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Rete Tim

Tutte le ultime novità in Tim (Vivendi per un nuovo presidente)

Tim: fatti, numeri, nomi e rumors

 

Tim in evidenza oggi a Piazza Affari.

Dopo un avvio in sordina, le azioni hanno progressivamente preso quota, fino a svettare nel Ftse Mib, con un rialzo del 3,4%, a 0,347 euro (dato aggiornato alle ore 12).

Gli occhi di analisti e investitori sono puntati su Kkr, a cui il cda di Tim , secondo i giornali odierni, ha dato tempo fino al 4 aprile per confermare il prezzo dell’Opa e chiarire altri dettagli dell’offerta sussurrata a novembre.

Ma ad agitare il gruppo (che vede tra gli azionisti forti la francese Vivendi con il 23,75% e Cassa depositi e prestiti con il 9,81%) c’è anche una questione di assetti di vertice.

“Ieri alcune voci hanno parlato di consultazioni informali tra i consiglieri su possibili avvicendamenti che potrebbero riguardare la presidenza”, ha scritto il Corriere della sera.

E’ il gruppo Vivendi – secondo la ricostruzione di Start Magazine – a spingere per un nuovo presidente, perché da tempo la società francese è scontenta dell’azione di Salvatore Rossi (per 43 in Bankitalia).

Due i nomi che circolano come sostituti di Rossi, secondo il quotidiano La Verità: l’avvocato Michele Carpinelli e Arnaud de Puyfontaine, amministratore delegato del gruppo francese.

In ambienti vicini al ministero dell’Economia, senza far riferimento a nomi precisi si esclude però che possa essere de Puyfontaine, ossia un top manager organico a Vivendi: è più probabile che sia una personalità non organica al gruppo francese seppure gradita e indicata da Vivendi.

Carpinelli dal 2017 è special independent counsel dello studio Chiomenti ed è uno degli storici legali di Mediaset e Fininvest.

Il nome di Carpinelli, dunque, sarebbe anche un ramoscello d’ulivo di Vivendi verso la galassia societaria della famiglia Berlusconi: magari utile per operazioni di sistema fra operatori privati in vista della realizzazione di una società di servizi (oltre a quella della rete con Open Fiber), come previsto dal piano predisposto dall’amministratore delegato di Tim, Pietro Labriola.

Una società sulla quale c’è una disponibilità del fondo Cvc a entrare come socio di minoranza (ebbene sì, in Italia ci si può candidare pubblicamente a far parte di una società non ancora costituita che sarebbe frutto di un gruppo quotato; ma è una delle tante, recenti, bizzarrie attorno a Tim)

Sarà dunque Carpinelli a rimpiazzare Rossi alla presidenza di Tim?

Non è detto.

Di sicuro Vivendi da tempo non apprezza particolarmente l’operato di Rossi anche sul caso dell’Opa sussurrata di Kkr e sulla quale ieri il cda dell’ex Telecom Italia avrebbe deciso di chiedere a Kkr un impegno concreto e di dichiarare prezzo e condizioni a cui è disposta a lanciare l’Opa su Tim (Opa su tutto il gruppo e non gradita al socio francese di Tim come anche da ambienti governativi, come scritto da Start Magazine).

Di fatto – secondo indiscrezioni raccolte da Start Magazine – Vivendi chiedendo lumi a Kkr tramite la mossa del cda sfida quasi Kkr a confermare il prezzo dell’Opa indicato a novembre, ossia 0,505 euro per azione di Tim.

Ciò perché nella lettera inviata da Kkr a Tim in risposta alla ripresa delle interlocuzioni decisa dal consiglio di amministrazione Tim di metà marzo, non c’è stata alcuna menzione sulla conferma o meno di quei 0,505 euro indicati a novembre come prezzo di una possibile Opa totalitaria volta al delisting, ha sottolineato oggi il Sole 24 Ore: “E visto che nel frattempo sono arrivati profit warning, una maxi-pulizia di bilancio che ha portato a una chiusura di 2021 con rosso per 8,7 miliardi e i downgrade di Moody’s, S&P e Fitch, avere chiaro il quadro delle intenzioni di Kkr – e certezze sul fatto che il fondo Usa non ventili l’idea di abbassare il quantum – non è variabile indifferente”.

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