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Tim, ecco conti, call e commento degli analisti

Come vanno i conti di Tim nei primi 9 mesi dell'anno, che cosa ha detto Gubitosi (non solo sulla rete unica) e come gli analisti valutano lo stato di salute del gruppo. Tutti i dettagli

 

I risultati di Telecom Italia, che sono stati accompagnati dalla conferma della guidance, hanno rispecchiato le attese delle analisti. Durante la conference call di commento ai conti l’amministratore delegato del gruppo, Luigi Gubitosi, ha dichiarato che la società di tlc è pronta sul fronte della Rete Unica.

Ecco tutti i dettagli.

I RISULTATI DEI NOVE MESI DI TIM

Tim ha realizzato nei primi nove mesi del 2020 ricavi pari a 11,657 miliardi di euro, registrando un calo del 13,2% rispetto allo stesso periodo del 2019 e una riduzione del 7,9% su base organica (escluse le poste non ricorrenti). L’Ebitda è sceso del 21,2% a 5,118 miliardi di euro (-7,3% su base organica).

L’utile netto si è attestato a 1,178 miliardi di euro, in aumento del 38,3% rispetto agli 852 milioni di euro dei primi nove mesi del 2019. Il dato riflette tra le altre cose benefici fiscali per 294 milioni di euro e la plusvalenza netta di 441 milioni di euro contabilizzata a seguito della diluizione dal 60% al 37,5% della partecipazione di Tim nel capitale di Inwit.

Il flusso di cassa della gestione operativa è positivo per 2,374 miliardi di euro (2,791 miliardi di euro nei primi nove mesi del 2019). L’indebitamento finanziario netto rettificato si è attestato a 25,469 miliardi di euro al 30 settembre 2020, in diminuzione di 2,199 miliardi di euro rispetto al 31 dicembre 2019. Alla riduzione del debito ha contribuito la solida generazione di cassa operativa, secondo il gruppo presieduto da Salvatore Rossi e guidato dall’ad, Luigi Gubitosi.

L’ANDAMENTO DEL TERZO TRIMESTRE

Nel terzo trimestre del 2020 i ricavi si sono attestati a 3,898 miliardi di euro (-12% anno su anno, -5% su base organica), l’Ebitda a 1,72 miliardi di euro (-18,4% anno su anno, -7,9% su base organica) e l’utile netto a 500 milioni di euro (+66,1% anno su anno).

IL BRASILE

Tim Brasil nel trimestre è tornata a crescere con ricavi da servizi in aumento dell’1,3% anno su anno e l’Ebitda-Capex che ha segnato un +8,5% anno su anno. In Brasile Tim, con Vivo e Claro, ha presentato un’offerta vincolante di 16,5 miliardi di Reais (2,7 miliardi di euro) per le attività mobili del Gruppo Oi. Il consorzio è stato ammesso con la qualifica di “stalking horse” (diritto di rilancio in caso di offerte più elevate eventualmente presentate da concorrenti) all’asta prevista entro metà dicembre 2020.

EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE

Tim ha confermato la guidance comunicata nella Relazione Finanziaria semestrale al 30 giugno 2020. Durante la conference call di commento ai risultati l’amministratore delegato di Tim, Luigi Gubitosi, ha dichiarato che il gruppo è sulla strada giusta: il quarto trimestre sarà migliore del terzo trimestre e il 2021 andrà ancora meglio.

LA RETE UNICA

Tim prosegue poi il percorso per l’avvio dell’operatività di FiberCop, prevista per il primo trimestre 2021 una volta ottenute le autorizzazioni richieste. Al contempo continua il lavoro per la creazione di una Rete Unica (AccessCo), attraverso un costante dialogo con il Governo e Cassa Depositi e Prestiti. Come si legge dall’agenzia Radiocor, Gubitosi ha spiegato che “Telecom Italia è pronta a partire con la Rete Unica, non appena lo decideranno gli azionisti di Open Fiber” (detenuta al 50% da Enel e al 50% da Cdp). L’amministratore delegato di Tim ha precisato che la Rete Unica è pronta dal punto di vista tecnico e che il gruppo di tlc ha avuto discussioni aperte e produttive con il Governo e Cdp.

Secondo quanto risulta al Sole 24 Ore a giorni dovrebbe partire la valutazione tecnica affidata, dalla parte di Tim, a Italtel e, dalla parte di Open Fiber, a Altman Solon, multinazionale di consulenza Tml (tlc, media, tecnologia). Gli advisor delle due parti dovrebbero confrontarsi sul perimetro dell’ipotetica rete unica, verificare le effettive compatibilità tecniche di integrazione delle due reti e dare una risposta preventiva, almeno su carta, ai dubbi che potrebbero sorgere.

La definizione di queste questioni, prosegue il Sole 24 Ore, dovrebbe precedere la successiva due diligence finanziaria. Per questo, Tim ha già prenotato come advisor finanziario Goldman. Cdp, che si appoggerebbe a Credit Suisse, dovrebbe rilevare una quota che le consenta di passare in maggioranza in Open Fiber prima che – eventualmente – Enel esca cedendo la propria partecipazione a Macquarie. Il fondo infrastrutturale australiano ha presentato già a settembre un’offerta vincolante che valuta 2,65 miliardi l’equity (capitale, senza contare il debito) del 50% di Open Fiber. Non si conoscono però le condizioni che sottostanno alla valutazione che nel complesso – per il 100% dell’Enterprise value della società (equity più debito)  – supera i 7 miliardi e si avvicina agli 8 miliardi della stima iniziale di Mediobanca che guardava alla rete completata e con tutti i clienti possibili allacciati.

IL COMMENTO DEGLI ANALISTI AI RISULTATI

Equita Sim, che su Tim ha raccomandazione buy e prezzo obiettivo a 0,47 euro, spiega che i risultati sono stati complessivamente in linea alle attese, con i flussi di cassa che sono andati meglio delle aspettative.

Anche Mediobanca Securities (outperform, target price 0,63 euro) pone l’accento sulla generazione di cassa migliore del previsto. “Il Free Cash Flow dei nove mesi migliora la visibilità” sulla stima degli analisti pari a 1,4 miliardi di euro per l’intero anno.

I conti hanno rispecchiato sostanzialmente anche le attese di Intesa Sanpaolo (buy, prezzo obiettivo 0,54 euro) e di Banca Akros (buy, target price 0,6 euro) che parla di risultati senza sorprese.

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