La proprietà Friedkin, che ha in mano la società calcistica della Roma, sta passando alla storia per due cose nella Capitale: i silenzi mediatici e le azioni concrete. L’avvio di un progetto stadio tutto nuovo, eliminando ogni discorso per Tor Di Valle, la vittoria della Conference League, l’avvento di Mourinho, quindi di Dybala. Ma anche gli esosi investimenti mensili versati nelle casse del club. E, proprio a proposito dei soldi immessi nella Roma, secondo Tuttosport Dan Friedkin starebbe pensando a mollare l’osso in favore di un nuovo investitore: Tom Barrack, anzi, Thomas Joseph Barrack Jr.
LA NOTIZIA DI TUTTOSPORT
Sembra strano pensare a un “mollo tutto e me ne vado”. Proprio ora che il progetto stadio a Pietralata ha preso il via (con juicio), si è materializzata l’uscita dalla Borsa, il progetto sportivo con José Mourinho è solo a metà strada (sì, sono emerse frizioni con la direzione sportiva diretta da Tiago Pinto), è stato annunciato un nuovo back sponsor sulle maglie e dal prossimo anno Adidas prenderà il posto di New Balance come sponsor tecnico.
Le casse del club giallorosso, però, pesano. In proporzione, più di quelle della Juventus. L’ultimo bilancio è stato chiuso con un negativo di 219 milioni di euro, sinora la proprietà texana ha speso oltre 817 milioni in meno di tre anni: 199 milioni per l’acquisizione del club, 25,9 per l’opa, 500,2 per la gestione e 92 milioni per il bond
“Non è escluso, così, che l’interessamento di Barrack sia dettato proprio da questa opzione”, scriveva ieri il giornale sportivo vicino a Juventus e Torino. L’opzione si riferisce al progetto stadio, sul quale però l‘iter procede con relativo ottimismo.
FATTI, DETTI E AFFARI DI TOM BARRACK
E però il nome è stato tirato fuori dal cilindro: Tom Barrack, appunto. Ma chi è? Il magnate a stelle e strisce, residente a Los Angeles e 75enne, attualmente è il presidente di Falcon Acquisition Corp. e di Colony Global Acquisition Corp.. Ha fondato Colony Capital (asset per 25 miliardi di dollari), è attivo nel campo immobiliare (in Medio Oriente ma anche in Costa Smeralda).
Ha anche un passato politico e calcistico.Infatti, nella campagna elettorale 2015-2016 ha ricoperto il ruolo di consigliere senior per l’elezione di Donald Trump. Ricevendo anche l’accusa di azione per conto degli Emirati Arabi Uniti, che poi decadde.
E in ambito sportivo, nel 2012 ha ceduto alla Qatar Investment Authority il Paris Saint Germain dopo averlo rilevato tramite la Colony Capital diciassette anni fa. Due anni prima, nel 2004, aveva comprato lo stadio di Fukuoka in Giappone. “Solo così si possono fare i soldi col calcio”, riferendosi alla proprietà di uno stadio, disse da magnate del club francese. Una frase tornata in auge in queste ore per spiegare l’eventuale ipotesi di un approdo alla Roma.
Nel 2019, il Financial Times scrisse di lui come di un alleato di Trump “con le dita in molte torte”. E chissà che a quelle già presenti non si stia per aggiungere anche quella della As Roma.