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Tim, ecco come e perché i proxy Iss e Glass Lewis deludono Paolucci e Bivona

Che cosa dicono i report dei proxy advisor in vista del rinnovo del consiglio di amministrazione di Tim.

Entra nel vivo la partita per il rinnovo del board di Tim dopo la presentazione delle liste per il nuovo cda del gruppo che sarà votato dall’assemblea dei soci in programma il 23 aprile.

E i proxy advisor, che consigliano il voto ai fondi azionisti, iniziano a prendere posizione. In favore della lista presentata dall’attuale cda.

Ecco tutti i dettagli.

L’OK DI GLASS LEWSIS A LABRIOLA PER TIM

Il cda di Tim dovrebbe poter contare sull’appoggio dei grandi fondi che insieme possono catalizzare fino al 10% del capitale in assemblea, il 23 aprile. Anche Glass Lewis, dopo Iss, nel suo report in preparazione della riunione annuale dei soci consiglia di votare a favore di tutte le proposte del cda e in particolare della lista sua lista che conferma Pietro Labriola amministratore delegato e Alberta Figari presidente. Consiglia di astenersi sulle liste di Merlyn, Bluebell e Asati perchè “non sono nell’interesse dei soci”. Per il collegio sindacale consiglia di appoggiare la lista Vivendi. ma “non è nell’interesse degli azionisti” eleggere Mara Vanzetta presidente e consiglia il voto a favore del candidato delle sgr e dei fondi, Francesco Fallacara.

VIA LIBERA DI ISS ALLA LISTA DEL CDA DI TIM

Iss, uno dei maggiori proxy advisor internazionali, suggerisce ai fondi di votare per la riconferma di Pietro Labriola alla guida di Tim per un altro mandato. «Quando un socio dissenziente propone la nomina della maggioranza del board e il rimpiazzo del ceo, ci si aspetta che il dissidente proponga un business plan e si attivi con gli azionisti per assicurarsi che la strategia proposta sia ben condivisa. In questo caso, il dissidente ha mancato di motivare in modo convincente che la lista di candidati proposta sia superiore a quella del consiglio uscente», scrive Iss. Per questo raccomanda di votare per la lista del cda che indica l’avvocato d’affari Alberta Figari per la presidenza e come ad Labriola, che si è impegnato a portare a termine il piano centrato sulla cessione della rete e l’abbattimento del debito. Anche se il mercato ha reagito negativamente alla presentazione del piano (il motivo sembrerebbe essere legato alle previsioni sul debito, che gli analisti non avevano metabolizzato) – riassume il proxy advisor – il piano approvato dal board Tim «appare essere la migliore alternativa al momento», mentre quello presentato da Merlyn «non fornisce sufficienti dettagli sulla visione di business e sull’esecuzione».

Iss ricorda inoltre che nella lista del cda trovano spazio anche due candidati, Federico Ferro-Luzzi e Paola Camagni, che alla precedente tornata erano stati tratti dalla lista di Assogestioni. Quanto alla lista Merlyn di dieci nomi, che propone come ceo l’ex top manager Tim Stefano Siragusa e come presidente Umberto Paolucci, non ci sono rilievi sulla qualificazione ed esperienza dei candidati, tuttavia, fa notare stamattina il Sole 24 ore riprendendo il report di Iss, la sua affermazione potrebbe tradursi in un «cambio di strategia dirompente che non è stato sufficientmente spiegato», e allo stato non è neppure valutabile per la carenza di dettagli. Iss non si è espressa nel merito sulle altre due liste depositate, quella dei piccoli azionisti/dipendenti di Asati e quella di Bluebell, perchè il meccanismo di impone di votare per una sola lista.

Iss è a favore della riduzione del numero dei consiglieri dagli attuali 15 a 9. Il cda, ricorda Iss, ha proposto la riduzione del numero degli amministratori «in linea con il trend di lungo termine di società comparabili, per contenere i costi della corporate governance e in considerazione della vendita della NetCo». Se la proposta sarà approvata dall’assemblea del 23 aprile, sei posti andranno alla lista più votata, mentre tre posti andranno alle minoranze.

Quanto al collegio sindacale, Iss preferisce la lista di Assogestioni a quella di Vivendi.

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