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Turismo

Turismo in ginocchio: si torna agli anni 50?

Che cosa succederà al turismo? L'intervento di Salvo Politino, vicepresidente Unimpresa

Gli effetti della pandemia iniziata lo scorso febbraio hanno totalmente stravolto la filiera del turismo. La vera sfida per gli operatori del settore non è tanto affrontare la stagione estiva alle porte, ma sopravvivere fino al 2021. Un obiettivo tanto ambizioso quanto complesso e, per raggiungerlo, sono necessari interventi straordinari dello stato per permettere alle aziende di rimanere sul mercato.

Occorre che venga dato alle aziende un indennizzo a fondo perduto per il mancato reddito derivante dalla pandemia, che vengano cancellate tasse e tributi del periodo, che vengano dati agevolazioni fiscali e previdenziali alle aziende del turismo che mantengono i livelli occupazionali.

Il decreto rilancio del governo di circa 400 pagine — finalmente approdato sulla Gazzetta ufficiale — è caratterizzato ancora una volta da una burocrazia eccessiva, ma soprattutto manca di un vero piano d’emergenza per il settore turismo. Il bonus di 500 euro alle famiglie non servirà a nulla; gli imprenditori non chiedono elemosina da parte dello stato ma chiedono certezza e soprattutto efficacia degli interventi. Manca un progetto di rilancio dell’economia da parte del governo nazionale, manca un piano e industriale; la valanga di risorse per la cassa integrazione e il blocco dei licenziamenti confermano la lontananza della politica dalle piccole e medie imprese. Gli interventi dello stato vanno valutati sulla capacità di spesa rispetto alla perdita economica subita.

Molte agenzie di viaggi non riapriranno, stessa cosa vale per bar e ristoranti. L’insoddisfazione riguarda anche i tour operator, gli stabilimenti balneari, le guide turistiche, i noleggiatori con conducente e tutta la filiera del turismo. Come si può pensare di varare un nuovo provvedimento senza tenere conto delle criticità del vecchio decreto e soprattutto del momento delicato della nostra economia. Burocrazia, accesso al credito, bonus autonomi, cassa integrazione, indennizzo per il mancato reddito, tutte misure su cui le piccole e medie imprese aspettano ancora risposte. E se poi per riaprire bisogna tenere conto delle linee guida dell’Inail, dei protocolli regionali, dei protocolli di sicurezza, dei protocolli sanitari, forse molte imprese rimarranno chiuse per sempre.

 

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