul Def in Aula alla Camera, senza citare esplicitamente la Germania ma parlando degli squilibri europei.

ECCO I DIFETTI DELL’AREA EURO

“L’Area dell’euro – ha aggiunto Tria – è dotata di una politica monetaria unica, e con obiettivi limitati, alla quale non corrisponde una capacità di bilancio in grado di sfruttare le economie di scala a livello europeo e di fare fronte agli shock macroeconomici particolarmente forti, compresi quelli di natura asimmetrica tra paesi membri”. “In generale – ha concluso – vi sono chiari problemi sul piano del coordinamento necessario tra politica monetaria e politiche di bilancio”.

LA GOVERNANCE EUROPEA E’ INADEGUATA

“Una governance dell’Eurozona incompleta e inadeguata ha aggravato l’impatto della crisi finanziaria incidendo sul tessuto produttivo e sociale”.

PERCHE’ SERVE UNA SVOLTA EUROPEA

Serve una svolta europea “che permetta di considerare in modo diverso la spesa per investimenti”. Così il ministro dell’Economia Giovanni Tria nella sua replica alla discussione generale sul Def nell’aula della Camera. Si tratta di “una svolta europea ormai matura, per un piano europeo degli investimenti di cui l’Italia si è fatta sempre promotrice”.

GLI IMPEGNI SULLA RIDUZIONE DEL DEBITO

“Dobbiamo mantenere un percorso di riduzione del debito e soprattutto evitare l’aumento dell’indebitamento per finanziare spesa corrente”.

CAPITOLO FISCO

“La semplificazione del sistema fiscale e la progressiva riduzione della pressione fiscale sono da tempo considerate parte essenziale di un orientamento pro-crescita. Assicurare un reddito dignitoso a chi è temporaneamente in stato di disoccupazione è condizione essenziale per consentire in un quadro di stabilità sociale l’innovazione tecnologica e la ristrutturazione aziendale”.

ECCO ALCUNE DELLE RIFORME STRUTTURALI

“Tra le riforme strutturali che avranno un impatto cruciale voglio qui richiamare l’intervento immediato e deciso per la rimozione degli ostacoli che hanno impedito fino a oggi di tradurre in azione effettiva i programmi di rilancio degli investimenti pubblici, in termini qualitativi e quantitativi. Purtroppo negli ultimi anni questi ostacoli non solo non sono stati rimossi ma sono stati rafforzati, anche in modo sconsiderato”. Così il ministro dell’Economia Giovanni Tria nella sua replica alla discussione generale sul Def nell’aula della Camera. “Il governo è infatti consapevole che i maggiori ostacoli alla spesa pubblica per investimenti non vengono dalla carenza di risorse finanziarie bensì dalla perdita delle competenze tecniche e progettuali delle amministrazioni pubbliche, dalla spesso difficile interazione tra le amministrazioni, e dagli effetti non voluti del recente codice per gli appalti. Verrà istituita una task force all’interno del governo con l’intento di affrontare tali temi in maniera rapida e organica”.

DOSSIER REDDITO DI CITTADINANZA

Un “ruolo centrale” nella strategia del governo lo avrà il reddito di cittadinanza “volto a contrastare le sacche di povertà presenti in Italia tramite interventi non assistenziali, bensì tramite l’integrazione nel mercato del lavoro”.

BACCHETTATA AL PROTEZIONISMO

“Il quadro macroeconomico programmatico che il governo presentera’ a settembre, terra’ conto delle scelte di politica economica, e delle congiunture internazionali: le tensioni protezionistiche hanno gia’ rallentato la crescita del commercio internazionale e raffreddato la fiducia delle imprese manufatturiere”.

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